Il ferro battuto sbalzato e cesellato in Italia

Un’arte antica: l’uso del ferro per la produzione di utensili demarca uno dei passi più importanti nell’avanzamento della civiltà. C’è un momento in cui da strumento, il ferro diventa elemento di protezione. L’inferriata alle porte e alle finestre è garanzia di inviolabilità: tiene i prigionieri chiusi nelle carceri, tiene i ladri lontani dalle case. E’ dall’inferriata difensiva che si evolve, in epoca bassomedioevale, verso il XII secolo, il ricamo ornamentale. Prima in Francia, in Germania, in Spagna, e solo verso il XIII secolo anche in Italia si hanno esempi di elementi in ferro ricchi di ornamenti, in cui all’utile si unisce il lezioso.

Grata di porta in quadrello a ricco motivo di tarsia con applicazioni di fogliame e borchie in reggetta. Lavoro dorato. Prima metà del secolo XVIII (probabilmente su disegno di P. Piffetti). Cappella del Palazzo Reale, Torino. Particolare di rosta in ferro battuto a forma di cauli e fogliami accar-tocciati. Seconda metà del secolo XVII. Pistoia, Via del Can Bianco. Particolare di rosta in quadrello a gambi spigati e boccioli; bacche e conchiglia in lastra stagliata. Seconda metà del secolo XVII. Villa Roa, in Tramonte (Padova).

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