Hans Fritz

 

 

 

Lusso, storia e tutti i comforts più moderni: ecco la filosofia dell’Hilton interpretata da Hans Fritz. Luxury, history and modern comforts: it’s the Hilton’s philosophy as interpreted by Hans Fritz.

Nella lussureggiante collina di Monte Mario che domina Roma è sorto nel 1963 il Rome Cavalieri Hilton con l’intento di sbalordire per la grandiosità dei suoi servizi e la raffinatezza delle sue soluzioni di arredamento. Dopo quasi quarant’anni, grazie a una politica gestionale di continuo aggiornamento, l’Hilton di Roma è ancora un punto di riferimento mondiale all’avanguardia nella accoglienza di gran classe, con in più un tocco di romana dolce vita dato dalle sontuose feste organizzate dal suo direttore generale Hans Fritz, che si sente più romano di un romano. Tra le cose mirabolanti che è riuscito ad organizzare c’è senz’altro il ristorante interno La Pergola che nelle più prestigiose guide gastronomiche è definito il miglior ristorante della Capitale e uno dei migliori in Italia (ha la quinta forchetta rossa della guida Michelin).

In the luxuriant hill Monte Mario that dominates Rome, in 1963 the Rome Cavalieri Hilton was built for the purpose of astonishing guests with grand services and refined decoration and furnishing. After almost 40 years, thanks to a constantly updated management policy, the Rome Hilton is still an international standard for high-class lodging, with an additional touch of “dolce vita” given by the sumptuous parties organized by the managing director Hans Fritz, who feels more Roman than a Roman.Among the amazing events he has organized, the hotel restaurant La Pergola is considered by the leading gourmet guides as the best restaurant in the Italian capital and one of the best in Italy (it was awarded with five red forks by the Michelin guide).

Sopra una stanza e la piscina coperta dell’Hilton Hotel

Hans Fritz è il tipo di albergatore che crea e dà tono alla vita di un grand hotel internazionale, ne cura le human relations, motiva il personale, controlla contabilità e statistiche nel quadro di un programma di sviluppo, fa la regia degli arredamenti e delle scenografie delle feste, e per tutti i grandi e piccoli problemi che incontra si sforza di trovare una rapida e adeguata soluzione. E’ un lavoro che gli piace proprio per la sua imprevedibile varietà. Ma c’è anche un’altra importante ragione: “io vendo sogni alla gente, che viene in hotel quando già sta bene per essere più felice, e questo è meglio del ruolo del medico o dell’avvocato”. Per meglio fare il suo lavoro ha voluto calarsi nella realtà romana cercando di far propria anche la mentalità e la cul-tura locale. Per affinarsi continua a frequentare scuole ad alto livello: “ho fatto un corso di letteratura italia-na a Perugia, ne ho fatto un’altro all’Istituto per l’Arte e il Restauro di Firenze e cerco continuamente di es-sere un “romano” aggiornato. Sono in Italia da sette anni e ritengo questa città la migliore del mondo; qui la gente è bravissima, gentile, non c’è confronto tra stare qui e vivere a Parigi, Londra o New York, gli italiani sono viziati dalle cose belle che ci sono: il cibo e i vini, i colori e la luce , tutta l’Italia è un paese d’arte unico al mondo e c’è un’allegria nelle persone e nelle cose che ti fa star bene. Quando qualcuno mi dice che sono diventato italiano, per me è un complimento”. Anche se fa un lavoro importante e impegnativo, Hans Fritz non rinuncia ad avere una vita privata altrettanto ricca e soddisfacente: “bisogna continuamente crescere, rinnovarsi, incontrare nuova gente non solo sul lavoro ma anche nel privato, se no si diventa noiosi.”

Hans Fritz is a hotel manager that creates the atmosphere of a worldclass grand hotel, takes care of human relations, motivates staff, checks accounting and statistics within the frame of a development program, supervises the furnishings and party decorations, and tries to find a quick and adequate solution to all the small and big problems that emerge. It’s a job he really loves because of its unpredictable variety. But there is another important reason: “I sell dreams to people, who come to the hotel when they feel already well and want to be happier, and this is better than the job of a doctor or a lawyer”. To do his work the best he can, he has plunged into Roman life, tr ying to acquire the local mentality and culture. To improve his knowledge, he keeps following high-level lessons: “I took a course on Italian literature in Perugia, then another one at the Arts and Restoration Institute in Florence, and I work hard to be an ‘updated’ Roman. I’ve lived in Italy for seven years and I think this is the best town in the world; people are great, kind, there is no comparison between living here and in Paris, London or New York, Italians are spoilt by the beautiful things they have: food and wine, colors and light, the whole of Italy is a unique place for arts and the cheerfulness of people and things makes you feel well. When someone says I’ve become an Italian, I take it as a compliment”. Although his job is committing and full of responsibilities, Hans Fritz is willing to have a private life, equally rich and satisfactory: “You must keep growing, renewing, meeting new people, not only when you work, but also in your private life, otherwise you get boring.”

 

Hans Fritz, direttore dell’Hilton Hotel di Roma

Hans Fritz è la persona che da anni dirige l’Hotel Hilton di Roma, che con lui è diventato il posto preferito dai Vip internazionali, comprese le pop star a livello di Madonna. E’ uno squisito padrone di casa che ama ricevere le persone più stimolanti che ha conosciuto nella città della dolce vita.

Hans Fritz has been the director of the Hilton Hotel in Rome for several years. With him, the hotel has become the favorite place for international VIPs, including pop stars like Madonna. He is a brilliant host who loves receiving the most interesting people he has known in the town of “la dolce vita”.

L’intervista. Ways of living.

L’eclettismo è la chiave estetica di questa casa dove, protagonista, è la luce.

"Ci sono grandi scrittori che affermano di poter vivere soli con la loro fantasia in una piccola stanza, ecco io forunatamente non sono uno di loro. C’è chi vede e chi non vede, lo sguardo, come ha detto Wim Wenders, non si può comprare. Io ho bisogno nella mia casa di avere molti stimoli visivi, di avere cose che mi ricordano altre cose o persone o pezzi della mia vita. Certe volte mi sento stufo di questa casa perché ci sono troppi oggetti, oggi il gusto è andato verso il minimalismo o il destrutturalismo, Qui è un po’ troppo eclettico, ma non ho ancora trovato la forza di ficcare tutto negli scatoloni per portarlo in soffitta. Un uomo deve sempre avere una prospettiva di cambiamento e pensare a qualcosa di nuovo, altrimenti si fossilizza nelle sue abitudini. Solo i grandi intellettuali possono vivere di se stessi; a me piace guardare quel che mi cambia intorno e non respingo il desiderio di farlo diventare mio. Qui di disegnato da me c’è solo qualche tavolo d’appoggio molto semplice e razionale.”

Eclecticism is the esthetic key of this house, where the light is the protagonist.

There are great writers who say they can live alone with their mind in a small room. Well, I’m not one of them, thanks God. Some see and some don’t, sight cannot be purchased, Wim Wenders said. In my house, I need plenty of visual stimulation, I need to have things that remind me of other persons or pieces of my life. Sometimes I am fed up with this house, because it’s crammed with objects, and modern taste has evolved towards minimalism and destructuralism. Here it’s too much eclectic, but I still haven’t found the strength to put everything into boxes and hide it in the attic. A man should always have an opportunity to change and to think of something new, otherwise he gets stuck in his habits. Only the great minds can live with themselves, I like to watch what’s going on around me and I do not resist the desire of making it mine. Here, the only things I have drawn are some small tables, very simple and rational.”

Un’interno semplice ma sofisticato

In questa e nelle pagine precedenti: gli interni dell’abitazione di Hans Fritz, immersa in uno splendido giardino quasi lussureggiante, che continua idealmente nei grandi vasi con piante fiorite posti lungo le vetrate. Nel corridoio-galleria spicca la Nike di Samotracia, reinterpretata alla maniera di Klein, che si libra su un piedistallo trasparente come il tavolo di cristallo e i piatti di vetro. All’ingresso domina una voliera architettonica dalla grande cupola accanto a una console di gusto neoclassico. Da qui si entra in vari salotti dove si alternano poltrone e divani moderni e antichi, tra cui uno splendido letto neoclassico a barca. Uno dei salotti è dominato da una parete a specchio a cui si contrappone un grande pannello dipinto dalla pittrice Mariani ispirato a una composizione di Matisse degli anni ‘30. In vari punti strategici della casa vi sono importanti reperti frammentari di scultura classica, secondo l’uso delle grandi case romane.

Simple but sophisticated interiors

On this and the following pages: inside Hans Fritz’ house, in the thick of a splendid luxuriant garden, which ideally fades into the large pots with flowered plants along the large windows. In the corridor-gallery, the Samothrace Nike stands out in Klein’s interpretation, hovering on a clear pedestal that matches the crystal table and the glass dishes. At the entrance, an architectonic bird’s cage with a large dome next to a console of Neoclassic style. From here, you access different sitting rooms which alternate modern and antique sofas and armchairs, including a magnificent boat-shaped bed. One of the sitting rooms is dominated by a mirror wall opposite to a huge panel painted by the paintress Mariani, who took inspiration from a composition by Matisse from the 1930’s. In several strategic locations around the house, you can find significant remainders of classical sculpture, according to the habits of the great Roman families.

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