Editoriale

Per l’Italia questo è il momento di valorizzare il prodotto di qualità, il solo in grado di reggere sui mercati una situazione di radicali cambiamenti degli equilibri mondiali. E infatti il design italiano è, con la moda, uno dei fiori
all’occhiello del “made in Italy”. Occorre farlo conoscere in tutto il mondo non solo con le realizzazioni più attuali, ma anche con quelle storiche che essendo ormai classiche, sono al di sopra delle mode. Ma le risonanze che appartengono al nostro passato non sono leggibili solamente nelle tendenze del design attuale (ne è un esempio il servizio a pag.20 “Design. Leggero come una bolla di sapone” che si ispira agli anni ‘60). Tutto il nostro patrimonio storico, in special modo le architetture industriali (vedi il servizio “Un loft per famiglia” da pag. 60) sono oggi al centro di una rilettura. A dare il senso del nostro tempo, (enfatizzando ciò che è stato fatto in epoche precedenti), sono i materiali, i colori, l’organizzazione degli spazi interni. Un tempo in cui la personalizzazione è tornata prepotente sia nell’area dell’oggettistica (vedi servizio “Design: small&fun”, da pag. 29) sia negli arredi (vedi servizio: “Must: personalizzare”, da pag. 84 dedicato alla cucina). Un forte valore aggiunto che si esprime anche nell’innovazione tecnologica dei prodotti sempre più attenta al risparmio energetico e alla salvaguardia ambientale (vedi i servizi: “Hi-tech, nuovi orizzonti”, dedicato al bagno, da pag. 90 e “Design e innovazione”, da pag. 94 dedicato a stufe e camini. Una rivoluzione creativa con al centro l’uomo e il suo microcosmo domestico.

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