Incastri di volumi e superfici

Pieni e vuoti, angoli di ampiezza variabile tra le superfici, contrasti di materiali di natura diversa, rotazioni fra volumi, sono elementi responsabili di ambienti dinamici e flessibili.

Full and empty spaces, areas that can vary in size between surfaces, material contrasts of various types, and rotating volumes create dynamic and flexible settings.

Il bisogno di flessibilità nella nuova concezione dinamica della cucina mostra una delle tendenze più frequenti di questo periodo, rappresentata da composizioni costituite dall’incastro o dalla sovrapposizione di piani e volumi che ruotano
uno sull’altro o che si intersecano a formare piani di lavoro, tavoli, banchi snack, volumi per contenere. Un’architettura che pare a zig zag, “destrutturata”, quasi fosse scomponibile in singoli elementi, indipendenti fra di loro che, assemblati
seguendo angoli e giaciture diverse, vanno a formare le zone operative della cucina. Una scelta compositiva che movimenta lo spazio della cucina e, nel caso quest’ultima si trovi a stretto contatto, se non integrata, con il living, la
differenza fra i due locali è pressoché nulla e, anzi, ne arricchisce l’interior design. Si vengono a formare degli incastri funzionali, che fanno di questa scelta consapevole una soluzione razionale e al tempo stesso bella esteticamente.
Come in questi esempi: il piano di lavoro in granito spesso un centimetro applicato agli elementi di una cucina che sembrano grossi cubi impilati uno sull’altro. La struttura che ne deriva divide e unisce allo stesso tempo permettendo un passaggio fluido e graduale dalla cucina al living. Il volume dei mobili bianchi opachi si trasforma in posti a sedere diventando un “ponte” in cui si trovano le zone operative di lavaggio e cottura. Non esistono schemi fissi e predefiniti e anche il colore contribuisce a sottolineare l’incastro di volumi diversi per forma ed angolazione.

Nelle foto: i pannelli e i piani in laminato polimerico si incastrano in maniera funzionale evidenziando il gioco di colori e misure, anche grazie ai moduli spalla (di spessore 40 cm) che permettono di creare zone a giorno e giochi di volumi pieni
e vuoti. Cesar

Linearità geometrica e architettonica creano una tipologia compositiva dinamica e fluida. Siematic
L’incastro di superfici in legno teak e in laminato bianco crea zone funzionali per riporvi libri ed oggetti da mostrare e da tenere a portata di mano. G&D

The panels and laminated polymeric tops that fit together functionally to set off the play on colour and size, thanks also to the modules behind (40 cm thick) that allow for the creation of fully visible areas and ful and empty volume effects. Cesar

Geometric and architectural linearity create a dynamic and fluid composition. Siematic
The fitting together of teak and white laminated surfaces create functional areas for books and objects that need to be kept within reach. G&D

Cultura giapponese
Japanese Culture

L’architettura degli interni giapponesi è senza ombra di dubbio influenzata dal minimalismo, dalla pulizia delle linee e dall’abolizione di tutto ciò che è superfluo. Elementi da cui emerge un’eleganza tipica orientale. Questa cultura viene riproposta nella produzione della divisione di Panasonic dedicata alla cucina che propone
un vero e proprio lifestyle.
L’incastro e il gioco di volumi è netto ed evidente.

Minimalism, neat lines, and the abolition of anything superfluous without doubt influence the architecture of indoor Japanese spaces. Emerging from these elements is a typical oriental elegance. This culture is reproduced in Panasonic’s kitchen division, which offers a complete way of life. Joinery and the play on volumes is evident.

The need for flexibility in the new dynamic conception of kitchen is one of the most frequent trends of this period. It is represented by compositions created by placing tops and volumes on top of each other such that they revolve around each other or intersect to create worktops, tables, snack bars, and container volumes. It has something of a zigzag
‘destructivist’ design, as though it could be dismantled to create independent tops and volumes which, once assembled create the operative area of the kitchen. This design provides movement to the space of the kitchen and, were it to be close, if not a part of the living room, the difference between the two rooms is almost nil. In fact, it would enhance
the interior design. In this way functional solutions are created that make this a rational choice that also meets aesthetic requirements. As with these examples: the one centimetre thick granite worktop applied to the elements of a kitchen that look like large cubes placed on top of each other. The resulting structure separates and unites at the
same time, thus enabling a fluid and gradual passage from the kitchen into the living room.

Nelle foto: un parallelepipedo pienoe due corpi ad “L” differenziati nei materiali. Dada
Marmo per le ante del blocco imponente e acciaio per il top; il tavolo in cristallo temperato con struttura realizzata
da sottili piani. Schiffini

A full parallelepiped and two L-shaped bodies differentiated by their materials. Dada
Marble for the cabinet doors of the imposing block, and steel for the top; the table in tempered crystal with structure made using thin panels. Schiffini

La Land kitchen è pensata e costruita in modo tale da essere l’emblema e l’espressione del kigumi, tipica architettura giapponese ad incastro, cioè realizzata con parti in legno, appunto, incastrate le une nelle altre. Il design e il progetto stesso della cucina sono espressione della perfezione delle proporzioni (ben visibile nella combinazione di linee orizzontali e verticali) che è propria della costruzione ad incastro. Lo stesso sistema costituisce la struttura portante
delle abitazioni giapponesi tradizionali e dei templi, dove le colonne, le travi e gli elementi decorativi sono incastrati gli uni negli altri senza l’ausilio di chiodi. La Land kitchen è stata progettata dall’architetto Hirao, cresciuto vicino a un tempio giapponese del 1175 di cui fin da bambino ha potuto ammirare la perfezione di tale tipo di costruzione: in questa
cucina ha voluto rappresentare quello che è stato il suo background culturale (Sotto).

Nelle foto: Il portale di un tempio vicino a Kyoto realizzato esclusivamente ad incastro. Alcuni esempi di giochi di
volumi e superfici. Panasonic

T he portal to a temple near Kyoto made exclusively using joinery.
Other examples of plays on volumes and surfaces. Panasonic

The white opaque units are transformed into seats, thus acting as a bridge that contains the washing and cooking areas. There are no fixed and predetermined schemes, and even the colour helps underline this intersection of differently shaped volumes. The design of the Land kitchen is emblematic of Japanese kigumi architecture, with buildings made of wood.
The design and the project for the kitchen are an expression of the perfection of proportions (clearly visible in the horizontal and vertical lines) common to buildings made using wooden joints. The same system is used for the load-bearing structure of traditional Japanese homes and temples, where columns, beams and decorative elements are joined together without the use of nails. The Land kitchen was designed by the architect Hirao, who grew up near a Japanese temple dating to 1175, the perfection of which he was able to admire since he was a child. With this kitchen he has sought to represent his cultural background.

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