La costruzione del camino: materiali

Come scegliere i materiali per realizzare il camino
Il camino viene costruito con materiali refrattari da cui però non dipende l’impegno economico connesso alla sua realizzazione; infatti, il principale responsabile del costo del camino è legato
alla manodopera, diretta e indiretta, cioè al costo vivo del personale incaricato della costruzione, e al costo della lavorazione di materiali eventualmente acquistati prefiniti; in molti casi il costo della lavorazione supera notevolmente quello dei materiali impiegati!

Testo di Roberta Tongini Folli

La refrattarietà
Il requisito fondamentale per la scelta del materiale è la refrattarietà, ossia la resistenza ad alte temperature; un materiale refrattario è qualunque sostanza non metallica avente una refrattarietà almeno uguale a quella di un cono campione (cono pirometrico o piroscopo) la cui caduta corrisponde alla caduta di 1500°C. La determinazione della refrattarietà è paragonabile all’incirca alla determinazione del punto di fusione. I materiali refrattari e i prodotti ceramici non hanno generalmente un vero e proprio punto di fusione, ma presentano una fusione viscosa e lenta che si può protrarre per un intervallo di temperatura lungo alcune centinaia di gradi. I materiali refrattari si possono distinguere in: materie prime refrattarie, prodotti refrattari formati, prodotti refrattari non formati e prodotti refrattari porosi formati.
I mattoni refrattari

Sono costituiti da argille contenenti un’alta percentuale di allumina e silice, componenti in grado di assicurare una buona resistenza termica. In genere hanno una grana molto fine e compatta e presentano una notevole resistenza meccanica; maggiormente diffusi sono quelli di qualità rossa, aventi una resistenza fino a 1000°C e di qualità gialla o bianca, aventi una resistenza fino ai 1300°C. La grande varietà dei formati rende questi elementi facilmente utilizzabili in diversi contesti, dando risultati soddisfacenti da un punto di vista non solo prestazionale, ma anche estetico; in commercio vi sono infatti mattoni e tavelle contraddistinti da diverse forme e dimensioni, da differenti grane e lavorazioni. Per la realizzazione della muratura del camino, è necessario utilizzare particolari malte refrattarie e prevedere la bagnatura dei mattoni onde evitare l’assorbimento dell’acqua della malta da parte dei mattoni. Per la finitura dei giunti è possibile impiegare anche stucchi specifici. È consigliabile che le pareti posteriori del focolare, non a vista, siano rivestite da uno strato uniforme e coprente di malta refrattaria. Prima di procedere alle prime accensioni di combustibile, è necessario pulire la parete a vista del camino con acqua, procedendo dal basso verso l’alto, e attendere per qualche giorno la completa e uniforme asciugatura della parete.

La ceramica
Viene utilizzata per il rivestimento interno del focolare. Le mattonelle in ceramica sono assicurate, mediante stucchi o malte refrattarie, alle pareti possibilmente anch’esse realizzate in materiale refrattario. Nel caso in cui siano decorate, è necessario assicurarsi che la pittura resista ad alte temperature e sia fissata con una cottura in forno. Lo spessore delle mattonelle deve essere sufficiente a resistere agli urti e scoppi dei ciocchi di legno ardenti.
Un tempo si riteneva che la parete del focolare realizzata con mattonelle lisce, lucide e di colore chiaro, avesse un più alto potere riflettente e aumentasse notevolmente l’irraggiamento del camino; le conoscenze di oggi mostrano invece come tale “credenza” non è così veritiera, tuttavia un camino così costruito consente una maggior facilità in termini di manutenzione. A tale proposito, può essere utile far bruciare la legna su una griglia sollevata rispetto al piano del fuoco e leggermente distaccata dal fondo, oppure posizionare una piastra di ghisa sulla parete di fondo, in modo da non causare l’annerimento delle mattonelle.

I metalli
Tra questi vi sono l’acciaio e la ghisa, materiali ideali per aumentare l’irraggiamento del caminetto e quindi la sua efficienza termica. L’acciaio è un materiale lavorabile, facilmente saldabile (questa caratteristica permette di realizzare interi focolari in un blocco unico), ma anche facilmente deformabile in corrispondenza di alte temperature, e maggiormente attaccabile dalla corrosione causata dalle condense acide. La ghisa è un materiale più adatto (in commercio vi è una vasta gamma di lastre aventi differenti forme, dimensioni e contraddistinte da ricche decorazioni), meno lavorabile, deformabile alle alte temperature, ecco perché è consigliabile realizzare il rivestimento completo del focolare con lastre separate, lasciando un minimo di aria tra le giunzioni delle lastre, in modo da consentire la loro espansione sotto l’azione della temperatura. Le lastre metalliche devono essere posizionate con un particolare accorgimento, avendo cura cioè di lasciare un’intercapedine tra queste e la muratura, al fine di consentire la circolazione di aria che garantisce il raffreddamento della parete muraria interna (da realizzare sempre con materiali refrattari); la circolazione di aria surriscaldata in alcuni tipo di camino è in grado di assicurare un migliore tiraggio della canna fumaria. Rivestimenti metallici sono molto utilizzati nei camini prefabbricati, spesso realizzati completamente in ghisa.

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Le malte, gli stucchi e i cementi refrattari
Per assicurare un efficiente “collegamento” tra gli elementi murari nella muratura del camino, soggetta ad alte temperature, è necessario scegliere malte dotate di specifiche qualità e caratteristiche, realizzate cioè con componenti selezionati adatti a garantire una resistenza alle alte temperature e agli sbalzi termici, con alte percentuali di ossido di silicio e ossido di alluminio e basse percentuali di ossido di ferro (alcuni tipi contengono anche silicato di sodio o alluminato di calcio). Questi prodotti sono insolubili in acqua e resistenti agli acidi; i migliori sono a presa cosiddetta “ceramica”, cioè induriscono completamente se sottoposti ad alte temperature. Tale caratteristica spiega il motivo per cui la costruzione del camino può ritenersi conclusa solo dopo alcune accensioni di prova, accensioni da effettuare a fiamma bassa, aumentando lentamente e progressivamente la temperatura,
onde evitare shock termici e quindi fessurazioni. Sono disponibili in polvere da miscelare con acqua, o in pasta già pronti per l’uso e sono reperibili presso rivenditori di materiali edili o presso rivenditori specializzati di prodotti per fumisteria. I costi sono leggermente più elevati rispetto ai materiali “comuni”, tuttavia sono compensati dall’impiego di una minor quantità di materiale (generalmente i giunti sono più sottili di quelli realizzati nelle murature comuni). Un prodotto S.C.M.

La cappa
Può essere realizzata in mattoni o in metallo. In particolare, si preferisce utilizzare le tavelle poiché riescono ad assecondare meglio la forma rastremata della cappa necessaria per raccogliere e convogliare i fumi di combustione verso la canna fumaria; i mattoni invece richiedono una manodopera esperta; è invece sconsigliato impiegare mattoni forati (a meno che non si preveda di proteggere la parte interna della cappa con materiale refrattario), in quanto anche se refrattari, non sono in grado di resistere agli shock termici e sono soggetti a fratture per effetto della pressione esercitata dall’espansione dell’aria dei fori alle alte temperature. Le cappe in metallo hanno notevoli vantaggi, poiché questo materiale è liscio e consente un rapido e facile scorrimento dei fumi, trattenendo poche particelle solide e riducendo il formarsi di depositi di fuliggine; inoltre, tende a riscaldarsi in tempi brevi (per cui è necessario fare attenzione!), aiutando il tiraggio, soprattutto nelle fasi iniziali dell’accensione; è lavorabile e leggero, adatto a realizzare forme adeguate e non pesanti. Le cappe in ferro lasciate a vista (sebbene diventino caldissime rapidamente) consentono di incrementare l’irraggiamento del caminetto, tuttavia è necessario assicurare un buon tiraggio, perché più calore viene sottratto ai fumi, più pesanti questi diventano. Tra i materiali metallici utilizzati nelle cappe, vi sono: il ferro, un materiale economico, facilmente reperibile e lavorabile, ma deformabile e degradabile; il rame e l’ottone anch’essi facilmente degradabili per effetto dell’umidità dei fumi e delle condense acide (la formazione di verderame è da evitare in cucina!). Più adatto tra i materiali metallici è l’acciaio inox, un materiale che presenta tutti i vantaggi del ferro e inoltre una notevole resistenza alla deformazione e alle condense acide, con spessori anche molto sottili. Una cappa in acciaio inox (Aisi 304, o, meglio Aisi 316, lo stesso usato per le canne fumarie) coibentata esternamente con lana di roccia o altro materiale isolante, è leggera, facile da montare, funzionale e ha costi contenuti (se non si richiede una particolare finitura).

Una realizzazione dello Studio di architettura
Carpani, Masoni e Tasso (Alessandria).
Nella foto qui a destra una realizzazione
dell’architetto Giulio Giubba.
“Il grande vantaggio del giocare col fuoco è che
non ci si scotta mai.
Sono solo coloro che non sanno giocarci
che si bruciano del tutto”. (Oscar Wilde)

Il rivestimento
Il calore che fornisce il camino è sicuramente un fondamentale requisito funzionale negli ambienti di un’abitazione, ma è anche una fonte di emozione in grado di creare atmosfere intime. Ciò giustifica la predilezione per i materiali naturali, tradizionalmente impiegati nei rivestimenti dei camini. Il materiale naturale “per eccellenza” è la pietra! Vista la varietà di pietre presenti in natura le cui tessitura, grana, colore, resistenza, durabilità ecc. contraddistinguono i diversi tipi e luoghi geografici, è possibile giocare con questo materiale; la grande possibilità di scelta permette di individuare gli elementi più adatti a ogni ambientazione, elementi che sono impiegati così come si trovano in natura (i ciottoli) oppure tagliati e lavorati a formare conci o lastre (la lavorazione comporta un maggior costo del materiale!). Sassi e ciottoli risultano particolarmente intonati ad ambienti rustici, mentre le pietre da taglio come l’arenaria, il serpentino, il marmo, la pietra serena, interpretano bene ambienti eleganti e ricercati.
La posa di un rivestimento lapideo comporta alcune difficoltà, in quanto l’elemento è pesante e va fissato adeguatamente a un supporto stabile. Da sempre i mattoni rappresentano una scelta sicura, personale e d’effetto, grazie alla varietà di forme, dimensioni, grana, colore, grazie alla facile reperibilità e ai costi contenuti, e anche grazie al gioco di tessiture ottenibili con differenti schemi di posa. Anche le mattonelle in ceramica consentono una grande libertà compositiva e decorativa, tuttavia il loro costo, sebbene vari
abile, è significativo (le mattonelle più economiche sono in genere più dispendiose di altri materiali).
Il rivestimento può essere ottenuto impiegando stucchi e intonaci; questa scelta permette una grande versatilità e personalizzazione delle soluzioni con un modesto impegno economico. Infatti, stucchi e intonaci posati in strati sottili e quindi non pesanti possono essere costituiti da aggregati in grado di conferire effetti cromatici, possono essere dipinti o trattati con varie finiture superficiali.
Analogamente, il cemento può essere gettato in loco oppure acquistato in pannelli prefabbricati; può essere lavorato, spazzolato o trattato con diverse finiture; l’aggiunta di aggregati quali pezzi di marmo, graniglie varie consente di confezionare una malta colorata di grande effetto. Inoltre, esistono in commercio blocchi da impilare come mattoni, che come quest’ultimi e la pietra, sono piuttosto pesanti. Il peso costituisce sicuramente un limite all’utilizzo di questi materiali, ragione per cui è possibile ricorrere all’utilizzo di materiali sintetici che sono dotati di maggior leggerezza e riproducono nell’aspetto le caratteristiche di pietre e mattoni.
Un materiale naturale e leggero è il legno! Presente da sempre nella “trave” del camino (il classico camino presenta un focolare rivestito in mattoni, un trave di legno come mensola, e una semplice cappa intonacata), il legno è ancora oggi un materiale di moda che si adatta a interni sia raffinati (legni duri come la quercia), sia rustici (legni teneri); lasciato grezzo oppure scolpito, intarsiato, verniciato, utilizzato in fogli sottili o in travi e colonne, il legno è disponibile in diverse essenze, è facilmente reperibile, si accompagna bene con gli altri materiali e richiede una manutenzione continua. Dal tipo di essenza e dalla lavorazione dipende il costo. In ambientazioni moderne sono solitamente prediletti i materiali metallici quali il rame, il bronzo, l’acciaio, il ferro e l’ottone lucidato, per l’aspetto “tecnologico” e sobrio, oltre che per la leggerezza e durabilità; in particolare il rame e l’ottone sono utilizzati in strisce o fogli che possono anche essere sbalzati o avere tessiture e trattamenti particolari; l’acciaio in fogli viene satinato, lucidato o anodizzato in colore; il ferro è usato per ornamenti battuti e attrezzi di complemento. I trattamenti comportano un aumento dei costi dei materiali metallici che diventano così più dispendiosi di mattoni e pietre. 

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