Giochi di fumo: tra scala e camino

Tratto da:
Il camino N° 84
Giochi di fumo: tra scala e camino

Progetto: Stefania Villa, architetto e Daniele Villa, geometra Località: Brianza Materiali: rivestimento del camino in marmo verde Lavras del Brasile. Focolare interno a convezione forzata. Intonacatura finita in gesso bianco su intonaco grezzo. Foto: Leonardo Cairo

La sperimentazione progettuale si è sviluppata cercando un collegamento tra interno ed esterno, tra uomo e la natura; ecco perché la scelta dell’elemento circolare: l’ampia vetrata che illumina il soggiorno ha lo scopo di creare la continuità tra spazio costruito e natura; e ciò si ripete anche in senso verticale, dall’alto con il lucernario. Gli spazi interni sono stati pensati in modo da creare continuità e flessibilità all’insieme. Fulcro principale della casa è il camino luogo d’incontro e d’aggregazione che diventa il vero e proprio cuore della casa perché accoglie funzioni differenti ma tra loro compatibili. Il camino svolge un ruolo importante nella distribuzione e organizzazione degli spazi, attorno si sviluppano tutti gli altri ambienti: è zona di “accesso”, in quanto si trova l’ingresso principale dell’abitazione, e di “passaggio” agli spazi adiacenti – cucina e soggiorno – e sovrastanti – soppalco con camere e servizi. Nel progetto il camino “recupera”, secondo un interpretazione “contemporanea”, l’immagine tradizionale delle case in Brianza dove il focolare, confortevole e familiare, è da sempre l’angolo più importante della casa. Questa zona può essere letta come una “piazza”, una sorta di cortile proposto all’interno della casa: luogo di conversazione, socializzazione, dove trascorrere piacevoli serate.

L’intervento mira a creare una continuità visiva tra spazio costruito e natura, paesaggio. L’effetto è generato dalla scelta dei progettisti di porre le stanze legate al ricevimento (soggiorno, cucina, salotto, studio) all’entrata della casa mentre gli spazi legati ad una sfera domestica più intima (zona notte e servizi) sono collocati nel soppalco. La cucina comunica con il soggiorno che a sua volta mediante il vuoto del soppalco è collegato al piano superiore dove si trovano le camere e i servizi. Il camino è l’elemento di raccordo e di connessione tra i diversi spazi e la natura che entra prepotentemente nella casa grazie ad ampie vetrate aperte sul paesaggio circostante.

Spesso dietro un’elegante veste estetica si celano vere e proprie macchine da riscaldamento infatti i camini dell’ultima generazione sfruttano le più avanzate prestazioni tecnologiche per offrire efficenti sistemi di riscaldamento. f I disegni, pianta e prospetti quotati, mostrano la struttura interna del camino. Il rivestimento è stato realizzato in corso d’opera. La caratteristica forma a sei lati del focolare consente di godere una grande profondità del piano fuoco e di un’ampia veduta della fiamma da ogni parte dell’ambiente. Poco ingombrante, è adatto per soluzioni angolari.
(Vision, di Edilcamin)

 

Stefania Villa, architetto, nasce a Besana Brianza (Mi) nel 1969. Ha conseguito gli studi artistici, in seguito ha frequentato la Facoltà d’Architettura con l’intenzione di occuparsi di disegno industriale e arredamento. Si è laureata nel 1995. Daniele Villa, geometra, nasce a Giussano (Mi) nel 1971. Ha studiato presso l’istituto Paci di Seregno, diplomandosi come geometra. È laureando nell’indirizzo di progettazione presso la Facoltà di Architettura. Comune ad ambedue è la passione per l’architettura, l’interesse per l’arte e tutto ciò che è innovativo ma soprattutto la comunanza dei gusti e l’attenzione alle idee innovative nel rispetto delle esigenze del committente.
Merita particolare attenzione la scala realizzata in calcestruzzo e intonacata in gesso (larga cm 90) che ruota con un movimento a spirale attorno alla struttura del camino e della canna fumaria. Per la particolare curvatura il rivestimento in listelli di rovere è stato assemblato e lucidato direttamente sul posto da esperti artigiani. La struttura riprende l’andamento circolare della parete vetrata, determinando una spazialità dinamica anche in direzione verticale. Per conferire maggiore rotazione alla scala è stato inclinato il primo gradino al piano terra, quest’espediente ha una funzione di richiamo e d’invito per chi deve accedere alla scala da una parte, e dall’altra suggerisce maggiore plasticità e ritmo all’insieme.
   
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