Evoluzione e innovazione del progetto giardino


Si puó parlare in Sicilia di evoluzione, innovazione, a partire dal progetto del giardino?

Il giardino storico sicilano, testimone, come nell’architettura, della ricchezza culturale e stratificazione storica, può considerarsi senza dubbio patrimonio pubblico.

Del giardino siciliano, costituito da giardini storici, aree di rispetto delle zone archeologiche, aree naturali, campi agricoli e dai per lo piú sconosciuti e inaccessibili giardini privati non esiste una catalogazione né una vera guida sistematica, nonostante la tradizione del giardino venne introdotta nell’isola giá in epoca greca in cui si riscontrano i primi grandi giardini ornamentali.
Eppure il giardino storico sicilano, testimone, come nell’architettura, della ricchezza culturale e stratificazione storica, può considerarsi senza dubbio patrimonio pubblico.
Ma si é evoluta l’idea di giardino con il nostro tempo?

Agata Buscemi
Architetto paesaggista, laureata presso la Facoltá di Architettura di Reggio Calabria, dopo una breve esperienza lavorativa in Italia si trasferisce a Barcellona dove collabora dal 2000 con lo studio J.Bellmunt I X.Andreu, Arquitectes
Associats cui é associata dal 2008.
Dal 2003 collabora presso l’ ETSAB (Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de Barcelona), nel 2004 presso il Master di Architettura del Paesaggio e Pianificazione del Territorio a Rabat.

Le nuove tendenze di disegno, le innovazioni tecnologiche e la maggiore attenzione verso i valori come il rispetto per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, obbligano una riforma dei distinti settori professionali, oltre che influenzare
l’idea di spazio pubblico nel senso piú ampio del termine. Negli ultimi decenni si sono riscontrate nei paesi con maggior tradizione del giardino varie tendenze che hanno mostrato negli anni ’80 il predominio del “parco minerale”(con
un forte uso dei materiali lapidei o artificiali) e negli anni ’90 il prevalere del “parco naturale” (in cui domina l’elemento vegetale). Nel progetto del giardino contemporaneo diviene fondamentale l’innovazione apportata dall’aspetto
sociale e ambientale. In un momento in cui l’architettura vive un’epoca di grande crisi, espressione di immagini ed oggetti decontestualizzati, dal progetto dello spazio pubblico inteso nel senso piú esteso del termine, si esige una risposta sempre piú coerente alle esigenze sociali ed un uso sostenibile delle risorse naturali.
Efficienza, ottimizzazione delle risorse, risparmio e riciclaggio, programmazione delle attivitá sono aspetti che influenzano sempre piú la progettazione, sottolinenando l’importanza di una trasversalitá disciplinare ed un rigore progettuale.

Parco botanico per Botanica s.r.l. , S.Leonardello (CT)
(autori J.Bellmunt i X. Andreu, Arquitectes i Associats) :
Progetto del parco
Programma botanico

La tendenza attuale, ricerca due forme diverse d’azione. La prima, piú compatibile con i processi che si svolgono in natura, consiste nell’affrontare la progettazione del giardino sulla base di presupposti essenzialmente biologici. La
seconda è piú attenta ai contenuti programmatici e consiste nell’arricchire l’uso del giardino di contenuti didattici, pedagogici e finalitá specifiche. Ponendo provvisoriamente tra parentesi le questioni di forma (che pure conservano una
loro importanza) ci si chiede quindi se “un riaggiustamento di alcune aspettative formali, per esempio di ció che
generalmente si intende per ordine, non potrebbe aiutare a fare giardini in modo piú appropriato.”(1) Il giardino quindi , abbandonata la polverosa immagine di luogo “congelato” o semplice paesaggio di fondo, si scopre oggi come nuovo polo di attrazione , punto d’incontro per promuovere non solo l’emozione estetica nella natura, ma anche l’incontro sociale, le attivitá culturali (didattiche, espositive, pedagogiche, etc.) o semplicemente le iniziative che non escludono l’attivitá economica e turistica come motore di sviluppo del territorio.

Parco botanico S.Leonardello (CT)
Il giardino naturale
Vista del padiglione espositivo

A partire dalla lettura della cittá e dei meccanismi di sviluppo ed espansione della stessa sembra necessaria una nuova forma di intearvento sul territorio, in cui una piú diretta e attenta relazione fra la progettazione urbana e il paesaggio,
dimostra come questo non possa piú essere inteso come elemento a sé stante , ma come base strutturante del divenire del territorio.
A questo punto sorge spontanea una domanda: Puó il giardino dell’innovazione essere testimone di una revisione e reinterpretazione generale dell’idea di spazio aperto e di paesaggio?
Strade, aree abbandonate e residuali, aiuole, spazi indecisi privi di una funzione, potrebbero essere in Sicilia il germe di un meraviglioso giardinodell’innovazione.
In fondo nei fenomeni biologici tutto é in constante mutazione, come potrebbe dunque non esserlo anche il giardino?

 

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)