Il Premio che segna un’epoca

Giunto alla sua terza edizione, il Premio Internazionale di Architettura Sacra "Frate Sole" edizione 2004 si è imposto sulla scena mondiale. La presenza alla cerimonia conclusiva (di cui diamo un succinto resoconto qui a lato) del prof. Raffaele Sirica, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori, Conservatori (CNAPPC), accanto a p. Costantino Ruggeri, l’iniziatore del Premio e a Richard Meier, il vincitore di quest’anno, sottolinea la crescente importanza dell’evento.
Il fatto che quest’anno, per felice coincidenza, il Premio "Frate Sole" si sia svolto parallelamente al Primo Premio Nazionale di Idee di Architettura "I Sagrati d’Italia" (<www.sagrati2004.architetturaitalia.it>), voluto e realizzato dal CNAPPC insieme a Di Baio Editore tramite CHIESA OGGI architettura e comunicazione (dei risultati di quest’ultimo riferiamo più avanti e daremo ampio resoconto sul prossimo numero) rende bene l’idea di come l’architettura della chiesa sia tornata d’autorità alla ribalta.
Siamo stati abituati recentemente a competizioni e riconoscimenti che durano lo spazio di un mattino. Che sembrano indicare chissà quali novità, ma spesso in breve svaniscono nella dimenticanza. Col Premio "Frate Sole" tutto questo non avviene. Anzi, a ogni edizione si rinnova e acquista maggior peso sulla scena mondiale. Non a caso i riconoscimenti sono sinora andati a personaggi di levatura globale: il giapponese Tadao Ando si è aggiudicato
la prima edizione; il portoghese Alvaro Siza Vieira la seconda; l’americano Richard Meier questa del 2004.
CHIESA OGGI architettura e comunicazione vi ha sempre partecipato attivamente, sia nella fase organizzativa sia nella fase divulgativa, e siamo particolarmente fieri dei risultati. Coerentemente col nostro impegno per il Premio "Frate Sole", CHIESA OGGI architettura e comunicazione darà ampio risalto non solo alle architetture che hanno ricevuto i più alti riconoscimenti dalla Giuria, ma anche a quelle che sono state oggetto della più attenta disamina pur senza aver ricevuto riconoscimenti formali.

Alle pagine 26-31 presentiamo la chiesa Herz Jesu di Monaco di Baviera: uno tra i progetti più significativi presentati quest’anno e una delle architetture che maggiore interesse hanno sollevato negli ultimi anni in Germania. Nei prossimi numeri documenteremo gli altri progetti segnalati e discussi, mentre il progetto vincitore è già stato pubblicato su CHIESA OGGI architettura e comunicazione n.62 (v. <www.chiesaoggi.it>). Perché – va sottolineato – il fatto stesso di partecipare al Premio "Frate Sole" costituisce di per sé un premio. I progetti infatti sono in gran parte preselezionati dalle competenti autorità ecclesiastiche locali attraverso le quali CHIESA OGGI architettura e comunicazione e il bando del Premio sono diffusi in tutto il mondo. E’ un premio destinato a durare. Il suo oggetto stesso si riferisce a un arco temporale che trascende l’immediato.
A differenza della moda prevalente, che vede nell’effimero il suo trionfo, l’architettura della chiesa tende a trascendere il tempo e a dare un suggello a epoche intere. Come per la storia passata l’architettura delle chiese assurge a simbolo di tendenze culturali che attraversano i secoli, lo stesso accadrà per questo nostro tumultuoso presente.
Da sinistra, l’arch. Richard Meier con p. Costantino Ruggeri
e l’arch. Giuseppe Maria Jonghi Lavarini.

Quando l’affastellarsi di proposte nuove e apparentemente sempre più ardite troverà un momento di pacata riflessione, si vedrà come è nelle chiese che, ancor oggi, l’architettura ha saputo esprimere il meglio di sé. Si ricorderanno i grandi grattacieli; si ricorderanno i grandi musei; resteranno fantasmagorici aeroporti… Ma è l’architettura della chiesa che continuerà a parlare alla sensibilità della persona, al segreto del cuore. Proprio per la sua rilevanza universale, è di fondamentale importanza che il Premio "Frate Sole", che finora si è svolto con cadenza quadriennale, si faccia ancor più presente nel dibattito di ogni giorno, generando una serie di eventi a cadenza annuale, che riguarderanno la ricerca nel campo dell’architettura per la liturgia a livello accademico. E che si apra uno spazio importante per i giovani. Il confronto ne uscirà rafforzato.

Giuseppe Maria Jonghi Lavarini

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