Il loft

Un autentico loft è stato stravolto e ripensato dall’architetto Gianni Grassi. 100 mq. disposti su due livelli permettono al proprietario di conciliare l’attività lavorativa e privata in un’unica e funzionale
soluzione. L’arredamento è contemporaneo, ridotto al minimo, risolto con pochi pezzi di forma pulita, limpida e coerente. Uno spazio ibrido che può al bisogno, essere adibito a location per accogliere mostre ed eventi temporanei. Il piano terra ospita l’area living caratterizzata da una convivialità informale, il primo piano accoglie la stanza da letto e l’antistante office.

Un richiamo all’architettura industriale.

Progetto: Gianni Grassi, architetto
Servizio: Carolina Grassi
Foto: Athos Lecce

Un loft, inizialmente destinato a degli uffici per l’adiacente attività produttiva, è stato poi ripensato e adibito ad abitazione. Con chiaro richiamo all’architettura industriale è stato realizzato dall’architetto Gianni Grassi in una cittadina in provincia di Milano. Io spazio di circa 100 mq. si sviluppa su una pianta rettangolare e si dispone su due livelli dove il piano terra ospita la zona giorno e il primo piano la zona notte. Su richiesta del committente, tutta l’organizzazione spaziale degli ambienti è stata ripensata: l’ingresso è al piano superiore direttamente nella zona notte e studio mentre al living si accede tramite una scala interna.

Pareti bianche e pavimento in cemento spatolato con una
resina color tortora sono la cornice neutra di questo spazio.

Nelle foto: cucina componibile, Arclinea;
Tavoli e sedie, Medea.

Questa scelta permette al proprietario di conciliare l’attività lavorativa e privata in un’unica e funzionale soluzione. Pareti dipinte di un candido bianco, pavimento in parquet rovere tinto per il piano superioree in cemento spatolato con una resina di un tenue color tortora per il piano terra, sono la neutra e voluta cornice che caratterizza questo spazio. Forme geometriche, assenza di colori dominanti e volumi leggeri convivono. Soltanto pochi oggetti danno colore. L’arredamento è contemporaneo, ridotto al minimo, risolto con pochi pezzi di forma pulita, limpida e coerente. Dominano rigore ed essenzialità; tutto è funzionale e non vi è alcun artificio decorativo. Ottima soluzione per lo stile di vita disinvolto e libero del giovane grafico che lo abita, che non ama gli arredi di serie, troppo omologati e scontati, ma preferisce mobili reinterpretati e caratterizzati dando vita a uno spazio ibrido che può, al bisogno, essere adibito a location per accogliere mostre ed eventi temporanei. Assoluta assenza di pareti divisorie, grandi spazi multiuso.
Il piano terra ospita il “soggiorno – sala da pranzo – cucina”,che asseconda il desiderio di una convivialità informale,
mentre il primo piano accoglie la stanza da letto che è tutt’uno con l’antistante office (in basso, nella foto). Entrambe le zone sono state indistintamente organizzate per lavorare e vivere.

La credenza artigianale in ferro grezzo risolve la lunga
parete di connessione tra la cucina e il tavolo da pranzo.

Il tavolo dove dialogare è lo stesso per pranzare e la zona office è vicina al letto. Le due zone comunicano tramite un’essenziale scala in ferro. La luce, invadendo ogni angolo è caratterizzata dalla presenza dominatrice dell’esile ma imponente scala industriale in ferro posta al centro tra cucina e tavolo da pranzo. Nera, delimitata da quattro pilastri portanti risalta ancora di più grazie alla superficie riflettente del pavimento. Quest’ultimo è stato realizzato con un materiale povero, il cemento, che trattato e impreziosito con una resina spatolata color tortora, appare liscio e omogeneo in tutto lo spazio, con un risultato, nella sua semplicità, molto raffinato. L’arredo per lo più sviluppato in orizzontale non ostacola la vista generale dell’ambiente. La cucina minimale in rovere tinto wengè si affaccia sulla zona giorno con una struttura lineare e compatta occupando una parete ricavata in una nicchia. Il lungo tavolo da pranzo, con struttura in ferro laccato nero e piano in laminato bianco, è completato da sedie con struttura in ferro e seduta in legno.

Una lunga credenza di fattura artigianale in ferro grezzo risolve la lunga parete di connessione tra la cucina e il tavolo da pranzo fungendo da dispensa e da contenitore per i numerosi vinili collezionati. Le applique incassate nelle pareti sono l’unica fonte di luce artificiale, completamente neutre e poco visibili, come anche la scelta per lo più funzionale del riscaldamento a pavimento che esclude la presesnza di vistosi caloriferi. Due poltrone vintage arredano un angolo del living caratterizzato da una vetrata a tutta altezza che si affaccia verso un cavedio interno dell’edificio: è questo uno dei punti più caratteristici di tutto l’appartamento dove il contrasto tra modernità e ricordi del passato si fondono in
un’unica immagine contemporanea.

In Edicola

La zona notte ospita un letto dalle linee minimali privo di testata e comodini, semplicemente affiancato da una pila di libri e da una lampada appoggiata a terra. Ariosa e luminosa gode di una rilassante vista sul giardino. L’area office, di fronte al letto è l’angolo più rappresentativo: scrivania con struttura in ferro dipinta di nero, piano in lamimato bianco identico al tavolo da pranzo e sedia con seduta in legno e struttura in acciaio. Scaffalature spartane di tipo industriale assolvono la funzione di libreria e portaoggetti. Il pavimento a doghe irregolari in legno di rovere tinto, scalda lo spazio; particolare la posa, effettuata come una volta, con l’inserimento di piccole farfalle e chiodi in legno utilizzati per impedire slittamenti e spostamenti delle doghe. In questo ambiente ciò che colpisce è la luminosità amplificata dalle pareti bianche: l’essenziale struttura dell’edificio è esaltata dai giochi di luce e ombre, presenze costanti all’interno di uno spazio che gode di illuminazione naturale durante tutta la giornata.

Biografia

Giovanni Grassi, architetto

Nato a Desio nel 1946 – Laureato al Politecnico di Milano nel ‘73 in architettura.
Specializzato in ristrutturazione e recupero del patrimonio architettonico e del verde e nella progettazione del nuovo.
Nel corso della sua carriera vanta di ristrutturazioni quali il castello di Bianzano ( BG) e il castello di Valsola.

Per Grassi la luce è l’elemento essenziale del suo progettare. Finestroni e lucernari per illuminare e dare respiro all’ambiente si aprono sulla purezza del verde di piante e fiori.
È la luce che mette in evidenza la sapiente distribuzione delle masse. È la luce che giocando e riflettendosi sul marmo, diffondendosi sulle pietre e sul cemento, crea per l’occhio dell’osservatore il quadro meraviglioso dell’opera architettonica.

Studio di progettazione Grassi – Via Tommaso Grossi, 4 – 20052 Monza
e-mail ec.grassi@tiscali.it

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