Tratto da: Case di montagna n°50 |
Legno e pietra … stile valdostano | ||||||||||||
Un vecchio fienile, abbandonato da anni, è stato ristrutturato interamente nel rispetto delle tradizioni locali e con un’attenzione particolare al recupero di motivi architettonici e decorativi propri di queste vallate alpine. Un complesso intervento progettuale ha trasformato questo spazio in un suggestivo chalet valdostano. A Verrand, una suggestiva frazione di Courmayeur, un architetto milanese ha curato questo intervento di ristrutturazione, affrontando una totale risistemazione degli spazi interni e contemporaneamente il recupero dell’edificio nel suo aspetto esterno. La casa, che si affaccia su una delle piccole piazze del borgo, esternamente è rivestita interamente in pietra e si sviluppa su quattro piani di circa 50 mq ciascuno. Oltre al rifacimento della copertura e all’inserimento di una grande finestra a velux nella zona del soggiorno, è stata ridisegnata la distribuzione interna, tenendo conto della posizione centrale dell’unico muro portante su cui non è stato possibile intervenire.
Dall’ingresso, salendo due gradini si accede al soggiorno dove non poteva mancare il camino rivestito esternamente in castagno e con il piano fuoco e la cornice in beola. Il soggiorno “progettato” per essere il cuore della casa, è giocato sul contrasto “interno – esterno”: un finto balcone e il parapetto del mobile sottoscala realizzato con parti recuperate da un’antica ringhiera valdostana, ci ripropongono, all’interno, elementi architettonici che caratterizzano l’esterno di queste tipiche casa del luogo. Una scala in legno ci conduce ai piani superiori, che ospitano la zona notte e due piccoli bagni. Tutti i piani sono sfalsati e sono stati organizzati in modo tale che ogni locale, seppure di dimensioni ridotte fosse funzionale ed accogliente. Nella camera padronale, nella stanza dei ragazzi e in quella degli ospiti sono riproposti temi architettonici presenti nel resto della casa: pareti, pavimenti e soffitti “foderati” in legno di larice affiancati a pareti in pietra a vista originali che sono state interamente ripulite mediante la tecnica della sabbiatura. Un’altro ambiente in cui si sente il segno di una attenta progettualità è quello della cucina, schermata rispetto all’ingresso mediante un sottile tavolato e arredata con mobili in legno e realizzati tutti su disegno.
Dente del Gigante Progetto Isabella Invernizzi, architetto
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