L’indipendenza in 48 mq.

Progetto: Elena Tirinnanzi, architetto

L’obiettivo alla base del progetto è quello di separare l’unità abitativa originaria in due distinti appartamenti.
La famiglia proprietaria decide di creare uno spazio di indipendenza per il figlio, razionalizzando e migliorando l’uso degli ambienti e valorizzando al tempo stesso la proprietà con un investimento sicuro. L’esplicita richiesta della committenza è mantenere invariato il nucleo principale del precedente schema distributivo e funzionale, che rimarrà abitato dai genitori, legati ad abitudini ed affezionati a pratiche quotidiane consolidatesi negli anni, e dare origine ad
un nuovo piccolo, ma confortevole ed accogliente, appartamento, destinato a diventare prima casa del figlio. L’appartamento oggetto di intervento è inserito in un antico palazzo milanese risalente agli anni Venti del ‘900, caratterizzato da una pianta particolare con sviluppo prevalentemente longitudinale, dovuto alla conformazione
stretta ed allungata del lotto su cui giace l’edificio. Questa peculiare morfologia, unitamente alle esigenze della proprietà, ha guidato necessariamente il progetto verso un’unica soluzione perseguibile che consiste nell’insediare la
nuova unità abitativa nella zona precedentemente occupata da soggiorno, vano di ingresso e da un piccolo ripostiglio.
In questo spazio dalla pianta piuttosto regolare di forma quadrata e dalle proporzioni armoniose, decorato da fini cornici in gesso a soffitto e copiosamente illuminato da due grandi finestre affacciate su strada, prende corpo il progetto: un ampio monolocale di circa 48 mq.

La soluzione adottata si concentra in una letterale ridefinizione degli ambienti ed in una attenta e scrupolosa reinterpretazione delle funzionalità, poiché mira ad ottimizzare la praticità e la razionalità dell’abitazione senza interferire con le strutture portanti della costruzione, costituite da muri in laterizio dello spessore di 30/40 cm. Nel ripensamento degli spazi e dei percorsi distributivi interni vengono sempre sfruttate aperture e varchi nel setto principale già esistenti al fine di non rendere eccessivamente oneroso ed impegnativo l’intervento. Similmente si lascia inalterato il sistema di riscaldamento della casa, mentre, d’altra parte si fa obbligatoriamente consistente il lavoro svolto sulla rete distributiva per scarichi ed impianti, dovendo costruire ex novo un servizio igienico, ricavato nel ripostiglio accanto alla porta di ingresso. A tale scopo è necessario non solo realizzare i nuovi scarichi e l’allacciamento alla rete fognaria comune, ma anche predisporre un impianto di aerazione forzata, essendo il bagno privo di affacci verso l’esterno.

L’intervento in termini di opere murarie consiste semplicemente nella elevazione di alcuni tavolati interni atti a separare e riorganizzare gli spazi: due muri con annesse porte del tipo “a scrigno” vengono costruiti per frazionare il vano di ingresso ed ottenere una cabina armadio, una zona di ingresso e disimpegno ed un servizio igienico sufficientemente ampio; altri due setti murari vengono edificati per separare questa zona di servizio da quella specificatamente adibita ad abitazione, soggiorno – cucina e zona notte. Il risultato è un appartamento
razionalmente organizzato in modo da avere, da una parte, ampi spazi di servizio, vano di ingresso con soprastante
ripostiglio in quota di 4,1 mq, cabina armadio/ripostiglio di 5,9 mq e bagno cieco con sistema di aerazione forzata di 3,6 mq, e dall’altra parte una comoda zona giorno/notte soppalcata con annesso angolo cottura di 34,5 mq. Lo studio della divisione interna si fa particolarmente attento per quest’ultima area della casa, per la quale si desidera assecondare quanto più possibile la vocazione originaria dello spazio, aperto e luminoso, senza costruire setti di separazione che altererebbero e male interpreterebbero le potenzialità offerte dall’ambiente stesso.

Si decide pertanto di effettuare una ripartizione delle funzioni semplicemente attraverso l’uso di finiture superficiali differenti, di rivestimenti e colori mirati e scelti ad hoc e di strategici cambi di quota, che consentano, in uno spazio comunque ridotto e chiamato a contenere diverse attività senza soluzione di continuità, di realizzare un separazione virtuale, una organizzazione visiva di immediata lettura. La pavimentazione preesistente in legno di rovere, un’essenza particolarmente chiara, di tonalità calda e bionda, viene conservata, ma interrotta in corrispondenza dell’angolo cottura, sopraelevato su una pedana di altezza pari a 15 cm, realizzata anche per dare la giusta pendenza agli scarichi, rivestita in piastrelle di grès porcellanato simil pietra 30×30 di color grigio scuro, per dar vita
ad un netto contrasto cromatico e quindi ad una delimitazione degli spazi.

L’arredo della cucina sarà poi eseguito in colore bianco/avorio con piano di lavoro, cappa e schienale in acciaio. Per realizzare un’immagine coordinata si utilizza lo stesso materiale per la pavimentazione del bagno, abbinato ad un rivestimento delle pareti in piastrelle monocottura rettangolari 15×30 color avorio posate in orizzontale, e mosaico 2×2 dalle tonalità variabili dal panna al vaniglia/beige. La separazione tra la zona conversazione e la zona notte avviene con l’inserimento di un soppalco che diventa elemento caratterizzante e strutturante, costruito in legno verniciato in colore bianco affinché risulti leggero e poco invasivo e non offuschi, ma anzi esalti la luminosità e lucentezza dello spazio. Non avendo le altezze prescritte per legge, adatte a realizzare uno spazio pienamente abitabile, il soppalco viene concepito come un elemento di arredo disegnato su misura e realizzato artigianalmente.

Al piano superiore, raggiungibile mediante una comoda scala ad “L”, trova posto un letto matrimoniale, posizionato nel centro così da lasciare spazio lungo il perimetro ad un camminamento, ribassato in alcune zone per permettere di raggiungere un’altezza totale di 2,10 m. Sotto al soppalco viene organizzata la zona adibita a soggiorno, che risulta particolarmente intima e raccolta, arredata con un divano, una poltrona e una libreria parte anch’essa della struttura del soppalco. In definitiva il progetto si configura come una attenta operazione di ristrutturazione attraverso un intervento concentrato e scrupoloso, uno studio minuzioso delle potenzialità degli spazi ed una valorizzazione delle stesse.

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