L’attualità di Don Luigi Giussani A Varigotti iniziò un percorso che ha portato alcuni ragazzi, raccolti attorno a don Giussani, a costituire la Gioventù Studentesca e poi a dar vita a un movimento diffuso sui cinque continenti:Comunione e Liberazione. Una storia che è stata rievocata nel luglio 2005, nello stesso luogo in cui ebbe origine. Ne parla Ombretta Fumagalli Carulli. Mons. Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, inizia negli anni Sessanta dello scorso secolo a riunire i suoi giovani a Varigotti, piccolo borgo saraceno del ponente ligure. E’ attratto dall’incanto del luogo, dagli ulivi, dalla antica chiesa di San Lorenzo Vecchio, dalla Torre Saracena. La bellezza del creato lo invita alla meditazione e lo spinge a farne partecipi gli studenti di uno storico Liceo classico milanese, il “Berchet”, che a loro volta aggregano amici di altre scuole. Sono gli anni della nascita e diffusione di GS (Gioventù studentesca). I giovani si radunano intorno a lui,
In quegli anni Varigotti diviene luogo-simbolo. Vi si svolgono “settimane- studenti”. “Don Gius” fa la sua “lezione” all’aria aperta in piedi tra gli ulivi o nella Sala sant’Antonio della parrocchia; partecipa al “Raggio” (come si chiamano allora le riunioni dei giessini) alla Torre saracena; con in mano il Vangelo, dalla chiesa parrocchiale sino alla antica chiesa di San Lorenzo vecchio guida una improvvisata processione di studenti, capeggiati da un giovane che innalza una semplice e spoglia croce di legno. Dal 1969 il movimento si chiama “Comunione e Liberazione”, in opposizione a
A sei mesi dalla sua morte risuona ancora nelle orecchie di molti l’eco delle parole pronunciate dall’allora card. Joseph Ratzinger, durante le esequie nel Duomo di Milano, gremito di personalità civili come di semplici estimatori e seguaci, giunti da tutto il mondo: “Don Giussani ha capito che il cristianesimo non è un sistema intellettuale, un pacchetto di dogmi, un moralismo, ma che il cristianesimo è un incontro, una storia d’amore, è un avvenimento”. E’ pertanto assai apprezzabile che una piccola parrocchia, come è San Lorenzo in Varigotti, abbia organizzato un ricordo articolato in tre giorni di manifestazioni sotto il significativo titolo “La memoria ed il presente:Varigotti, l’inizio di un percorso”, in collaborazione con i Memores Domini di Varigotti, con il patrocinio del Comune di Finale Ligure, della Provincia di Savona, della Regione Liguria ed il contributo della Fondazione Carige. L’apertura, venerdì 22 luglio, nella chiesa parrocchiale è stata affidata a una serata di testimonianze sul tema “Varigotti, luogo dei primi incontri con don Giussani”. Moderati dall’Assessore alla cultura di Finale Ligure Nicola Viassolo, Giuseppe Zola, già prosindaco di Milano e responsabile di CL per il Nord Ovest, e la consorte Adriana Mascagni Zola, prima cantautrice di CL, hanno fatto rivivere gli inizi del loro percorso, come di quello dei tanti seguaci di don Giussani, ed il significato della appartenenza Nelle foto: Alcuni momenti dell’evento. In prima fila da destra, la Sen. Ombretta Fumagalli Carulli, il Console Generale di Bolivia, Dr.Alvaro Del Portillo e, a sinistra, la D.ssa Nicoletta Frediani, Prefetto di Savona. In seconda fila, da sinistra i Direttori di Chiesa Oggi, l’Arch. Giuseppe Maria Jonghi Lavarini e l’arch. Gjlla Giani. Presenti anche l’avv. Giuseppe Zola, responsabile di CL per ilNord Ovest ed il Dr. Flaminio Richero Vivaldi Pasqua, Sindaco di Finale Ligure. Nel pomeriggio dello stesso giorno nella Sede dei Memores Domini (Casa per ferie San Francesco), dove don Giussani avrebbe voluto morire, è stato proiettato il filmato “Viaggio ai confini del mondo”, realizzato da Rai Uno e concluso dalle commosse parole di commento dell’ultima intervista di don Giussani proprio a quel canto “povera voce”, che aveva terminato il giorno precedente la serata di testimonianze. La proiezione ha consentito di ammirare la diffusione di CL e valutare le sue ragioni, facendoci fare un balzo di tempi, di luoghi, di generazione, dagli inizi ai giorni nostri. Era commovente vedere alcuni fotogrammi – presi da film amatoriali, inseriti come frammenti importanti della intera evoluzione – porre Varigotti e l’incanto dei suoi luoghi in un ventaglio di località tra le più importanti dei cinque continenti, dove il movimento si è nel frattempo radicato, dalla Siberia agli Usa, all’Africa, alla America Latina.
A commento di una così vasta dilatazione, al filmato ha fatto seguito un dibattito moderato dall’Assessore provinciale alla cultura, Carlo Scrivano.Vi hanno partecipato il console generale di Bolivia, Alvaro del Portillo (già Ministro democristiano del suo Paese) e chi scrive in veste di Accademico Pontificio per le Scienze Sociali. Il tema “I movimenti ecclesiali nella società globale”, mirava a allargare l’orizzonte della riflessione allo scenario internazionale attuale e insieme a una delle più significative novità della Chiesa postconciliare, quale è l’esperienza dei movimenti. Nella giornata conclusiva, la mattina di domenica 24 luglio nella chiesa parrocchiale di Varigotti è stata concelebrata la Santa Messa da Mons. Luigi Negri. Egli, da giovane studente di GS, frequentava “le settimane” di Varigotti. E’ tornato da neo Vescovo di San Marino e Montefeltro per pronunciare parole commosse di ricordo e di speranza. Il Vescovo di Savona, Mons. Domenico Calcagno, ha scambiato il segno della pace con i presenti. Al momento religioso ha fatto seguito un momento culturale con un discorso pronunciato dal Ministro Claudio Scajola su “L’antica Chiesa di San Lorenzo: il significato di un riferimento spirituale”, presenti il Sindaco di Finale Flaminio Richero, il Prefetto Nicoletta Frediani, l’on. Enrico Nan, i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e tutti i relatori delle giornate precedenti. Una manifestazione, dunque, nata a carattere locale, si è ampliata sino a diventare un evento di richiamo internazionale, tanto da essere ripresa da Rai International, oltre che da Rai Tre e dalla stampa nazionale: quasi una metafora della espansione del movimento voluto da don Giussani per proporre in tutto il mondo “la ‘compagnia di Cristo’ ai moltissimi giovani che, oggi adulti lo considerano come loro ‘padre’ spirituale” (per riprendere qui una frase della lettera autografa di cordoglio scritta da Giovanni Paolo II in occasione della morte). “La speranza – ha detto il parroco di San Lorenzo, don Gianni Laiolo, che ha organizzato l’importante e perfettamente riuscita iniziativa – è che radici così profonde continuino a produrre alberi di fede robusti a Varigotti, come in tutto il mondo. Alla loro ombra giovani e anziani, appartenenti o no a Comunione e Liberazione, troveranno sempre le vere ragioni del vivere”. Sen. Ombretta Fumagalli Carulli
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