I SAPORI FORTI DELLA SARDEGNA NELLA STORICA “VILLA DEL SINDACO”

Una modernissima vasca da idromassaggio confina con una parete di pietra megalitica che fa pensare a un nuraghe: questa è l’impressione che si ha entrando nel bagno della villa a due piani appollaiata su una collina superpanoramica.
L’aspetto esterno, del 1961, risulta quello di un’architettura spontanea di pescatori a cui si doveva ispirare tutta la nuova edilizia della Costa Smeralda: forme semplici che nascono dal cubo primordiale, accostate in modo da integrarsi perfettamente col paesaggio. Ma quale paesaggio?
Questa costa è un ammasso di rocce basaltiche e di terra arida su cui faticosamente sopravvive la macchia mediterranea, un paesaggio forte e primitivo fino allora intoccato dall’uomo. Era più che giusto farla rivivere anche negli interni: questa parete di granito giallo di San Giacomo spaccata in modo rozzo sta lì a testimoniare che siamo nella terra degli antichi Fenici e non in una zona di moderno turismo balneare. Rimini e Riccione hanno i loro meriti, ma non possono permettersi un bagno così; questo modo eccessivo di ricreare all’interno la natura può essere accettato solo in un ambiente sofisticato, dove si dà molto peso ai sogni e alla fantasia piuttosto che alla prosa della banale realtà di tutti i giorni. È un bagno sopra le righe pensato per persone che vivono sopra le righe.MARIO DAL MOLIN, ingegnere
Si laurea in Ingegneria edile nel 1988 all’Università di Cagliari. Nel 1989 apre il suo studio affrontando temi progettuali in vari ambiti, dal residenziale al terziario, dall’alberghiero alla ristorazione. Numerosi i suoi progetti per gli spazi commerciali, dagli shopping mall alle catene e ai negozi di nicchia, e numerose le realizzazioni di alberghi che affrontano le problematiche dell’inserimento nello skyline urbano o nella natura incontaminata di alcune zone protette della Sardegna.
Ha curato studi professionali di rappresentanza, mettendo in atto una ricerca innovativa per razionalizzare le loro attività. La sua tendenza è di essere conservativo e innovativo allo stesso tempo.A parte la parete in pietra a opus incertum gigante (che attrae subito l’attenzione) in questo bagno vi sono altri particolari degni di nota.
Come, per esempio, il posizionamento dei sanitari in mezzo alla stanza seguendo un’esigenza ergonomica: per cavalcare il bidè in entrambi i sensi occorre spazio e questa è una soluzione ideale. Molto bella la piastrellatura in cotto che ricopre le tre pareti dove non c’è la pietra: una finitura calda e colorata che rende il bagno particolarmente prezioso e allegro. Per lavarsi il viso la soluzione è quella lussuosa del lavandino in pietra incassato in un grande mobile a cassetti.

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