L’architettura contadina piacedi nuovo a tutti


Sulle colline della Lucchesia

In un ambiente naturalistico tra i più suggestivi d’Italia, quel che oggi viene preferito è un’architettura contadina tradizionale arredata con semplicità e misura.

In one of Italy’s most naturalistic settings, the preference is for country architecture and no-frills furnishings

Progetto di Stefano Lazzarini e Annamaria Crisalli
Servizio di Luisa Carrara
Foto di
Athos Lecce
Testo di Luisa Carrara e Walter Pagliero

Questo tipico esempio di casa colonica toscana immersa nel verde di splendidi uliveti si trova sulle dolci colline della Lucchesia in prossimità dell’antica via Francigena e della mistica abbazia di Farneta. Risale al XVII secolo ed è circondata da un paesaggio caratterizzato da pievi romaniche, cipressi secolari e vigneti terrazzati. E’ un edificio in pietra di forma rettangolare che per impostazione volumetrica e caratteri formali rispecchia perfettamente il modello di abitazione rurale codificato dalla cultura architettonica del tardo ‘600. E’ rimasto in gran parte nello stato originario, tranne modesti interventi d’adattamento apportati all’inizio del XX secolo. La distribuzione interna è fedele al classico schema in uso negli edifici che supportano l’attività agricola: al piano terra la stalla, la tinaia, la cantina e il cigliere; al piano superiore l’abitazione e i vari spazi di deposito, dal fieno al granoturco, dalle olive ai prodotti non deperibili dell’orto. Un ampio sottotetto isolava l’abitazione dalle intemperie e serviva come stivaggio di suppellettili non più in uso nella casa. E davanti all’ingresso vi era sempre un aia con fondo di pietra.

L’esterno è stato conservato com’era, con gli alberi e gli arbusti trovati in loco; il solo elemento innovativo è la piscina, imprescindibile esigenza dei nuovi proprietari (quelli di prima facevano il bagno in una tinozza).

This typical Tuscan farmhouse, immersed in the green of splendid olive groves, is located on the gentle hills of Lucchesia near the ancient Via Francigena and Farneta Abbey. Dating to the seventeenth century, it is surrounded by a landscape peppered with Romanesque parish churches, centuries-old cypress trees, and terraced olive groves. The stone building is rectangular, its formal-looking volumes being a classic example of the type of country house that existed in the late 1600s. It is mostly in its original state, with the exception of some adjustments made at the beginning of the twentieth century. The inside arrangement of rooms is in line with buildings that were used for agricultural purposes: cattleshed, vat room, and cellar on the ground floor; a corn, hay, and olive storeroom on the floor above, also used for non-perishable produce from the vegetable garden.

Di fronte a tanta bellezza naturale la semplicità dell’arredo è la carta vincente.

Per arredare il casale è stata fatta una precisa ricerca tra i rigattieri della zona per mettere assieme vecchi mobili provenienti da ambienti rustici, preferendo tra quelli di sapore contadino i più semplici e funzionali.
Sotto la pergola si sono messe sedie tradizionali da giardino in tondino di ferro eseguite artigianalmente.
La pavimentazione è in pietra locale a opus incertum.

To furnish the farmhouse, local junk shops were visited in search of old furniture coming from rustic settings, preference being given to simple and functional items.
Under the pergola, traditional garden chairs handcrafted out of iron have been placed. Local stone applied in random fashion has been used for the paving.

E’ strepitosa la collocazione ambientale di questa pergola incastonata tra gli ulivi e con vista panoramica sull’anfiteatro collinare. E’ chiaro quel che cercavano i nuovi proprietari (una coppia di raffinati tedeschi): la semplicità e la bellezza di
natura in Toscana.

The setting for this pergola, ensconced between the olive trees and with a panoramic view of the hilly amphitheatre, is sensational. It is plain for all to see what the new owners (an elegant couple of German origin) were looking for: the simplicity and natural beauty of Tuscany.

L’aia era destinata soprattutto al deposito provvisorio dei raccolti e alla battuta dei cereali per separarli dalla pula. Completano la tipicità di questo rustico un ricovero per il carro e il cavallo, un antico pozzo in pietra, un vecchio forno a
legna, un ampio pergolato con le viti (molto gradito dai nuovi proprietari) e un piccolo giardino in prossimità dell’orto come già si usava nel Medio Evo.
Il paziente restauro operato da Stefano Lazzarini di Camaiore è riuscito a rinnovare l’ambientazione interna (per adeguarla alle esigenze dei nuovi inquilini) e a mantenere una rigorosa conservazione dell’architettura e dell’ambiente esterno.
Così facendo ha “ripulito” la preesistente architettura spontanea mettendone in risalto l’atmosfera molto semplice, quasi monastica, assai gradita alla committenza. In questo caso si è potuto verificare un incontro costruttivo di culture tra i progettisti e i nuovi proprietari tedeschi.

A large attic insulated the home from bad weather and was used as a stowage area for furnishings that were no longer used in the house. Opposite the entrance there was always a barnyard with stone floor.
The barnyard was used mainly as a provisional storeroom and to thresh the cereals in order
to separate the chaff. Completing the typicality of this rustic house is a shelter for horse and cart, an old stone well, a woodburning oven, a large pergola covered with grapevine (much appreciated by the new owners) and a small garden near to the vegetable garden as was customary in the Middle Ages. The painstaking renovation by Stefano Lazzarini of Camaiore has managed to refurbish the interior so that it suits the needs of the new owners while maintaining the exterior architecture and its setting. In this way he has ‘cleaned up’ the spontaneous existing architecture by setting off the
very simple, almost monastic atmosphere so dear to the clients. In this case we can observe a constructive meeting of cultures between the architects and the new owners of German origin.
Recombining the exterior harmony with that of the interior was the result of disciplined and constant research into the past.

Un recupero intelligente
E’ da molto tempo che in Toscana si restaurano casali per committenti raffinati, spesso di cultura anglosassone, e
il loro atteggiamento rigorosamente conservativo ha contagiato i nostri restauratori. Questo ha stimolato la
presenza sul mercato di ditte specializzate nel recupero di materiali appartenuti a vecchie costruzioni in demolizione:
si va dal cotto tradizionale alle travi, dagli infissi ai camini, dai vecchi mobili alle immagini sacre sempre presenti
negli interni delle case contadine.
Spesso i casali sono seriamente ammalorati e questi materiali di recupero permettono di ricostruirli.

Ricombinare l’armonia esterna con quella interna è stato il frutto di uno studio disciplinato e costante delle radici della memoria. Gli olivi, gli orti, i vigneti e il piccolo giardino che circondano la casa sono il frutto di una sensibilità (dei contadini lucchesi) stratificata e affinata nel tempo: sarebbe stato imperdonabile perderla. L’acquisto dell’antico
casale fatto assieme ai vigneti e agli uliveti da parte dei nuovi proprietari, una coppia di americani di origine tedesca, non è casuale. Dal loro punto di vista perché questa casa conservasse il suo sapore era essenziale mantenere viva l’attività agricola, e quella che loro preferivano era la produzione di un olio pregiato e di un ottimo vino della tradizione italiana.
La cucina, anche se non fa sfoggio di oggetti e strumenti di origine contadina (come spesso avviene nelle
ristrutturazioni di rustici toscani), ha pur sempre i tradizionali contenitori a cassetti di fattura artigianale e il lavello ricavato da un unico blocco di pietra grigia. Proprio dalla cucina parte una scenografica rampa di scale che porta alla zona notte mansardata.

E’ semplicissimo anche l’arredo della sala da pranzo
che si sviluppa attorno a un tavolo ad ali ripiegabili dell’800.

Il camino anche se con una cornice in pietra locale solo sbozzata gioca un ruolo fondamentale in questi interni. Principalmente un ruolo estetico e psicologico: non avrebbe un sapore autentico una casa contadina senza camini. Inoltre, anche in presenza di un moderno sistema di riscaldamento centralizzato, può aiutare.

The fireplace, with mantelpiece made only of local rough-hewn stone, plays a crucial aesthetic and psychological role in these interiors. A country house without a fireplace would not version.

Anche se sembrano casuali i colori e i materiali dell’arredamento sono in realtà molto calibrati. Il bianco degli intonaci è
predominante e così il legno chiaro dei mobili, dei rivestimenti in giunco, degli infissi e delle travi.

Even if they look randomly chosen, the colour and furnishing materials are actually very well balanced. The white of the plasters predominates, together with the light-coloured wood of the furniture, the cane coverings, the door

The olive trees, vegetable gardens vineyards, and the small garden that surround the house come from the local peasants’ sensitivity and feeling for the land, which has been polished by time. It would have been unforgivable to lose this. The purchase of the old farmhouse, vineyards and olive groves by an American couple of German origin, is no accident. As they saw it, the only way for the place to keep its character was for it to continue its agricultural
operations. They opted for the production of prized olive oil and an excellent wine made in the Italian way. The kitchen, even if it does not display objects of peasant tradition (as often happens in the renovation of Tuscan country houses), has the traditional handcrafted containers and the sink made of a single block of grey stone. Leading from the kitchen is an attractive staircase that goes to the mansarded sleeping quarters.
Living in a renovated country house and not sleeping in a wrought iron bed seems almost unnatural.
Here the main bedroom has two beds with ovals painted into the headboard; it is a must for country houses of the nineteenth century.
The room is simple yet has an elegant appearance thanks to a very careful use of colour.

Perchè decapare le travi
Il decapaggio è l’azione esercitata sulla superficie di
un manufatto in legno per rimuovere quel che si è
depositato (sporco, vernici, patinature) al fine di farlo
ritornare nel suo aspetto originario. Questa operazione
si fa
sulle travi di recupero quando ad esse si vuol restiture l’aspetto più chiaro e naturale di un legno a poro aperto (quindi più opaco e riflettente). Piace molto agli architetti restauratori perché alleggerisce l’immagine del soffitto, che se lasciato scuro potrebbe risultare incombente. Le travi decapate legano benissimo con gli intonaci e le vernici bianche quando uniformano gli spazi intermedi.

Nel fienile è stato collocato uno studiolo spazioso con
parete attrezzata per lasciare in evidenza gli appunti.

Le scale in questo interno giocano un ruolo molto importante: aprono e fanno fluire lo spazio in una struttura in origine molto bloccata, e creano nello stesso tempo delle fantastiche quinte prospettiche.

The staircases in this interior play an important role: they open and provide movement to a space the structure of which was originally very much blocked.
In so doing they create fantastic backdrops.

 

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