Il raccordo verticale come momento di pausa in un appartamento a Milano Progetto Arch. Alberto Salvati C‘è un tono di prorompente allegria, nella profusione stessa dei colori. Un arancione vivo, un giallo chiaro splendente alle pareti e un rosso scarlatto alle colonne: le masse grevi di cemento si trasfigurano in una danza di cromie e diventano elementi che scandiscono lo spazio, quasi a farlo cantare introducendo un ritmo definito laddove avrebbe potuto esserci il vuoto e il silenzio. L’impulso vitale dal sapore vagamente neoplasticista diventa decisamente giocoso: l’allegria per l’allegria. L’ambiente inteso come occasione per aprirsi in un sorriso, anche dove il luogo sia solo per il passaggio, come per esempio nella scala che leggera si inerpica verso il livello superiore, con le sue aste gialle e il corrimano azzurro.La gioia del colore d’altro canto è anche funzionale alla visibilità: proprio questo accostamento cromatico, giallo e azzurro, è tra quelli più facilmente individuabili dagli ipovedenti.
L’ascensore oleodinamico a due fermate si presenta come un prisma che raccoglie la luminosità dell’ambiente e la riflette all’intorno, moltiplicandola in un gioco di rimandi. Alla giocosità delle pareti si contrappone l’elemento funzionale, elegante nella sua veste lucente.
In ogni caso il tono giovanile che prorompe dallorganizzazione cromatica dell’architettura contribuisce a rendere lieve il tragitto in questi spazi, a suggerire che qui possa aver luogo un momento di sollievo e di estraneità dalle preoccupazioni del vivere quotidiano. |