In un complesso assieme che compagina volumi circolari e prospetti rettangolari, l’Arch. Roberto Panella compone un edificio che sviluppa diversi temi tradizionali (scalinata, sagrato, campanile, orientamento) esprimendosi attraverso il sommarsi di diversi moduli in forma di cerchi e quadrati che all’interno generano una stella. Colpisce a prima vista il senso di ampiezza che con immediatezza comunica il rapporto tra architettura e sagrato. Sul piano orizzontale si elevano due elementi a cerchio, non solamente due cilindri, ma i poderosi cornicioni che delimitano in alto il volume articolato della chiesa. Fin dai disegni a mano libera con cui il progettista ha sbozzato l’idea, l’elemento circolare assume prevalenza: e non si tratta di un vorticare che riproduce movimenti di acque o venti, bensì di una solida espressione geometrica che compagina l’onninclusività del cerchio dilatato in orizzontale con la dinamica verticale impressa dal congiungersi del campanile col sovrapporsi di cerchi di raggio decrescente, quasi a indicare la base di un cono che si estende verso l’alto.Vista dalla parte frontale, dove spicca la poderosa inquadratura di piloni e travi a compaginare grandiosi portali di taglio razionale, la chiesa potrebbe essere letta come una rielaborazione di temi compositivi cari al Piacentini: ma la ricchezza di sfondati e di trasparenze riconducono subito a un superamento di tale impostazione, in una ricerca di leggerezza che fa di questa architettura un elemento medio tra cielo e terra, pur rifuggendo da slanci iperbolici, abusati nelle chiese contemporanee. “Il sagrato è il primo elemento di rilievo dello spazio liturgico – scrive il progettista – l’ingresso avviene in modo graduale, anticipato dallo spazio coperto dell’ampio porticato.” E in effetti la gradualità appare una delle caratteristiche che implicitamente informano il progetto: scarti e scatti in orizzontale e in verticale, tali che all’esterno non vi sono superfici continue, così che la forma appare composta da elementi accostati ma non saldati tra loro.Lo si nota nelle specchiature rettangolari allineate sulle facce del campanile. Così l’edificio non è “massa”, ma “assieme”. In questa pluralità di elementi che si congregano, si ravvisano vari aspetti dotati di significatività propedeutica alla liturgia e non privi di espressività simbolica: a partire dal percorso di avvicinamento ritmato dai portali strutturali, e ancor prima segnato dalla scalinata che eleva il sagrato rispetto al piano della campagna ma anche dal progressivo smaterializzarsi del campanile nel suo sviluppo verticale che lo porta a finire in una cuspide a struttura metallica aperta, in forma di croce che regge un’altra croce.Klimahouse 2011
Efficienza energetica e sostenibilità ediliziaMentre all’interno un intreccio di travi disegna una stella ottagona sul soffitto, in cui si può ravvisare un’allusione all’esagona Stella di David che fa memoria delle origini ebraiche della Patrona, Edith Stein, nel 1998 elevata da Giovanni Paolo II al rango di co-patrona d’Europa, a rappresentare la complessità e profondità della germinazione della cultura cristiana che permea la storia del continente e che vanamente il nazismo tentò di cancellare coi suoi eccidi. L’articolazione di questa chiesa, complessa e semplice assieme, unitaria ma composita, ben rappresenta questo legato che la Santa cristiana ed ebrea ha maturato nel proprio intenso percorso di vita.
Indirizzo: Loc. Due Leoni, Via Siculiana
Progetto: Arch. Roberto Panella con Arch. A. Costantini e Arch. M. Ciotti
Progetto strutture: Ing. Andrea Cinuzzi
Progetto impianti: Ingg. Luigi e Giacomo Dell’Aquila
Direzione Lavori: Ing. Lucio Dall’Oglio
Vetrate artistiche e arredi liturgici: Progetto Albano Poli, Verona
Banchi: CBM, Casella d’Asolo (Treviso)
Legno lamellare: Stratex, Sutrio (Udine)
Vedi anche
https://www.dibaio.com/risultato-ricerca.aspx?searchtext=panella roberto
