La poesia dell’architettura

La vita vissuta da forma alle idee che rendono piacevole la vita
Progetto: Giuseppe Galimberti, architetto
Località: Sondrio
Art Director e testo: Rita Ghisalberti
Foto: Fabrizio Gini

‘I CAMINI ESCONO DALLA TERRA FACENDO CONOSCERE CHE LA CASA È VISSUTA
ATTRAVERSO IL FUMO AZZURRO DI LEGNA SECCA’

Posto sulle pendici della collina l’edificio, composto da tre abitazioni unifamiliari, sopperisce ai rigidi vincoli imposti dalla normativa sfruttando la topografia naturale del terreno e articolando parte del programma insediativo a livello ipogeo. L’approfondita conoscenza del territorio e la volontà del progettista di confrontarsi con le tradizioni e i caratteri costruttivi dell’edilizia locale hanno determinato un radicamento contestuale che si manifesta nell’uso di tecniche, forme e materiali tipici del paesaggio storico della zona, rivisitati e aggiornati in chiave contemporanea. L’edificio stabilisce così un gioco dialettico con l’ambiente enfatizzato dai volumi primari che articolano la composizione in precise funzioni che seguono il declivio naturale del versante collinare. La compenetrazione spaziale si configura nei pergolati, nei tetti giardino, negli ambienti, ognuno con un proprio affaccio sul verde. Lo sviluppo verticale della casa è mantenuto nell’organizzazione funzionale: nella parte alta, arretrata rispetto il fronte stradale, si trova il portico d’ingresso con il garage ai piani inferiori dove sono distribuite le abitazioni. I tetti sono giardini che ricoprono i volumi dei vani abitabili, contengono camini e grandi lucernai che catturano la luce. L’acqua piovana è incanalata da pluviali che trasformano le vasche di raccolta in fontane naturali. Il risultato è sorprendente: un modo di vivere la natura anche nelle giornate più grigie di pioggia. Una totale integrazione fisica e percettiva tra interno ed esterno che si coglie nella carrellata panoramica di immagini che presentiamo, accompagnate dalle riflessioni teoriche e grafiche dell’architetto. Una grande testimonianza di un percorso progettuale che trasforma l’architettura in poesia.

Giuseppe Galimberti
Architetto, nato nel 1936 a Sondrio; geometra, si è poi diplomato a Brera e laureato in architettura. Dal 1966 svolge come libero professionista, attività di progettazione; ha insegnato nelle scuole medie inferiori e superiori; ha svolto attività di cultore della materia dal 1982 al 1999 presso il Politecnico di Milano.

Luce e paesaggio penetrano negli ambienti interni attraverso aperture vetrate continue, realizzate su disegno. La percezione fisica dello spazio avviene attraverso alcuni elementi unificanti come la pavimentazione in legno, interrotta solo da inserti in pietra che sottolineano le zone del fuoco e proteggono il pavimento, il colore chiaro delle pareti e le travi in legno a vista. Ogni appartamento è dotato di un camino, che assume la funzione di elemento ordinatore dello spazio. Le linee geometriche ed essenziali scandiscono come tagli murari l’apertura del focolare e creano un’atmosfera raccolta di grande intensità. Alcuni episodi sottolineano le diverse zone funzionali, come, ad esempio la stufa (prod. La Nordica) dotata di un piccolo vano per mantenere caldi i cibi, è posizionata vicino al tavolo da pranzo, realizzato su disegno dell’architetto, come il lampadario risolto attraverso un ‘gioco’ di perfetti equilibri.

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