L’EQUILIBRIO IN APICOLTURA

    colonia selvatica

L’equilibrio è uno stato di armonia e quiete in cui un sistema staziona fin quando altre forze non intervengono nel perturbarlo. L’apicoltura prima di divenire “intensiva” era in equilibrio con l’ambiente, ma poi l’uomo è intervenuto, industrializzando un’ attività che prima degli anni ’40 era patrimonio di gran parte delle famiglie contadine. A quel tempo le pratiche apistiche erano ben poche, ci si limitava a recuperare sciami e a raccogliere miele, per il resto le api erano perfettamente in grado di arrangiarsi e di sopravvivere perchè erano in perfetto equilibrio con l’ecosistema di cui facevano parte. Tuttavia prima dell’arrivo della varroa in natura erano ancora presenti colonie selvatiche di apis mellifera, famiglie su cui la natura esercitava la sua pressione selettiva, famiglie che erano in grado di mantenere l’equilibrio necessario per la loro sopravvivenza senza alcun intervento umano.

 

 

Stazione di fecondazione   isolata “Alpe Bondolero”

Grazie ai fuchi di queste api selvatiche l’ambiente esercitava la sua influenza anche sulle api allevate dagli apicoltori, che seppur allevate e selezionate per fare apicoltura intensiva, mantenevano la loro capacità di restare in equilibrio con il sistema ambiente che le circondava. L’arrivo della varroa ha cambiato totalmente le carte in tavola, le colonie selvatiche si sono estinte e le api di oggi non sono più in grado di vivere da sole, l’equilibrio si è spezzato. Nutrizione primaverile, nutrizioni di soccorso, nutrizioni di invernamento, trattamenti acaricidi reiterati, sono solo alcune delle pratiche apistiche senza le quali oggi le api non sarebbero in grado di sopravvivere perchè incapaci di relazionarsi con l’ambiente.

 

Alpe Bondolero-ape regina nera

Per fare apicoltura in maniera sostenibile cerco di tornare al passato, selezionando le api con criteri selettivi vicini a quelli che userebbe la natura. Un progetto ambizioso, difficile, impegnativo, i cui primi frutti saranno fruibili dopo un decennio di lavoro continuando ad allevare,caratterizzare e riprodurre le api in modo serio e controllato, quelle api con la miglior capacità di relazionarsi armoniosamente con il loro ambiente. Il fulcro della mia attività non è quindi produrre miele, diciamo che il miele è solo un prodotto secondario, il vero lavoro è relazionarsi con le famiglie, capirle e caratterizzarle allo scopo di selezionare le riproduttrici paterne e materne. Ogni anno le colonie con i migliori punteggi vengono spostate a circa 2000 mt di quota dell’alpe Bondolero, una valle chiusa ed isolata in alta Ossola, dove da Giugno ad Agosto  si verificano i voli di fecondazione in maniera controllata. La ricerca dell’equilibrio per me passa di qui, da una strada di montagna, che per ora si presenta ripida e tortuosa.

 

Apicoltura Alpina di Matteo Montanari

Crodo, Valle Ossola

 

 

 

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Pubblicato in FARE

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