La nuova vetrata per la Basilica di Santa Croce a Firenze


ARTE LA NUOVA VETRATA PER LA BASILICA DI SANTA CROCE A FIRENZE

Una nuova vetrata circolare e policroma, progettata e realizzata dal Maestro Albano Poli sulla base di una prima idea di P. Paolo Bocci, francescano conventuale, arricchisce la basilica di Santa Croce a Firenze. Posta nell’occhio absidale, la sua realizzazione è stata promossa e fortemente voluta da P. Antonio Di Marcantonio, Rettore della Basilica, ed è stata inaugurata per ricordare l’VIII Centenario dell’approvazione della Regola francescana e dell’arrivo dei primi francescani a Firenze.
Nella ricorrenza del VII Centenario della fondazione della Basilica (1953) la comunità francescana e l’Opera di Santa Croce avevano indetto un concorso internazionale per la realizzazione della vetrata, ma nessuna delle dieci opere presentate fu ritenuta idonea. Negli ultimi anni, a partire dal 2003, il Rettore ha presentato ben tre progetti e, finalmente, l’attuale ha avuto accoglienza sia da parte della Soprintendenza che dell’Opera di Santa Croce, che l’ha
finanziata. È una testimonianza contemporanea, in un complesso monumentale ricco di tesori d’arte e messaggi di spiritualità e di fede, semplice nei suoi richiami laici e religiosi.

Il disegno segue uno schema geometrico con al centro lo stemma francescano, come a ricordare che Santa Croce è la chiesa francescana più grande del mondo, e che l’intensa spiritualità francescana oltrepassa il puro fenomeno religioso
per coniugarsi con le aspettative più impellenti dell’uomo di oggi. Santa Croce racchiude un intreccio, un crocevia di arte, cultura, storia e fede che la rende unica e che ha ancora oggi, come al suo sorgere, messaggi e valori da trasmettere. Tutt’intorno al rosone ci sono dodici gocce a simboleggiare i dodici Apostoli, che adornano la chiesa e, a chiudere, il giglio di Firenze, che sottolinea il legame profondo tra questa Basilica e la città.
“La Basilica francescana di Santa Croce a Firenze – scrive Lia Pescatori, della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici ed Etnoantropologici nelle province di Firenze, Pistoia e Prato – nota come Tempio di Itale glorie,
è monumento prestigioso arricchito dalle opere di artisti insigni, tra cui Giotto, Maso di Banco, Taddeo Gaddi, Agnolo Gaddi, Donatello, Antonio e Bernardo Rossellino, Desiderio da Settignano, Benedetto da Maiano. Arnolfo di Cambio progettò nel 1294 una chiesa in accordo con i canoni di essenzialità architettonica francescana, cioè a pianta a
croce egizia con tre navate scompartite da due file di grandi pilastri ottagoni, il transetto particolarmente esteso con cappelle ed abside poligonale. (…)

La nuova vetrata, alcuni particolari della stessa e, nella pagina a lato, la cerimonia d’inagurazione e alcuni momenti della lavorazione, a opera dell’Atelier Progetto Arte Poli di Verona.

La figuratività della nuova vetrata doveva rapportarsi con le vetrate delle bifore del transetto ma soprattutto con le vetrate e il ciclo pittorico trecentesco della Leggenda della croce nella Cappella Maggiore, attribuiti ad Agnolo di Taddeo Gaddi. Formalmente, l’occhio risulta in rapporto anche con i due rosoni del transetto, ripartiti geometricamente
in spicchi disposti a raggiera con tessere vitree bicrome, bordura policroma e pannello centrale circolare con motivo decorativo su fondo incolore. La nuova vetrata è stata realizzata con materiali e modalità esecutive analoghe alle antiche, cioè con tessere di vetro soffiato a bocca collegate da piombi trafilati e saldati secondo la tecnica tradizionale; gli interventi con la grisaglia (pigmento a base di polveri vetrose e ossidi di colorazione) cotta al forno definiscono le figurazioni e gli ornati. I colori dei vetri impiegati, blu-turchese, giallo e rosso, sono stati scelti in rapporto al cromatismo delle tessere delle vetrate istoriate originali presenti nella Cappella Maggiore e nel transetto. La scelta decorativa è stata più complessa, in quanto risultava necessario che il nuovo disegno si inserisse nel contesto
senza tuttavia essere preponderante.
Il progetto realizzato ha il pregio di essere riuscito a mediare la figuratività del tema sacro, con i motivi geometrici, entrambi già presenti nei rosoni della Basilica: è stato rappresentato al centro il simbolo francescano, cioè il braccio di Cristo incrociato con quello di San Francesco, con croce sullo sfondo, poi una fascia decorata a motivo geometrico, e il settore circolare perimetrale decorato con il giglio rosso, simbolo della città di Firenze”.
Oggi la nuova vetrata accoglie i visitatori nel nome di San Francesco e sta a dimostrare che Santa Croce non solo è luogo di memorie, ma vuole vivere nella contemporaneità, perché l’arte è mezzo e strumento che conduce al Dio della bellezza.

 

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