Piero Pinto rielabora per Krizia, in modo rigorosamente funzionale, con un attento studio della luce e dei dettagli, un progetto di dieci anni fa. Rispettando le peculiarita’ del linguaggio originario, rinfresca l’eleganza delle linee essenziali con un “coup de Théâtre”: un imponente lampadario a cupola dall’interno rosso. Piero Pinto provides a decidedly functional design for Krizia, paying careful attention to lighting and detail with this project from ten years back. While respecting the features of the original architecture, he provides fresh appeal to the basic look of the place with a coup de théâtre: an impressive dome-shaped chandelier with red interior.
I believe linearity and balance are a common theme throughout my work. I have never been one for exaggeration.’ Nelle foto: 1. Le vetrine “palcoscenico”, ampie e spaziose, con quinte che scompaiono, pavimento in lastre di cristallo illuminato e rivestimento in pietra alle pareti 3. Gli apparecchi d’illuminazione, luci fluorescenti lineari Osram Lumilux, rimangono schermati dalla velettatura.
Quinte che scompaiono Il progetto della boutique Krizia di via della Spiga è nato come un lifting di uno spazio realizzato dieci anni fa, senza sconvolgere l’originario vocabolario architettonico. E’ soprattutto nel rispetto dello stile, semplice e pulito, che è stata mantenuta la medesima impronta progettuale con gli stessi arredi rinnovati, come i banchi vendita che sono ancora quelli disegnati dall’architetto Achille Castiglioni ma pitturati di nero. Retractable scenes The project for Krizia, the boutique in via della Spiga, originated as a refurbishment project ten years ago that maintained the architectural characteristics of the site. The renewed furniture, such as the sales counters designed by architect Achille Castiglioni, although this time painted black, clearly show how the neat and simple style of the place has been maintained.
La vetrina diventa un palcoscenico: ampia e spaziosa, con manichini fluttuanti su lastre di cristallo su cui si riflette la luce e quinte che scompaiono in apposite fenditure ricavate in spallette di cartongesso. L’interno, in questo modo, si fa spazio per scivolare praticamente all’esterno, diventando anch’esso vetrina. L’insegna scompare; ne fanno le veci una doppia maniglia in acciaio ed un grande zerbino con il nome della griffe ripetuto prospetticamente che accompagna il cliente all’ingresso. Già dalla via, l’attore principale è l’imponente lampadario dall’interno rosso, di forte impatto, al centro di una sequenza di spot a sospensione su binari che illuminano i banchi di vendita sottostanti. The shop window turns into a stage set. It is very spacious and has mannequins floating on light-reflecting sheet crystal; scenes retract into purpose-made plasterboard compartments. Thus theinterior makes its way towards the exterior, which in turn also becomes the shop Nelle foto: La scala, minimale e incisivo segno grafico, ha parapetto in cristallo chiaro e corrimano in acciaio. Uno specchio a tutta altezza ne raddoppia l’immagine. The minimal staircase, with distinct design, has a railing in clear crystal and banister in steel. A full-height mirror doubles its image. La grande innovazione apportata alla boutique è stata, infatti, quella di voler coniugare il “vero design” con il “vero design della moda” che ha spinto alla scelta di ricercati complementi d’arredo: il grande lampadario XXL Dome disegnato da Ingo Maurer, le poltrone Ravello disegnate da Oscar Niemeyer Studio per Poltrona Frau, le sedie Tonietta della zona caffetteria di Zanotta. Il punto più interessante del cambiamento del look di tutto il negozio è stato il nuovo studio della luce realizzato in collaborazione con Flos. The main innovation of the boutique has been an attempt to combine ‘real design’ with the ‘real design of fashion’. This has led to a selection of well-designed furniture including: the large XXL DOME chandelier designed by Ingo Maurer, the Ravello armchair designed by Oscar Niemeyer Studio for Poltrona Frau, and the cafeteria’s Tonietta chairs by Zanotta. The most interesting feature of the image change of the entire shop is the new lighting design made in collaboration with Flos.
Con grande bravura Pinto ha reinterpretato lo spazio calibrando la luce e creando al contempo una situazione visiva ed emotiva estremamente accattivante per il visitatore. Quel rigore di base, che niente concede alle decorazioni, si è stemperato, così, in una globale sensazione di morbidezza, leggerezza e sospensione, resa dinamica dai sottili rapporti cromatici dei grigi, del bianco, del nero. Lo spazio su due livelli è risolto essenzialmente attraverso un sistema di illuminazione che diventa elemento architettonico in sé. Per calibrare anche in altezza la fascia visiva interessata dall’esposizione, sono state create delle velettature in cartongesso. Queste garantiscono la possibilità di schermare gli apparecchi di illuminazione, semplici spot e proiettori alimentati da idonei binari elettrificati e luci fluorescenti, così da definire volumi fortemente luminosi da cui emergono, quasi impalpabili, gli abiti. Al bianco morbido delle pareti si aggiunge l’emissione luminosa dello zoccolino degli espositori e delle alzate delle scale, che si espande sulla finitura del pavimento inducendo un effetto visivo molto soft. La scala, minimale e incisivo segno grafico, viene otticamente raddoppiata da un grande specchio a tutta altezza. Le scaffalature, i piani di appoggio e i banconi lungo le pareti, realizzati su disegno da Tognon Arredamenti, rimangono in tinta neutra, leggeri sia nella forma sia nei materiali; unico vezzo il bordo ridipinto di nero delle mensole che ne enfatizza l’allineamento e il gioco di parallelismi orizzontali. Pinto has skilfully reinterpreted the space by gauging light and at the same time creating a truly appealing visual and emotional effect for the visitor. The underlying rigour, which leaves little room for decoration, is watered down to produce an overall sensation of gentleness, lightness and suspension. Dynamism is provided by the subtle play on grey, white and black. The lighting used for the entire space, which is set on two levels, becomes an architectural element in itself. Plasterboard screening has been used to concentrate the eye to the display area, and in so doing screens lighting devices, simple spot-lights and projectors (connected to the mains by suspended cables), and fluorescent lights. This ensures that the shop floor is very well lit making the clothes seem almost intangible. The soothing white walls are accompanied by the light emissions of the display cases and the risers on the stairs, which are used to complete the flooring thus providing a very soft visual effect. The staircase, a minimal and incisive graphic sign, is reflected in a large full-height mirror. Shelving, bolstering and counters along the walls, designed by Tognon Arredamenti, are in neutral colours, and are light both in shape and in material. The only concession is the black edge of the shelves that bring out alignments and the play on horizontal parallels. Velettature in cartongesso 1. Vista del piano interrato. Colori, linee, superfici raggiungono un maggior grado espressivo grazie allo studio calibrato della luce realizzato in collaborazione con Flos. 1. View of the basement. Colours, lines and surfaces are given great expression thanks to the well-gauged use of light made in collaboration with Flos.
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