La prospettiva del Duomo di Milano


Rilanciamo la campagna che già proponemmo nel 2002: se si tagliano i fondi statali per la Cattedrale, rispondano i privati e ritrovino lo spirito che ha fatto grande questa città.

È da sempre il cuore di Milano: il Duomo è non solo la cattedrale ambrosiana, ma anche un’istituzione che accompagna la città lungo i secoli. A tutti gli effetti, il simbolo di una Milano che non è solo mercato e affari, non solo industria e
moda, ma anche intensa religiosità e impegno civile.
Realizzato a partire dal XIV secolo grazie all’impegno dei cittadini che si è espletato in donazioni e in opere fornite gratuitamente, nel corso degli ultimi decenni il Duomo ha ricevuto stabilmente finanziamenti statali.
La fabrica del domm è un cantiere sempre aperto e, anche se la realizzazione propriamente detta si può dire finita con la collocazione dell’ultima porta nel 1966, i 120 addetti della fabbriceria sono impegnati in una continua opera di conservazione, che attualmente prevede il restauro della guglia maggiore: il supporto della Madonnina, da sola alta più di 30 metri. La spesa prevista è di 6 milioni di euro – ben più dei 5 milioni che la Fabbrica riceveva annualmente (il Duomo dispone anche di altri introiti, in particolare dovuti ai biglietti per l’accesso alla copertura, dove si possono
ammirare da vicino le sue guglie, tutti capolavori di scultorea presenza).

L’immagine notturna mette in rilievo la ricchezza
statuaria delle guglie del Duomo.

Proprio mentre Milano si appresta a riprendere un posto di primo piano sul proscenio internazionale con l’Expo 2015
(<www.milanoexpo- 2015.com>), è privo di senso ridurre gli investimenti per il Duomo: ne vanno di mezzo non solo
il suo decoro, ma anche la sua sicurezza strutturale. Le guglie, ognuna sormontata da una statua, devono essere continuamente monitorate e ripristinate per evitare minacce di distacchi o crolli. Per questo rilanciamo la proposta già formulata sei anni fa: Adotta una guglia!. Questo è l’appello che il Direttore Restauro e Patrimonio Culturale, Arch. Gjlla Giani, proponeva su queste pagine: “Siamo tutti abituati a dare per scontato che un monumento di tanta importanza sempre resterà lì dov’è. E forse non ci rendiamo conto di quanto impegno e quanto lavoro sia necessario per mantenere il Duomo con le sue 135 guglie. Oggi forse non siamo più nell’epoca in cui abbondavano le grandi donazioni, ma siamo nell’epoca delle sponsorizzazioni.
Non sarebbe il caso che l’imprenditoria milanese si facesse carico dei problemi del Duomo e ne sponsorizzasse la conservazione? Adotta una guglia! può essere l’efficace impegno per una campagna di finanziamenti privati.” Riprendiamo oggi questa iniziativa che, in vista dell’Expo implicherebbe di riesumare il fattivo ottimismo imprenditoriale che è il cuore del carattere della città. Proprio come il Duomo che è la sede della sua identità e della sua storia.

 

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