Editoriale


I pittori della felicità

Era la seconda metà dell’Ottocento e Parigi, agli occhi del mondo, rappresentava la città per eccellenza, indiscusso centro di "modernità" e progresso, meta di intellettuali provenienti da molte regioni europee. Giuseppe De Nittis, pugliese, e Federico Zandomeneghi, veneziano, che negli anni giovanili si erano accostati alle ricerche dei Macchiaioli, ne subirono il potente richiamo e vi si trasferirono per lunghi periodi, inserendosi nel suo "milieu" artistico e rinnovando profondamente il proprio linguaggio pittorico, sia nei temi, che divennero mondani e metropolitani, sia nel linguaggio, che si approssimò notevolmente a quello impressionista di Renoir. Riuscirono a trovare stimoli creativi per elaborare uno stile personale, fondendo – in virtù di proficui scambi con artisti locali – echi italiani e suggestioni francesi, e divennero, per tutti, "les Italiens de Paris".

Ma uno sguardo felice e colorato sul mondo lo esprimeva anche il “graffitaro” per eccellenza che aveva il nome di Keith Haring.

Un particolare di un quadro
di Renoir del 1874 e
a fianco un murales
di Keith Haring in Huston
Street a New York.

Keith Haring nasce nel maggio 1958 a Reading presso Kutztown, Pennsylvania. Il suo apprendistato artistico avviene
presso la School of Visual Arts, ma il battesimo del fuoco non può che essere New York, la Grande Mela, il miraggio di ogni giovane artista a ridosso degli anni ’80.
Haring si trasferisce nella metropoli nel 1978, e subito cominciano le sue scorribande nel mondo artistico underground newyorkese.
A questo periodo risalgono le incursioni nella metropolitana cercando di trascrivere sui muri la creatività e una voglia di ottimismo a tutto tondo. Haring non è ancora conosciuto, ma di lì a poco è destinato ad entrare nello star system
dell’arte internazionale. La consacrazione ufficiale avviene nel 1982, grazie a una personale presso la Tony Shafrazi Gallery di New York.
Coraggioso, controcorrente, fuori dal coro, Haring è un nipotino di Andy Warhol.
Un predestinato ad entrare nel mito.

 

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)