Le vetrate di Albano Poli
Ville, alberghi, sedi commerciali e complessi religiosi studiati a fondo prima di apportarvi anche la più piccola modifica o restauri, rimangono attività che hanno reso rinomata nel mondo la maestria di Albano Poli. La bottega d’arte Poli propone le sue realizzazioni artistiche dal 1953, quando inizia l’attività artigianale del titolare, da poco diplomato all’Istituto d’arte di Verona. Pur essendosi estremamente ampliata l’attività artistica negli anni, la ditta Poli non ha abbandonato il metodo classico del laboratorio, fucina di idee e polo culturale. Seguendo la tradizione Poli continua ad eseguire le sue vetrate legate a piombo affiancando tecniche più recenti come collages e vetrofusione. “Il vetro rimane il punto di partenza, ma si esegue personalmente il progetto e l’esecuzione di tutta la struttura portante, sia essa metallica, marmorea e lignea. La vena artistica e la conseguente realizzazione scaturiscono anche in base alle diverse necessità progettuali, fino a creare una casistica quasi infinita”. Suffragato dal suo entourage e dalla preziosa collaborazione dell’architetto Maria Luisa Mazzola, Albano Poli esegue le sue opere utilizzando solamente vetro soffiato di produzione artigianale con la tecnica del soffio a bocca.
Poli ha affrontato con criterio scientifico anche l’ arduo impegno del restauro. Esempi eclatanti nelle varie chiese e cattedrali d’Italia. Significativo è il restauro delle vetrate di Fra Ambrogio da Soncino nella chiesa di S. Giovanni in Soncino, in provincia di Cremona, del 1495 che hanno richiesto un’approfondita analisi dell’ opera in ogni suo aspetto: strutturale, conservativo nonché storico-artistico. Considerevole opera è stata lo studio e la realizzazione delle vetrate moderne “Le vetrate della Creazione”, disegnate da Albano Poli e dall’architetto Maria Luisa Mazzola. Le vetrate si presentano a noi, adeguandosi perfettamente all’ambiente architettonico in cui sono inserite con uno stile unitario che, su uno schema geometrico a riquadri orizzontali in fascia, con la forza del colore e di un disegno leggero ma altamente significativo, riesce a trasmettere perfettamente l’idea dell’Amore di Dio che si concretizza nella creazione dell’ universo e dell’Uomo. Chi le osserva può anche pensare ad un disegno astratto. Il linearismo sinuoso ed ondulato si sviluppa con moto orizzontale, quasi come una pergamena che si srotola e rivela la grandiosità dell’opera di Dio. Ad una considerazione più attenta, la sequenza delle vetrate offre la possibilità di una lettura ben più profonda ed allettante e mostra un’ispirazione religiosa unitaria. Gli artisti infatti vi hanno raffigurato con delicato tocco allusivo i sei giorni della creazione ispirandosi al primo libro della Bibbia, la Genesi. Ecco allora che diventano arditi nelle vetrate le simbologie e i richiami al testo biblico in un cammino che dalla prima vetrata arriva fino al culmine della rappresentazione del sesto giorno dove l’Uomo e la Donna escono direttamente dal palmo della mano di Dio e prendono vita dal soffio divino inalato nelle loro narici.
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