in giardino…ATTENZIONE ALLE DISTANZE

Servizio di Lorenzo e Vanni Cammelli
La distanza a cui si pone a dimora un albero, rispetto ad altre piante, all’abitazione o ai confini della proprietà, non soltanto può influenzare il corretto sviluppo della pianta, ma anche la vivibilità e la sicurezza della casa o i rapporti di buon vicinato.

E’ necessario e indispensabile, prima di mettere a dimora alberi e arbusti, studiare approfonditamente le corrette distanze d’impianto. A parte le disposizioni del Codice Civile che prevede distanze minime dai confini, che possono variare a livello comunale e sono reperibili presso gli uffici tecnici del Comune, è necessario anche considerare gli aspetti pratici ed estetici, poiché alberi messi a dimora ancora giovani, crescendo, possono modificare sensibilmente e a volte negativamente l’aspetto del giardino. Ad esempio, specie arboree a grande sviluppo debbono essere piantate ad una sufficiente distanza dalla casa per impedire che i rami e le radici possano interferire con muri, balconi, grondaie, fili elettrici, cavi telefonici, ecc.

Occorre verificare la larghezza della chioma e la conformazione delle radici: in linea di massima si può affermare che la distanza minima è pari alla metà dell’ampiezza massima della chioma a maturità, ma è indispensabile conoscere le dimensioni e la forma del sistema radicale che deve potersi sviluppare senza incontrare ostacoli (nella tabella trovate alcune indicazioni per le piante più comuni) e, in generale, il colletto di un albero dovrebbe essere distanziato di almeno 2-3 metri da tubature, fognature, pozzetti, vasche sommerse, serbatoi. Per quanto riguarda le distanze tra un albero e l’altro, dipende dalla specie e dal risultato che si vuole ottenere. Una regola generale però esiste: la distanza ottimale è pari alla metà della somma delle larghezze massime che gli alberi avranno a maturità. Naturalmente non mancano le eccezioni: quando si vogliono creare romantici boschetti o siepi frangivento, la distanza dovrà essere ridotta, mentre dovrà essere considerevolmente aumentata se si desidera un soggetto isolato che vogliamo mettere in evidenza.

L’errore più comune è quasi sempre dovuto al desiderio di ottenere un giardino di “pronto effetto” nel più breve tempo possibile: si eccede inevitabilmente nel numero delle piante e le si dispone senza rispettare le distanze naturali. Il risultato sarà negativo: avere troppi alberi addossati gli uni agli altri comporta generalmente uno sviluppo stentato, per mancanza di spazio, luce ed elementi nutritivi; il giardino sembrerà molto più piccolo del reale, oppresso dagli spazi chiusi, senza equilibrio tra zone illuminate e zone in ombra. E’ quindi indispensabile valutare inizialmente le dimensioni del giardino: se di dimensioni molto ridotte ci si deve limitare a piccoli alberi, se piccolo, oltre agli alberelli si potrà inserire un grande albero, lasciando la possibilità di averne numerosi esemplari solo ai giardini più grandi. Bisogna considerare inoltre la presenza di percorsi, per persone e auto, individuare le zone da nascondere dagli sguardi esterni e quelle esterne che vale la pena osservare dalla casa. Importante sarà controllare le zone in ombra, quelle più battute dai venti, lasciando sempre spazio per il sole, il prato, gli arbusti e le fioriture, perché il giardino deve essere il risultato della perfetta armonia data dalla presenza di tutte le essenze vegetali.

 

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