In un’antica casa milanese Servizio di: Maria Galati Un musicista, autore di musica contemporanea, nella sua abitazione su due piani ha gradito spazi caratterizzati da decise forme primarie e brillanti colori caldi. E’ stata affidata all’architetto Patrizia Sbalchiero la ristrutturazione di due appartamenti sovrastanti di una casa d’epoca situata in una corta via ordinata e tranquilla di una zona storica di Milano. Come spesso succede in ambienti urbani dove l’affaccio delle finestre è sul fronte degli edifici prospicienti, la luminosità degli interni è abbastanza limitata. Per ovviare all’inconveniente la scelta progettuale è stata di ricorrere a un effetto solare con l’utilizzo di colori Questa quinta muraria colorata è sottolineata da luci ad effetto radente inserite nel muro. Il tratto di parete adiacente all’ingresso è smaltato in un rosso acceso, come i pilastri e la trave portante orizzontale. Qui a lato vediamo uno scorcio della camera dei ragazzi, dove un classico mobile contenitoreè stato trasformato dall’intervento pittorico dell’artista brasiliano Adrian Lohman che ne ha annullato il volume rendendolo una superficie astratta a macchie molto colorate. Sopra, sulla parete giallo chiaro, sono appesi quadri del pittore contemporaneo Carlo Fedele. Le lampade sono di Flos. Il grande soggiorno, schermato dalla parete gialla curvilinea, comprende la zona pensata per la musica. Qui il proprietario si dedica alla composizione sul pianoforte che era stato di Cesare Augusto Tallone, l’accordatore di Benedetti Michelangeli. Sulla parete di fondo giallo chiaro vi è una libreria, realizzata su progetto dell’architetto Sbalchiero, che ha ripiani in cristallo antisfondamento e montanti in ferro dipinto nella stessa tonalità del muro. La poltrona e il pouf di pelle nera sono prodotti da Divani & Divani; i tappeti, sul pavimento di legno doussiè africano, sono kilim dell’Anatolia a motivi geometrici realizzati con filati tinti in vari colori naturali (a differenza di quelli più poveri che sono monocromi). Il tavolo basso in teak e paglia di Vienna della seconda metà dell’800 serviva un tempo come lettino per uno jogi indiano. Il bagno ha un rivestimento a mosaico, con la rubinetteria a parete. Il lavabo d’appoggio, con vasca a parallelepipedo in ceramica, è posto su un ripiano di travertino curvo su un lato. Le incisioni appese sono opera di Marinella Pirelli, moglie del noto industriale Pietro Pirelli. Una parte del soffitto della cucina ha un ribassamento curvilineo che è il proseguimento del motivo architettonico della parete del soggiorno. Il pavimento è in travertino nella zona delle basi, mentre sotto il tavolo disegna un tappeto in legno doussiè a listoni bordato da un mosaico di piastrelline sempre in travertino. Le pareti sono dipinte in giallo chiaro. I mobili, disegnati dall’architetto Patrizia Sbalchiero, hanno la struttura e il piano in acciaio, mentre i pannelli di chiusura sono in betulla. Le basi non hanno lo zoccolo, ma sono sollevate su piedi in acciaio per alleggerire la composizione e facilitare la pulizia. Le sedie in legno curvato sono quelle di Fritz Hansen, disegnate negli anni ’50 da Harne Jacobsen e oggi più che mai attuali, si trovano da Selvini, l’importatore di pezzi nordici di design.
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