La magnolia


Le piante amiche di casa felice

La Magnolia (Magnolia, L.) è un genere di piante della famiglia delle Magnoliaceae.
Comprende oltre 80 specie arboree e arbustive a lento accrescimento, ma che in alcune specie come la Magnolia campbellii e la Magnolia officinalis possono superare i 20 m di altezza, caratterizzate da interessanti fioriture,
originarie del Nord e Centro America, dell’Asia e dell’Himalaya. Il nome del genere è stato attribuito da Charles Plumier, in onore di Pierre Magnol (1638-1715) (vedi nota a pagina seguente), medico e botanico francese, direttore
del giardino botanico di Montpellier, che introdusse la nozione di famiglia nella classificazione botanica. Le Magnolie hanno foglie alterne, ovali o ellitiche, generalmente grandi e coriacee, perenni o decidue, fiori solitari, grandi, generalmente a forma di coppa, con perianzio formato da 6-9 tepali petaloidi (petali e sepali indifferenziati),
gli stami numerosi sono lamellari, i carpelli sono disposti a cono sul ricettacolo. Viene considerato dai botanici un fiore primitivo, tanto che erroneamente per molto tempo si è ritenuto che le Magnoliaceae fossero state le prime Angiosperme apparse sulla terra (il fossile più antico di questa famiglia risale a 95 milioni di anni fa). I frutti ovoidali in infruttescenze conoidi, contengono dei semi lucidi rossastri o arancioni.

Specie coltivate
Le specie più conosciute in Italia come piante ornamentali sono: alberi
La Magnolia grandiflora, albero sempreverde originario dell’America, alto fino a 10 m, con fiori bianchi molto grandi e profumatissimi.

La Magnolia obovata originaria, dell’Asia orientale, con fogliame deciduo, dai fiori eretti simili a quelli del tulipano, colorati internamente di bianco, di colore rosa all’esterno, con fioritura che precede la ripresa vegetativa, con numerose varietà e ibridi dai fiori colorati in tinte tenui o intense, dal rosa al rosso-porpora come la Magnolia obovata var. soulangeana dai fiori rosa-lilla.
La Magnolia machrophylla, dal notevole portamento, alta fino a 10 m, con foglie decidue molto grandi e fiori color crema profumati che offrono un bel contrasto con il colore verde intenso della chioma.
La Magnolia precia, originaria dell’Asia orientale, dai fiori bianchi e profumati a fogliame caduco.
La Magnolia glauca, originaria dell’America con fiori a forma di tulipano di colore biancocrema, profumati, dalla fioritura estiva.

La Magnolia liliflora, arbusto con foglie decidue, alto fino a 3 metri, con fiori profumati, aperti di colore bianco-rosato internamente e rossoporpora all’esterno.
La Magnolia stellata, originaria dell’Asia orientale, arbusto dallo sviluppo limitato alto fino a 5 m, foglie decidue, fiori bianchi e profumati con petali aperti e sottili di aspetto leggero. La Magnolia stellata esiste anche nella varietà a
fiore rosa: Magnolia stellatavar, ha lo stesso sviluppo della varietà a fiore bianco in più è profumatissima.
Le Magnolie stellate sono adatte ad essere utilizzate nelle siepi, anche miste e a portamento spontaneo; anche se ne esistono degli esemplari alti cinque metri di regola non arrivano a 300 cm.

La Magnolia soulangeana, pianta a foglia caduca, di altezza imponente: in base alle varietà arriva fino ai 6 metri e più. La fioritura è abbondante e limitata alla primavera. Sono note le seguenti varietà:
M. soulangiana var. alba superba definita da molti coltivatori anche M. soulangeana julan: ha fiori bianco puro e di grandi dimensioni, foglie verde chiaro che raggiungono le dimensioni di 14 cm e larghe 10 cm.
M. soulangiana var. soulangeana: stesse caratteristiche della precedente, si diversifica solo per il colore del fiore: bianco rosato.
M. soulangiana var. satisfaction: nuova varietà introdotta dagli olandesi, fiori poco più piccoli, petalo interno di colore rosa chiaro e petalo esterno di colore rosa carico.
M. soulangiana denutada var. yellow river
: nuova varietà introdotta dagli olandesi, fiori generalmente poco più piccoli rispetto alle classiche soulangiane; la sua caratteristica consiste nel colore: giallo.
M. soulangiana var.red lucky: stupendo calice sfondo rosa chiaro con striature di rosa carico che partono dalla base del fiore e sfumano nel salire.

Utilizzo
Diffusa in parchi, viali e nei giardini come piante isolate, gruppi e siepi, può essere coltivata in vaso sui terrazzi, per il portamento e le copiose fioriture primaverili o estive.
Il legno chiaro e facile da lavorare viene molto apprezzato per lavori di falegnameria.

Proprietà medicinali

I semi di Magnolia campbellii avrebbero proprietà febbrifughe. Le resine aromatiche presenti nella corteccia di Magnolia virginiana vantano un’azione antireumatica.

Metodi di coltivazione

Prediligono posizione a mezzo-sole, clima estivo umido e piovoso, terreno acido permeabile e fresco.
Le zone alluvionali delle regioni prealpine italiane costituiscono l’habitat ideale per lo sviluppo di queste piante. La moltiplicazione avviene per margotta, propaggine, innesto o con la semina.

La magnolia nella musica

SUGAR MAGNOLIA

Sugar Magnolia, blossoms blooming.
Head’s all empty and I don’t care.
Saw my baby down by the river; Knew she’d have to come up soon for air.
Sweet blossom, come on under the willow, We can have high times if you’ll abide.
We can discover the wonders of nature, Rolling in the rushes down by the river side.

She’s got ev’rything delightful, She’s got ev’rything I need.
Takes the wheel when I’m seeing double, Pays my ticket when I speed.

She comes skimmin’ through rays of violet.
She can wade in a drop of dew.
She don’t come and I don’t follow.
Waits backstage while I sing to you.
Well, she can dance a cajun rhythm, Jump like a will
y’s in four-wheel drive.
She’s a summer love in the spring, fall and winter; She can make happy any man alive.

Sugar Magnolia,
Ringing that bluebell,
Caught up in sunlight.
Come on out singing,
I’ll walk you in the sunshine.
Come on honey,
Come along with me.

She’s got ev’rything delightful,
She’s got ev’rything I need.
A breeze in the pines and the sun and bright moonlight,
Crazy in the sunlight, yes indeed.

Sometimes, when the cuckoo’s crying,
When the moon is halfway down,
Sometimes, when the night is dying,
I take me out and I wander around, I wander around.

The sunshine daydream, walking in the tall trees.
Going where the wind goes, blooming like a red rose.
Breething more freely. Ride out singing,
I’ll walk you in the morning sunshine.

Sunshine daydream.
Sunshine daydream,
Walking in the sunshine.

Sugar Magnolia (Hunter/Weir)
Album “American Beauty” 1970
Gruppo Grateful Dead

Pierre Magnol (Montpellier, 8 giugno 1638 – 21 maggio 1715), è stato un botanico francese, tra gli innovatori
dello schema di classificazione botanica attualmente in uso.

BIOGRAFIA
Figlio di un farmacista, si appassionò sin da giovane alle scienze naturali con particolare interesse per la botanica.
Iscrittosi nel 1665 alla facoltà di medicina di Montpellier (la prima in Francia a dotarsi di un orto botanico), conseguì la laurea quattro anni più tardi e, grazie ai buoni uffici di Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708) e Guy-Crescent Fagon (1638-1718), divenne medico di corte e supplente al Jardin du roi, uno dei più antichi organismi scientifici ufficiali francesi. La cattedra alla facoltà di medicina di Montpellier, cui Magnol aspirava, gli fu dapprima negata per motivi
religiosi (era infatti protestante) e poi assegnata quando, nel 1694, in seguito alla revoca dell’Editto di Nantes da parte di Luigi XIV, abiurò alla sua fede. Fu direttore dell’orto botanico a partire dal 1697 e alcuni anni dopo divenne membro dell’Accademia delle scienze francese, in sostituzione di Tournefort. Studiò la flora delle Alpi, dei Pirenei ed anche quella dei dintorni di Montpellier e, secondo alcuni storici, fu lui ad introdurre il concetto di famiglia in botanica, dopo un attento studio delle parentele analizzate tra le varie specie vegetali.

OPERE PRINCIPALI
Botacinum Monspeliense sive plantarum circa Monspelium nascentium index, Lione, 1676.
Prodromus historiæ generalis plantarum, in quo familiæ per tabulas disponuntur, Montpellier, nel 1689).
Hortus regius Monspeliensis, sive catalogus plantarum, quæ in horto regio Monspeliensi demonstrantur, Montpellier, 1697. Novus character plantarum (pubblicato postumo dal figlio Antoine (1676-1759)), Montpellier, 1720.

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