La masseria pugliese

Tipologie storiche italiane

Come tutti gli agglomerati rurali, la masseria nasce e si sviluppa in un determinato modo per precise ragioni storiche ed economiche. Creare un nucleo serviva per l’organizzazione del lavoro, la suddivisione dei servizi e per la sicurezza contro i briganti.

Le masserie fortificate del Salento e della Puglia in generale nacquero nell’entroterra intorno alle torri di vedetta che facevano parte delle strutture di fortificazione, fatte edificare da Carlo V a difesa delle coste dalle invasioni saracene, che facevano capo al Castello. Queste masserie protette dalle torri, vecchi presidi militari, diventarono dei veri e propri borghi in cui viveva una comunità rurale autonoma che si occupava dei terreni coltivati a cereali e dell’allevamento
del bestiame.

Dipendeva dal massaro per l’impostazione culturale e dal Barone o dal Monastero per quella economica. La masseria veniva solitamente costruita nel tempo allargandosi intorno ad un cortile rettangolare e diventava un vero e proprio fortilizio contro gli attacchi dei briganti. Questo agglomerato era costituito da una casa grande che era quella del massaro e da tante altre case più piccole per i pastori, i mandriani e i contadini.

Questo disegno si riferisce ad una tipica costruzione del Subappennino Dauno, una zona caratterizzata da dolci colline che gradatamente risalgono il Tavoliere delle Puglie. L’abitazione illustrata può essere considerata la tipologia elementare delle costruzioni di pianura. Il territorio che la circonda è coltivato a cereali con inframmezzate zone destinate a pascolo. La masseria è costituita da due fabbricati ad un piano, giustapposti, ma non intercomunicanti, con una pianta ad elle. La parte
più vecchia è costituita da una costruzione rettangolare
con muratura a corsi irregolari di pietre sommariamente
squadrate e non intonacate. L’interno è suddiviso in due locali ognuno con tetto a padiglione ricoperto di coppi e camino (fucaril). Il complesso è caratterizzato da alcuni particolari costruttivi molto curati come i comignoli quadricuspidi e la colombaia centrale.

Da stalle, ovili, granai, magazzini e fienili, gli ovini e le mandrie, dopo il pascolo, venivano avviati nei “curti” o recinti esterni murati con pietre rustiche e quindi nelle stalle. Gli abitanti di queste masserie anticamente isolate comunicavano tra loro a mezzo dei colombi: molte di esse sono ancora oggi corredate da torri colombaie cilindriche
o rettangolari.

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