“FOLLIE” DEL POP DESIGN


Il volume “Pop design – fuori scala, fuori luogo, fuori schema”, ideato e curato – come l’omonima
mostra tenutasi al Filatoio di Caraglio (TO) da Luisa Bocchietto – interpreta, sul filo dell’ironia, uno dei momenti più divertenti e creativi del design internazionale. È l’epoca del consumismo sfrenato, caratterizzata da oggetti “segnaletici” nei volumi, nei colori, nelle forme.

Riciclaggio: questa la chiave del presente, la strada del futuro. C’è stanchezza per il troppo ripetuto. Siamo assediati dal consumo che svia il concetto di necessità: un tempo si consumava per rispondere ai bisogni primari, oggi la vita cade sotto l’influsso della necessità di consumare.
Una necessità che in Italia ha la sua genesi negli anni ‘60 e a cui il mondo della produzione ha risposto con “oggetti parlanti”, ironici, immediatamente percepibili.

L.S.

1. “Tube chair”, Joe Colombo, Flexform.
2. “Soft Little Easy”, Ron Arad, Moroso.
3. “Unikko”, pannello in cotone, Isola, Marimekko.
4. “Traccia”, Meret Oppenheim, Simon International
(tavolo ambientato, nel servizio: UN PALAZZO del ‘500, da pag. 24).
5. “MAgriTTA”, Roberto S. Matta, Simon International.
6. “Tatlin”, M. Cananzi, R. Semprini, Edra.
7. “Capitello”, Studio ‘65, Gufram.
8. “Tramonto a New York”, Gaetano Pesce, Cassina.
9. “Joe”, G. De Pas, D. D’Urbino, P. Lomazzi, Poltronova
(poltrona ambientata, nel servizio: LA RINASCITA di un convento, da pag. 75).
10. “Passiflora”, Superstudio, Poltronova.

Le immagini di questo servizio sono tratte dal volume:
POP DESIGN – fuori scala, fuori luogo, fuori schema a cura di Luisa Bocchietto – Silvana editoriale, Milano, 2008

 

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