Il Beato Card. Ferrari, le chiese e la cultura

S. E. Mons. Francesco Coccopalmerio, Vescovo ausiliare della Diocesi di Milano con l’incarico per la cultura, ci parla delle chiese erette durante l’episcopato del Beato Card Ferrari a Milano. Mons. Coccopalmerio è infatti anche il presidente dell’Associazione Cardinal Ferrari della
Compagnia di San Paolo.

Naturalmente l’opera del Beato Card. Ferrari non si può semplicemente riassumere nelle architetture che sorsero nei 27 anni (dal 1894 al 1921) durante i quali Egli fu Vescovo della Diocesi ambrosiana.

Ma ritrovare le chiese – sono più di 200 – che furono da lui consacrate e dedicate, o per essere di nuova edificazione, o per essere state ampliate e ristrutturate, permette di ripercorrere una porzione significativa del cammino storico del suo territorio. Il Card. Ferrari dopo il periodo di episcopato a Como resse la diocesi milanese in un’epoca cruciale, quella della
prima industrializzazione che richiamò a Milano migliaia di nuovi abitanti. I grandi impianti industriali, che trasformarono la vita della capitale lombarda e del suo territorio da allora fino agli anni Settanta del secolo scorso, sorsero in gran
parte proprio durante gli anni in cui egli resse la diocesi. “Riscoprire” quelle chiese significa lanciare uno sguardo nuovo su una parte fondamentale della Milano odierna. L’Associazione Cardinal Ferrari ne sta raccogliendo la storia e vorrebbe
delineare percorsi di raccordo tra tutti questi luoghi di culto. L’Associazione, anche quest’anno, organizzerà con l’Università Cattolica corsi d’alta formazione per la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici. Si occupa inoltre dell’inventariazione delle opere presenti a Villa Clerici a Milano, dove la Galleria d’Ar te Sacra dei Contemporanei espone
artisti tra i più significativi del XX secolo. Né è un caso che venga anche interpellata per affiancare la progettazione o il riordino architettonico di chiese, non solo cattoliche. L’Associazione accompagna i suoi aderenti nell’”incontro” col patrimonio artistico di interesse religioso – che già propone tra l’altro con i Pellegrinaggi Paolini – cercando di rendere percepibile e affascinante il valore originario che lo ha fatto nascere. L’ammirazione universale che questo patrimonio suscita sostiene le iniziative di carattere ecumenico dell’Associazione e agevola il dialogo verso “i lontani”, come auspicava il beato Cardinal Ferrari, verso quegli uomini di credi anche diversi ma accomunati dalla medesima esigenza di verità e bellezza.

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