I Gasometri e le fondamenta nuove…

Tutti i gasometri rimasti in Europa, proprio per la loro funzione sociale di servizio importante, situati originariamente in grandi aree periferiche rispetto alla citta ma ormai del tutto inglobate nel tessuto urbano, sono finalmente stati inseriti nell’elenco dei beni ambientali e architettonici.
Del loro riuso si e iniziato a parlarne solo da una quindicina d’anni non solo in Italia ma anche in Germania (Oberhausen, d69m, h117m), Chaux Du FoundSvizzera, in Gran  Bretagna Peak National Park, a Vienna, a Dresda a Copenaghen per citarne alcuni, occasione di concorsi e di idee molto interessanti, in Italia oltre a quello di Brescia, i due a Milano, uno non lontano dall’area dell’aeroporto di Linate, l’altro adiacente al Politecnico della Bovisa, sono stati oggetto di interessanti progetti o concorso di idee con la finalita tramite il recupero, di interesse collettivo ma sempre con temi progettuali tale da non cancellare la storia di questi” frammenti” di archeologia industriale, la loro massiccia e imponente dimensione, inquietanti per la loro silenziosa presenza,monito e stimolo del fare operoso, offrono occasioni progettuali stimolanti, mai demolitive, con funzioni aggregative e di “condensazione sociale”, con un forte richiamo connotativo del territorio…Sfidare e andare oltre al costruire: e stato l’invito di Aaron Betsky con il presidente Paolo Baratta. Ecco allora, perche ho voluto significativamente e vistosamente “vestire” i 2 gasometri.
Ho fortemente voluto istallare 7 vistose grandi vele colorate sui 2 Gasometri di Venezia, citta che amo, frequento e partecipo da sempre fin dall’infanzia ,per dare un forte  segnale di richiamo internazionale “al fare all’insegna dell’ottimismo”: sono stata ammaliata, contagiata dall’affascinante e originale dialogo con il magnifico complesso architettonico di San Francesco alla Vigna, unico e irripetibile; ho avvertito e ho voluto comunicare con entusiasmo e partecipazione, una urgente necessita di belle idee per il loro riutilizzo che permettera una naturale partenza e facile arrivo di un potenziale lungo affascinante percorso,ignorato ma gia potenzialmente visibile ed esistente, ora interrotto e frammentato.
Lungo la” laguna nord” di Venezia, sapere di poter collegare le fondamenta nuove con la parte piu affascinante e famosa, quella storica dell’Arsenale, tutta da riconvertire, da reinventare e un “dovere” urbanistico da non ignorare, da comunicare e di fortemente volere: un progetto spettacolare e innovativo di riuso e riqualificazione di questa area, di questo territorio sara un tassello importante che potra generosamente e concretamente contribuire al Progetto globale di voler e poter far ritornare ad essere Venezia, per l’Italia, per l’Europa e il Mondo, il grande produttore atteso come un tempo, allora di Galere o Navi, gia oggi ma ancora di piu in futuro, di lavoro, di idee, di innovazione, di tecnologia, di cultura.

Nella foto: Un manoscritto (dal latino manu scriptus, cioe “scritto a mano”), e un qualsiasi documento scritto usando le mani. Il periodo d’oro dei manoscritti e situato nel Medioevo, quando gli amanuensi trascrissero migliaia di testi dell’antichita conservandoli in codici che li hanno preservati nei secoli.

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