LA CUCINA È ARCHITETTURA


A ogni casa la sua cucina, basta riconoscerla.

L’Italia è veramente la patria del “sistema cucina”, grazie alla presenza simultanea sul suo territorio di due fattori: una grande tradizione gastronomica e un’altrettanto illustre tradizione di design. Per
questo le cucine italiane sono tra le più richieste nel mondo, anche per il settore professionale.

Dimmi che cucina hai (e cosa ci fai) e ti dirò chi sei. È un vecchio detto, aggiustato per l’occasione, che risulta vero anche e soprattutto per questa zona della casa. Avere una bella cucina è ovviamente il sogno di chi ha a che fare con i fornelli; ma oggi che in cucina si mangia, si riceve, si flirta e si fanno tante altre cose la cucina diventa un luogo molto rappresentativo di tutto l’appartamento.
Perfino il padrone o la padrona di casa che non sanno cucinare (o non hanno tempo) trovano importante avere una bella cucina: oggi ci sono i take-away anche di qualità, basta scaldare e la bella figura è assicurata.
Ma qual è la bella cucina? La cucina può essere bella in sé, certamente, ma non basta: dev’essere appropriata al luogo in cui si trova. La più bella a casa vostra sarà quella che rispecchia l’estetica e la “filosofia” di tutta la casa.
E ritorniamo al detto: dimmi che cucina hai… La personalità dei padroni di casa, nel bene o nel male, si riflette
dappertutto; sarebbe uno sbaglio se non succedesse anche in cucina.

1. Modello “Salina Kos“. Un’interpretazione dello stile urbano contemporaneo con arredi minimali ed eleganti. Qui gli elementi scuri e laccati del modello Salina sono accostati a quelli più caldi, in teak, del modello Kos, Copat Kitchens.
2. La cucina “Forma” , disegnata dagli architetti Lucci & Orlandini, si presenta con una semplicità del tutto naturale unita a un carattere deciso, adattabile a piccoli spazi ma anche a una situazione di spazio in continuità col soggiorno, Snaidero
3. Il modello “Spezie” interpreta la cucina come luogo di aggregazione e di convivialità, anche nel momento della
preparazione dei cibi. Da un pratico tavolo di lavoro si snodano elementi periferici con funzionalità specifiche, Schiffini.
4. Una cucina della serie “Lignum et lapis” progettata da Antonio Citterio and Partners.
È un’isola che viene definita “struttura industriale” per i suoi contenuti tecnici e d’immagine. Struttura fianconi e zone laterali snack sagomate in marmo Gra Bla. Elemento sospeso in acciaio inox, Arclinea

Due sono le tipologie imperanti: quella che vede tutta la cucina snodarsi sulle pareti lasciando libero il centro della stanza, e quella che si stacca dalla parete per formare isole o penisole moltiplicando lo superficie utilizzabile.
Quando si hanno grandi spazi (pensiamo alla tradizionale casa di campagna toscana) la cucina più adatta è quella che riempie le pareti con contenitori e attrezzature, per lasciare lo spazio centrale al tavolo e alle sedie.
Invece, per le piccole cucine che si trovano oggi in città, ideali sono le isole e le penisole che rendono più agevole cucinare anche in pochi metri quadri. Tra la strumentazione di cucina quella che oggi gode il maggior favore tra gli architetti e i designer è la cappa. La cappa deve essere grande, importante, tutta bianca o metallica, e svolgere benissimo le due sue funzioni: quella di aspirare e quella di illuminare a giorno i sottostanti fornelli.
Perché oggi è senza dubbio diventata il centro ottico della cucina contemporanea.

W.P.

In Edicola

1. Pulita ed essenziale la 1 cucina “Cannella” con finiture in pvc o impiallacciato, Arrex.
2. Cucina “Segno” lineare, progettata da Giancarlo Vegni, Effeti.
3. Cucina “Dinamica” nella versione con penisola. hi – tech con ante impiallacciate o in pvc. Arrital
4. “Luce” è una cucina solare e brillante basata sull’elemento vetro, Cesar.
5. Forme geometriche con un bloccco operativo centrale, Varenna Poliform.
6. “Idea” di Claudio Salocchi. Una cucina alternativa, Alberti Cucine.

 

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