Il recupero di una vecchia soffitta


NELLA BASSA PADANA, IN QUELLO CHE FU IL REGNO DEI GONZAGA

La realizzazione di una nuova cellula abitativa, per una giovane coppia, all’interno di un contesto
architettonico, già ben definito. Un progetto che lascia a vista l’orditura del vecchio tetto che conferisce al sottotetto un’atmosfera calda e ovattata come solo il calore del legno sa fare!

The creation of a new living unit for a young couple inside an already well-defined architectural setting.
The structure of the old roof has been left in full view, giving the attic the warm muffled atmosphere that only wood can provide

Progetto di: Studio Longacantarana
Servizio di: Maria Galati
Foto di: Sarah Angel Bezzecchi

Nel centro storico di Commessaggio (MN), nel cuore della Pianura Padana, l’architetto Silvio Arfini ha progettato una calda e accogliente mansarda, per una giovane coppia. Il progetto si inserisce in un ambito architettonico già definito. Lo scopo è quello di creare un nuova cellula abitativa, indipendente dal contesto famigliare.
Essa si sviluppa su più livelli, anche se il cuore della casa è la zona mansardata. Come ha commentato lo stesso progettista: ”Tre sono state le sfide progettuali: rendere autonomo uno spazio intercluso, anche se gestito in ambito famigliare, operare senza nuove ed invasive emergenze volumetriche, senza carpire volumi funzionali all’abitazione esistente e, per ultimo, qualificare i risultati evidenziando le vocazioni fisico-naturali degli ambienti.”

In the old part of Commessaggio, Mantua, in the middle of the Padanian plain, Architect Silvio Arfini has designed
a warm and welcoming mansard for a young couple.
The project fits into an already well-defined architectural setting.
The aim is to create a new living unit, separate from the family context.
This is on various levels, even if the heart of the house is the mansard area.
As the architect himself commented, ‘There were three challenges in the design: to create an autonomous space, even if family run, to operate without new or invasive volumes and without snatching functional volumes from
the existing home, and finally, qualifying the results by emphasising the physical-natural vocation of the rooms.’

BIOGRAFIA

Silvio Arfini nasce ad Commessaggio (MN) nel 1950 e si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1978. Titolare dello studio “Longacantarana” esercita la professione di architetto occupandosi di design e progettazione non solo edilizia. Tra le principali attività, esperienze trascorse come membro di commissioni edili nei comuni mantovani di Commessaggio, Sabbioneta, Viadana e Dosolo; nel 1995 socio promotore dell’associazione culturale europea per la difesa e la divulgazione del patrimonio naturale e culturale “Scirocco” costituita a Corte in Corsica con direzione generale in Italia. Tra i progetti più interessanti varie opere di ristrutturazione di edifici residenziali, commerciali e uffici e realizzazioni ex novo di numerose ville unifamiliari dell’hinterland mantovano, cremonese e reggiano.

LA LIBERTÀ DI PASSARE DAL SOCIALE AL PRIVATO CON UNA SEMPLICE QUINTA

La scelta del progettista è quella di un ambiente aperto, libero da muri e inutili corridoi.
La realizzazione di grandi antone scorrevoli, realizzate in mdf, che scorrono su trave, permette all’occorrenza
di creare una separazione tra il living e la zona cottura, o la zona di accesso dalla scala alla mansarda.

The architect opted for an open space, free of walls or useless corridors.
The manufacture of large MDF partitions that slide on rails makes it possible to separate the living room from the kitchen, or the access area from the staircase to the mansard.

GEOMETRIE SEMPLICI PER INTERNI ELEGANTI E MINIMAL

UN GIOCO DI LUCI ILLUMINA UNIFORMEMENTE L’AMBIENTE

Una vista della zona living caratterizzata da un imponente camino rosso che fa da protagonista; divano Creta, Deas);
mobile basso con cassetti Plan, (Cappellini); camino,
(Focolare Varia Spartherm).
Tavolo in cristallo, Doge (Simon International); sedie, Spindle, (Porro).

View of the living room with an imposing red fireplace that takes on a key role;
Creta sofa, (Deas);
Plan cabinet with drawers, (Cappellini);
fireplace (Focolare Varia Spartherm);
Glass table, Doge (Simon International);
chairs, Spindle, (Porro Cantù).

Da un piccolo ingresso al piano terreno, inizia un percorso in verticale, che ci condurrà alla mansarda.
Una breve sosta, al piano primo, nello studio, dove un piccolo terrazzo si affaccia sul cortile.
Continuando il nostro viaggio in verticale, giungiamo alla zona mansardata. Un ambiente molto semplice, ma allo stesso tempo raffinato e accogliente.
La travatura lignea del tetto è l’elemento forte edominante nel progetto. Un legno vissuto si accosta ad un ambiente sobrio, dalle linee moderne.
Nella zona giorno, due grandi antone, progettate su disegno dall’architetto, e realizzate artigianalmente in mdf, consentono di poter separare, all’occorrenza, il living dalla zona cottura. L’area dedicata alla preparazione dei cibi è spaziosa, e progettata in modo da sfruttare al meglio lo spazio mansardato. Le basi sono collocate nella parte più bassa del tetto, mentre la zona lavoro è concentrata nell’isola centrale.
All’interno della zona living, un grande tavolo rettangolo definisce la zona pranzo, mentre l’area divani è concentrata attorno al camino. La zona notte, più piccola per dimensioni, è stata progettata in modo da garantire il massimo comfort, sfruttando al meglio lo spazio disponibile.

LA CUCINA A ISOLA HA UN BANCONE CENTRALE ATTREZZATO

La cucina è a isola ed è formata da un bancone centrale attrezzato che ospita sia la zona cottura che quella lavaggio e di preparazione dei cibi.
La cappa ricorda un cilindro di acciaio e crea un interessante contrasto cromatico con il rosso acceso dei mobili della
cucina; mobili cucina (WeissKuchen).

The island kitchen has a central fully-equipped counter containing the cooking, food preparation, and washing areas.
The cooker hood resembles a steel cylinder and creates an interesting chromatic contrast with the bright red of the
kitchen cabinets; kitchen unit (WeissKuchen).

A vertical journey begins from the small entrance on the ground floor, culminating in the mansard, with a brief stop on the first floor, in the studio, where a small terrace overlooks the courtyard; continuing our vertical journey, we reach the mansard.
A very simple room, yet at the same time elegant and welcoming.
The wooden beams of the roof are the dominant element of the project.
The wood is old and nicely matches the no-frills setting with modern lines.
In the day area, two large partitions designed by the architect and handcrafted in MDF make it possible to separate the living area from the cooking area if need be.

MATERIALI E COLORI RICORDANO QUELLI DELLA TERRA

La camera da letto è arredata con il minimo necessario, letto (Poltrona Frau); armadi, (Molteni).
Una vista della stanza da bagno, sanitari Linea Link (Flaminia);
rubinetteria, (Hansgrohe);
lampade a parete Nobi di FontanaArte;
lampade sospese Serie Tenso di Cini e Nils.

The bedroom is furnished with the minimum necessary, bed (Poltrona Frau);
wardrobes, (Molteni).
View of the bathroom, Linea Link sanitary fixtures (Flaminia);
taps and fittings, (Hansgrohe);
Nobi wall sconces by FontanaArte; Serie Tenso hanging lamps by Cini and Nils.

The area for the preparation of food is spacious and has been designed to make the most of the mansard space.
Bases are arranged in the lowest part of the roof, whereas the work area is concentrated in the central island.
Inside the living area, a large rectangular table defines the dining area, whereas the sofa area is concentrated around the fireplace. The night area, smaller in size, is designed to provide maximum comfort, making the best
possible use of space.

 

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