IL MUSEO DELLA VICARIA DI S. LORENZO A ZOGNO (BERGAMO) Nella Valbrembana vi sono diverse collezioni di oggetti che raccontano l’evoluzione culturale del luogo, sin dalla preistoria. Questo museo ecclesiastico, organizzato e diretto da Mons. Giulio Gabanelli, per quanto di piccole dimensioni, appare compendioso e ricco di testimonianze. Nella sua articolazione una particolare attenzione è stata dedicata al tema liturgico. Da sinistra. Foto d’epoca della Vicaria di S. Lorenzo a Zogno; il museo si trova nell’edificio sulla sinistra, lungo la scalinata. Organo datato 1686, restaurato. Teche che espongono paramenti liturgici preconciliari. Raggiunti i ponti di Sedrina sul Brembo “per chi risale la Valbrembana provenendo da Bergamo – scrive Mons. Giulio Gabanelli – Zogno appare improvvisamente, in un sol colpo d’occhio, adagiato nella sua ampia conca tra il Canto Alto e lo Zucco sullo sfondo dell’Alben”. Insediamento antichissimo, che risale all’età del bronzo e del rame, Zogno è capoluogo della Valbrembana: un paese di piccole dimensioni ma di grande tradizione. Nei primi secoli del secondo millennio era dominato dal castello: distrutto questo nel XV secolo, all’epoca della sottomissione alla Repubblica veneta, sulle sue rovine sorse la chiesa prepositurale di San Lorenzo. È questa che oggi, con la sua imponente mole e col suo campanile emerge al di sopra dell’abitato e ne testimonia la storia. Il Museo è collocato in un edificio vicino alla chiesa e durante la dominazione veneziana fu sede del Vicariato amministrativo della Valbrembana inferiore. Mons. Gabanelli, insieme con alcuni cultori di storia locale, ha raccolto e restaurato oggetti che testimoniano il modo di vivere e l’arte della valle nella storia. Naturalmente il cuore dell’esposizione, che è stata aperta nel 1985, è costituito dal racconto della fede attraverso opere d’arte, di artigianato e oggetti di devozione popolare. Intenzione germinale è stata di raccogliere i paramenti sacri in disuso dopo il Concilio Vaticano II per organizzare attorno a questi un’attività didattica per far conoscere come la celebrazione liturgica fosse praticata prima della riforma. Vi sono pitture (si segnala la Pietà di G.P. Cavagna e la Presentazione di Maria al Tempio di Palma il Giovane), statue, una collezione di campane, un organo, reperti di epoca romana… La Deposizione di G.P. Cavagna (1556-1627). A destra: pianta dei tre livelli; l’accesso è al livello intermedio (a sinistra nell’immagine). (Per questo servizio ringraziamo Renato Amaglio. Foto di Franco Carminati).
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