Esuberante Siviglia

 
Tratto da:
Il ferro battuto N°24
Esuberante Siviglia

Servizio di: Claudia Molteni
Foto di: Vittorio Orlando

Una città vivace, allegra, sgargiante come il flamenco, ricca di cultura. A Siviglia non ci si annoia mai, ad ogni angolo si
scoprono nuove visioni, a volte pittoresche, a volte eleganti, altre volte misteriose. Il ferro battuto è ovunque, naturale compendio dell’architettura tradizionale.

Chi non ha visto Siviglia non ha visto meraviglia, celebra un vecchio ritornello spagnolo. In effetti ancora oggi questa
città incanta i suoi visitatori per l’esuberanza culturale, architettonica e ar tistica, dovuta anche al suo glorioso passato.
Oggi è il capoluogo dell’Andalusia, ma nel medioevo era uno dei più importanti centri del sapere e una delle città più
ricche della civiltà mussulmana. Fu dopo la scoperta del Nuovo Mondo che Siviglia raggiunse l’apice della sua prosperità
economica e Magellano, nel 1519, partì da qui per circumnavigare la Terra. I dominatori mussulmani vi rimasero dal 712 al 1248 e la loro influenza sulla cultura locale è ancora molto evidente in molti aspetti: dalla musica flamenca, alle decorazioni delle maioliche e dei ferri battuti, alla forma delle abitazioni tradizionali che si sviluppano intorno ad un patio centrale, alle costruzioni che ancora affascinano per la loro bellezza, come l’Alcàzar (residenza reale islamica) e la Giralda (antico minareto trasformato nel campanile della cattedrale). Siviglia non stanca mai, è una città passionale, come lo stesso flamenco, che rapisce e dà l’impressione di poterti regalare sempre nuove emozioni, celate dentro un cortile, sotto un androne, in una via non ancora scoperta.

Influssi islamici
In questa pagina le sottili trine del ferro battuto creano affascinanti cancelli che sembrano celare le bellezze di misteriosi giardini; nella foto qui sopra sono riconoscibili i tipici disegni della decorazione islamica, utilizzati anche nelle maioliche. A destra il particolare di una moderna porta vetrata, con la maniglia a forma di cordoni. Nella pagina a fianco, tra gli archi a ferro di cavallo, tipici dell’architettura islamica, una bella vetrata lavorata a disegni geometrici con i serramenti in ferro.

Ricchezza creativa

In questa pagina due lampioni che evidenziano la ricchezza creativa di questa bella città: nell’immagine in alto il ferro della mensola di supporto è ritorto, mentre i pesanti riccioli della lampada rimandano alla tradizione spagnola cristiana seicentesca; nella foto a destra un leggiadro angelo ritagliato dal ferro in foglia corre sulla testa di un serpente e regge la lampada, particolare della grande croce visibile nella pagina successiva. Nella pagina seguente la grande croce in
ferro battuto è la Cruz de la Cerrajerìa, collocata al centro della piazza di Santa Cruz, cuore del popolare pittoresco quartiere omonimo. Barrio Santa Cruz era il quartiere ebraico fino al 1483, quando gli ebrei vennero espulsi, oggi è un affascinante intrico di vie tra case bianche, ricco di ristoranti e tablau, locali dove si esibiscono i gruppi flamenchi.
La Cruz de la Cerrajerìa venne ralizzata nel 1692, ma era collocata in Calle Sierpes fino al 1840; i quattro serpenti che si innalzano alla base della croce fanno riferimento proprio all’originaria collocazione. Nelle pagine d’apertura due immagini del quartiere di Santa Cruz (a sinistra un particolare della Plaza de Doña Elvira, a destra in alto una delle caratteristiche viuzze) e in basso la Antigua Estation de Cordoba.

Antica tradizione

Siviglia è ricca di particolari in ferro battuto, a testimonianza dell’antica tradizio
ne di questo artigianato. Nella pagina a fianco un elegante edificio dell’Avenida de la Constitucion, con i caratteristici balconi a sbalzo in ferro battuto e
piastrelle in maiolica. In questa pagina a destra un cancello d’ingresso secondario che immette nei giardini del palazzo reale dell’Alcazar. Nella foto qui sotto una delle tante immagini sacre, rappresentate su piastrelle di maiolica e arricchite da lanterne in ferro battuto, che ornano le facciate delle case. Sotto un prezioso picchiotto. In basso a destra un particolare del Palazzo di SanTelmo.

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