Il valore dell’argilla

Il valore dell’argilla

Vi sono aree geografiche dove il mattone è di casa: il colore rosso scuro che lo caratterizza individua i profili degli edifici storici. Col laterizio ceramico l’uso del mattone si estende.

Un intero, grande sagrato totalmente pavimentato con elementi in laterizio: non è un’immagine del passato. Oggi l’uso del laterizio ceramico consente la realizzazione di pavimentazioni coerenti col “genius loci” di siti nei quali il mattone è storicamente radicato. Il laterizio ceramico è un ritrovato nuovo, dalle grandi qualità prestazionali. Ma che conserva il sapore dell’antico. Il laterizio ceramico, sviluppato e prodotto dal Gruppo effe 2, consente di disporre di elementi modulari che derivano dal laterizio tradizionale, ma presentano caratteristiche di resistenza termica e meccanica infinitamente superiore. “Il laterizio ceramico – spiega il Dr. Giovanni Zaltron, direttore generale del Gruppo effe 2 – si ottiene additivando argille diverse, con componenti chimici tali da garantire le prestazioni volute. Nei nostri nuovi stabilimenti produciamo canne fumarie in laterizi ceramici dotati di particolari capacità di resistenza al calore.

Per i mattoncini adatti alle pavimentazioni esterne abbiamo studiato una mescola con forte presenza di silicati che vetrificano il materiale. Ma le caratteristiche prestazionali sono ottenute anche grazie al particolare ciclo di cottura ed essiccazione elaborato ad hoc nei nostri nuovi impianti produttivi tecnologicamente avanzati”. La resistenza meccanica di questi mattoncini per le pavimentazioni esterne, è tale da sostenere il peso di un autotreno. Le caratteristiche di antigelività sono tali da impedire che il ciclo acqua-gelo li minacci. La loro superficie è zigrinata, così da impedirne la scivolosità. Il processo di vetrificazione rende la superficie talmente resistente che questa non può essere scalfita. Altro aspetto che rende particolarmente interessante l’uso di questi moduli in laterizio ceramico per le pavimentazioni esterne, è che essi sono completabili con elementi oblunghi, dello stesso materiale, cavi all’interno e dotati di feritoie su due lati, che, posati in serie, costituiscono delle canaline di scolo.

Queste, opportunamente disposte, scaricano l’acqua piovana nei pozzetti, disponibili nello stesso materiale. Gli elementi per la pavimentazione sono disponibili in forma quadrata o rettangolare e, così come anche gli elementi per le canaline di scolo, sono prodotti sia nella coloritura rosso mattone sia in colore testa di moro. L’accostamento dei due colori e delle diverse forme consente la realizzazione di pavimentazioni variegate, esteticamente significative e opportunamente inseribili nei diversi contesti architettonici. Per informazioni: www.effe2.com

Approfondimento
Cosa è l’argilla ?

Argilla è il termine che definisce un sedimento non litificato estremamente fine (le dimensioni dei granuli sono inferiori a 2 µm di diametro) costituito principalmente da allumino-silicati idrati appartenenti alla classe dei fillosilicati.

In sintesi, infatti, i silicati hanno come elemento costituente un catione di Silicio (Si) – e Alluminio (Al) che per le dimensioni ioniche può svolgere il ruolo di sostituente, non riconoscibile chimicamente, del Silicio, da cui il termine di allumo-silicati – in coordinazione tetraedrica con quattro atomi di Ossigeno..

Genesi e proprietà fisico-chimiche delle argille

La genesi dei minerali argillosi nelle rocce è secondaria, per alterazione chimica (in ambiente acido o alcalino) di rocce magmatiche silicee, per deposizione da soluzioni idrotermali, metamorfismo di basso grado (nel caso delle cloriti). La formazione dell’Argille come sedimenti clastici sciolti, come suoli, avviene per dilavamento di rocce contenenti minerali argillosi, con la concentrazione del sedimento fine, a seguito di un lungo trasporto prevalentemente in acqua, in ambienti lacustri, marini, lagunari.

I minerali argillosi hanno caratteristiche fisico-chimiche peculiari, quali la dimensione micrometrica dei cristalli che comportano notevoli capacità di assorbimento d’acqua, scambio ionico e fissazione di cationi. Questo caratteristiche conferiscono al sedimento argilloso una sensibile plasticità se miscelato con acqua e refrattarietà se disidratato, proprietà che hanno permesso lo sviluppo dell’industria laterizia e ceramica.

Rocce e sedimenti argillosi caratteristici

Argillite: roccia sedimentaria con tessitura clastica a grana finissima che si forma per litificazione di un sedimento argilloso spesso eterogeneo (costituito da minerali argillosi delle varie classi summenzionate). Può contenere una percentuale ridotta di sedimenti fini costituiti da quarzo e minerali non silicei quali carbonati, ossidi di ferro, evaporiti. Di colore molto variabile (varie tonalità di grigio, fino a quasi nera se organica; rosso bruna, violacea, verde), deriva dai minerali argillosi che la compongono, la facile fissilità in lamine. La genesi è prevalentemente sedimentaria in ambiente marino, lagunare, lacustre.

Utilizzo storico e moderno dell’argilla

Argille del Periodo Quaternario in Estonia.

L’argilla è malleabile quando idratata e può quindi essere facilmente lavorata con le mani. Quando è asciutta diventa rigida e quando subisce un intenso riscaldamento, diventa permanentemente solida e compatta. Queste proprietà rendono l’argilla, uno dei materiali più economici e largamente usati nella produzione ceramica fin dall’antichità. Le prime testimonianze di utilizzo di questo materiale da parte dell’uomo per creare manufatti risalgono al periodo neolitico, quando i primi oggetti di argilla (ciotole, vasi, ecc.) venivano cotti direttamente sul fuoco.

Vari popoli hanno utilizzato l’argilla per la produzione di manufatti, tra i quali si annoverano gli antichi Egizi

Egitto, II dinastia (c. 2890-2686 ac), i Persiani e i Cinesi con le loro porcellane e i celadon.

La tipologia delle forme ceramiche greche si occupa delle diverse forme di vasi presenti nella ceramica greca, le quali subirono una continua evoluzione dall’epoca minoica a quella ellenistica.

Forme ceramiche greche tratte da Herman Weis, History of culture. Ancient Greece, Mosca 1903: anfore (1a-b), idrie (2 a-d), stamnos (3), krossos (4), anfora panatenaica (5), oinochoe (6), pelike (7), cratere (10), karceison (11), kantharos (12), kylix (13), cotyla (14), kyathos (15), kilox (16), rhyton (17) e askos (18

Già nell’antichità gli uomini avevano imparato ad aggiungere una polvere silicea al prodotto argilloso prima di effettuare una seconda cottura, allo scopo di migliorarne l’aspetto e la robustezza.

Per ottenere questi capolavori è stato necessario provare a variare sia la potenza del fuoco sia l’atmosfera a cui si realizzava la cottura.

L’argilla, attualmente, oltre che nella ceramica, è usata anche in molti processi industriali, come la preparazione della carta, la produzione di cemento, laterizi, filtri chimici.

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