La casa dipinta;

Tratto da:
Case di montagna n.49
La casa dipinta

In un territorio dove è ancora vivo il rispetto per la tradizione e per la cultura locale, un’antica casa del ‘700 ci fa rivivere l’atmosfera del passato. Una atmosfera che si respira anche negli spazi interni di questa abitazione ricca di storia e fascino.

A pochi chilometri dal confine con l’Austria si trova Malborghetto, uno dei borghi più caratteristici della zona. Luogo storico per le sue origini antecedenti il 1200 è attualmente centro culturale, bibliotecario e sede di importanti mostre. Immersa in questo ambiente montano che ancora oggi conserva la bellezza e l’integrità del suo paesaggio si trova questa antica casa di fine ‘700 che dopo il catastrofico terremoto del 1976 é stata completamente ristrutturata e restaurata. Un affresco, raffigurante un fante nell’atto di spegnere un incendio divampato all’interno di una casa, ne decora la facciata esterna, rispettando l’antica tradizione di personalizzare con disegni l’esterno delle abitazioni. La “casa dipinta” ospita l’appartamento presentato in queste pagine, ricavato nella parte mansardata della costruzione, distribuita su due livelli con un ampio sottotetto trasformato nella zona notte.

L’appartamento é di dimensioni ridotte, ma tutti gli spazi sono stati sapientemente sfruttati; l’altezza dei locali ha permesso l’inserimento di un soppalco in legno di larice e collegato al piano sottostante con una semplice ma robusta scala in legno. Un ambiente caldo ed accogliente arricchito da oggetti e tessuti colorati che si accordano splendidamente con tutto l’arredamento della casa particolarmente ricercato e curato nei dettagli.

Nel Tarvisiano

Tra i prodotti dell’artigianato particolarmente degni di nota sono i tipici tendaggi e le tradizionali bordure, gli antichi peltri e i gioielli in argento della Valcanale-Canal del Ferro riprodotti con la massima fedeltà, i caratteristici stampi per dolci e le brocche in rame, ma non si possono dimenicare i filet, le giacche in lana cotta, le porcellane, le figurine in legno intagliate,… Sotto, un esempio di un caratteristico mobile decorato a mano e un dipinto su parete realizzato con colori alla caseina di Marina Gioitti.

(Sopra)Il camino che troneggia al centro del soggiorno é realizzato su misura in muratura; la canna fumaria intonacata bianca ne evidenzia la forma e crea un piacevole contrasto con la parete adiacente in mattoni a vista.

Anche al piano superiore l’atmosfera è sobria, raffinata, ed ancora legata alla tradizione . Un arredamento fatto di pezzi unici e tipici dell’ambiente montano, come la vecchia cassapanca dipinta con motivi floreali, le appliques in ferro battuto e gli oggetti in rame che costituiscono memorie di un tempo passato ancora attuali nella loro bellezza. Il vano-scala è stato impreziosito dal dipinto raffigurante l’albero genealogico della famiglia. Nel sottotetto gli spazi sono stati organizzati in modo da trovare posto anche per una piccola camera a due letti e un bagno attiguo. La scelta dei tessuti dai colori vivaci e gli oggetti in ceramica appesi qua e là creano un’atmosfera vivace e luminosa.

E’ il calore del legno che avvolge lo spazio del sottotetto caratterizzato da un soffitto rivestito interamente con grandi travi a vista; sulla parete di fondo l’albero genealogico con i ritratti di tutti gli antenati.

Tutti gli spazi sono ben illuminati da grandi finestre affacciate su spettacolari panorami. La scelta di delimitare il soppalco con una balaustra in cristallo é stata dettata dalla necessità di dare maggiore luminosità possibile all’ambiente. Il tema della parete affrescata sembra essere il filo conduttore che mette in relazione l’interno con l’esterno di questa particolare abitazione. Queste raffigurazioni ci accompagnano dal piano inferiore sino al sottotetto regalandoci il piacere di osservare e di interpretare i loro significati.

In questa casa di montagna si respira la voglia di ricreare ambienti tipici di un’antica tradizione locale: sopra la finestra dello studiolo un grande medaglione dipinto raffigura la santa Nothburga, antica protettrice delle attività agresti di questi luoghi.

Queste zone hanno conservato e rielaborato tradizioni proprie delle etnie latina, tedesca e slava anche nel settore gastronomico. La presenza di una
natura in contaminata e di una foresta antichissima hanno condizionato le abitudini alimentari locali con la presenza di funghi e selvaggina (cervo, camoscio e capriolo vengono prima marinati nel vino con verdure, pepe e ginepro e una volta cotti serviti con composta di mirtilli rossi) , frutti di bosco e formaggi di malga. Non si può non assaggiare il Gulasch, il prosciutto San Daniele, lo strudel di mele o i biscotti accompagnati da ottimi vini friulani. Sotto un invitante piatto preparato dal cuoco dell’albergo-ristorante Edelhof. Da non sottovalure gli insediamenti abitativi della così detta edilizia minore.
Molti borghi sono stati notevolmente modificati in seguito alle ristrutturazioni avvenute dopo il terremoto del 1976 ed hanno perso quello che era l’impianto originario. Alcuni edifici hanno però mantenuto le caratteristiche dell’architettura carinziana. Da questo punto di vista, meritano una visita Resia , Resiutta, Moggio Udinese, Chiusaforte, Dogna, Pontebba e Tarvisio. Una gita che da Tarvisio arrivi a Moggio Udinese, passando per Malborghetto, Pontebba e Chiusaforte, permette di visitare i palazzi e le case signorili più significativi che in quest’area hanno subito sia l’influenza dell’architettura veneta, come ad esempio nell’impianto planometrico con il salone centrale passante, sia di quella carinziana, caratterizzata dalle austere facciate, dai poggioli in legno o in ferro battuto e dai tetti particolarmente spioventi. Una gita che da Tarvisio arrivi a Moggio Udinese, passando per Malborghetto, Pontebba e Chiusaforte, permette di visitare i palazzi e le case signorili più significativi che in quest’area hanno subito sia l’influenza dell’architettura veneta, come ad esempio nell’impianto planometrico con il salone centrale passante, sia di quella carinziana, caratterizzata dalle austere facciate, dai poggioli in legno o in ferro battuto e dai tetti particolarmente spioventi.

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