IntervistaUna casa con il camino vale di più

Tratto da:
Il camino N° 81

Una casa con il camino vale di più

 

L’architetto
Enrico Hofer

 

La planimetria del piano giardino di
Villa Diamante a
Milano Visconti


Intervista a Enrico Hoffer

Ippolito Nievo, nelle Memorie di un italiano, inserisce fra i suoi più vivi ricordi infantili il grande e “misterioso” camino della cucina, con il suo fuoco crepitante e con i suoi profumi. L’iconografia di Sherlock Holmes ci rimanda l’immagine dell’infallibile investigatore impegnato a rimuginare e a discutere i suoi casi con il fido Watson, seduto davanti al fuoco, con l’immancabile pipa fra le labbra. Gualtiero Marchesi, nel suo libro Il tuo caminetto, afferma che il camino è “tutto sommato il pied-à-terre dell’uomo che ha l’altro piede sulla luna: la prova del nove, cioè, che sulla luna, mancando l’ossigeno manca il camino, e dove non c’è camino non c’è vita”. Potrebbe continuare per pagine e pagine l’elenco delle citazioni letterarie che vedono coinvolto il focolare, ma sbaglierebbe chi pensasse che il camino sia solo una memoria del passato: oggi più che mai questo oggetto a metà fra utilità e magia è tornato a far parlare di sé, tanto da stimolare una richiesta della sua presenza in continuo aumento.
Abbiamo chiesto a Enrico Hoffer, presidente di Edilnord 2000 spa, di raccontarci dall’alto della sua lunga esperienza nel campo immobiliare qual è, oggi, la richiesta di possedere un camino da parte di chi acquista un appartamento.
“Nell’ambito della mia attività, soprattutto negli ultimi tempi ho potuto riscontrare che nel mercato delle abitazioni c’è, da parte degli acquirenti, un grosso “desiderio di camino”. Posso dire ad esempio che chi si occupa della vendita degli appartamenti di Milano Visconti, il nostro progetto residenziale più recente del quale ci stiamo occupando proprio in questo periodo, mi ha riferito come un buon 70% dei clienti chiede se c’è la possibilità di avere il camino. Questo indica un desiderio molto forte e diffuso: perciò le case sono predisposte in modo da poterlo accogliere”.
Bellezza, mistero, sensazioni antiche eppure attuali: un camino è tutto questo, ma non solo… A suo parere le persone sono disposte a sacrificare spazio nei loro soggiorni per averne uno?
“Certo: chi acquista un appartamento è disposto a rinunciare a un po’ di spazio abitabile per avere il camino, perché la sua presenza dà valore. In realtà, comunque, questo problema è quasi irrilevante, visto che lo spazio che viene sottratto è inferiore al metro quadro. Quindi si può scegliere di avere il camino senza per questo rinunciare ad un soggiorno spazioso. E una casa equipaggiata con le canne fumarie che la predispongono all’uso del camino è certamente una casa che vale di più”.
Architetto Hoffer, lei a cosa attribuisce il diffuso “desiderio di camino” di cui ci parlava?
“Negli ultimi anni nel mercato delle abitazioni è aumentata la “ricerca del piacere”, di tutto ciò che può dare comfort sia da un punto di vista pratico, sia estetico. Quindi il desiderio di possedere un camino, che può essere nello stesso tempo oggetto d’arredo, di piacere e, perché no, prestigio, è aumentato considerevolmente. Certo cambia, rispetto al passato, l’approccio delle persone: quando non esistevano altre forme di riscaldamento, il camino era un elemento indispensabile, e ogni casa ne accoglieva più d’uno. Oggi, invece, la sua presenza è la risposta ad altri desideri. Scegliendo un certo tipo di camino e inserendolo nell’arredamento è possibile dare un’impronta molto personale all’abitazione. Poi c’è il piacere di creare un punto d’aggregazione, un luogo dove rilassarsi e dove accogliere gli ospiti: non a caso il camino viene acceso soprattutto nelle occasioni mondane, perché crea un’atmosfera diversa, più accogliente”.
Quali consigli si possono dare a una persona che desideri installare un camino nel proprio soggiorno?
“La cosa fondamentale è che esista la predisposizione, dopodiché ognuno può acquistarlo o farlo costruire nel modo che più gli piace, e con l’utilizzo dei materiali più adatti per integrarsi con il resto dell’arredamento. Credo che oggi nessuno si sognerebbe di costruire il camino tradizionale: tutti prendono il caminetto prefabbricato e poi lo “vestono” secondo il loro gusto sia per quanto riguarda la cappa, sia per quanto riguarda la “bocca” del focolare. Chi compra il vecchio camino lo installa a completamento del focolare vero e proprio prefabbricato; dopodiché è necessario soltanto avere una canna fumaria idonea e, visto che difficilmente si può disporre il camino esattamente in corrispondenza della canna, ci saranno degli spostamenti orizzontali da fare, che dovranno avere comunque una certa pendenza per diminuire l’inevitabile perdita di carico. Naturalmente anche l’altezza del camino deve essere idonea: un camino all’ultimo piano, ad esempio, è il più facile da realizzare ma è anche quello che “tira” meno bene, poiché il tiraggio dipende dalla prevalenza generata dalla colonna di aria calda che si forma nella canna fumaria. Poi ci deve
essere la presa d’aria esterna: le case di oggi hanno una perfetta tenuta per consentire il risparmio energetico, ma in questo modo non entra aria, che in ogni caso causerebbe correnti fastidiose per le persone: perciò, per garantire il buon funzionamento del camino, bisogna creare un idoneo collegamento con l’esterno”.
A suo parere chi sceglie di avere una casa con il camino lo fa per usarlo o lo considera più come un elemento d’arredamento?
“Ci sono luoghi dove è più facile che il camino venga usato spesso, ad esempio nelle case di campagna e di montagna: questo è dovuto soprattutto alle possibilità pratiche di gestirlo, poiché è più facile disporre di spazi interni all’abitazione destinati ad accogliere riserve di legna, cosa più difficile in città. Nelle case cittadine, invece, penso se ne faccia un uso più legato a occasioni particolari. Ciò non toglie che, probabilmente, c’è chi ama accenderlo spesso”.
Lei ci ha parlato della sua esperienza con le persone che acquistano un appartamento, del valore che esso acquista grazie alla presenza del camino. Ora, però, vorremmo sapere qualcosa di più… personale. Quali sono i suoi pensieri e le sue sensazioni quando si parla di questo oggetto?
“Il camino evoca un’idea di rilassamento, di piacere che coinvolge più sensi: c’è un piacere visivo, visto che si tratta comunque di un bell’oggetto d’arredamento, il calore che emana quando è acceso, il profumo che si sprigiona dalla legna che arde. Inoltre è collegato a momenti che le persone dedicano a se stesse, lontano dallo stress e dagli obblighi quotidiani: la lettura di un buon libro, il rilassamento serale, una chiacchierata fra amici. Nel passato, quando non esisteva la televisione, era il focolare il luogo attorno al quale la famiglia si riuniva, vi si raccontavano storie, tanto che esistevano grandi camini “abitabili”, costruiti in modo che la gente vi si poteva sedere all’interno. Il desiderio di possedere un camino, oggi così diffuso, è anche legato alla ricerca, forse inconscia, di sensazioni oggi dimenticate”.
Paolo Cagnoni

L’architetto Enrico Hoffer, nato a Milano nel 1937 si laurea al Politecnico di Milano nel 1963. Inizia immediatamente la propria collaborazione con la Società Edilnord, progettando in equipe il Centro Edilnord a Brugherio (4000 abitanti) e quindi i complessi residenziali di Milano 2 (6.000 abitanti), di Milano 3 (10.000 abitanti), il Centro per il commercio all’ingrosso ìIl Girasole (220.000 mq di superficie commerciale), il complesso ad uffici di Milano 3 City (per 4.000 addetti), il Centro residenziale di Milano Visconti (1.800 abitanti). Le sua specifica esperienza viene sviluppata nel campo dell’urbanistica, dell’ambiente esterno e del paesaggio. In collaborazione con l’Arch. G. Ragazzi progetta líampliamento e la copertura dello stadio Meazza di S. Siro (1986) che gli vale il riconoscimento del premio Ingersoll-Rand 1990. Nel 1980 assume ruoli di coordinamento e manageriali. Dal 1994 ricopre la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Edilnord Progetti S.p.A. e nel 1998 assume la medesima carica per la Società Edilnord 2000 S.p.A.
Milano Visconti
Questo complesso residenziale, progettato e promosso dal Gruppo Edilnord 2000 ed in corso di avanzata realizzazione, sorge in Comune di Cusago e ospiter‡, al suo completamento, circa 1.800 abitanti. Eí caratterizzato da una architettura di sapore tradizionale, in armonia con il carattere del Borgo con il quale si integra . Comprende palazzine di tre piani ad appartamenti e ville unifamiliari a schiera. Attrezzature sportive, aree a verde e per il gioco dei bambini completano la realizzazione.

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