Edifici industriali

A Buenos Aires esiste una quantità di edifici industriali situati ancora nel tessuto urbano, ma che per le successive trasformazioni economiche e la dinamica cangiante della città stessa, col passar del tempo sono rimasti abbandonati.
In generale si tratta di edifici costruiti durante la prima metà del secolo XX, caratterizzati da una solida costruzione e da importanti murature; alcuni di essi sono legati all’inizio dell’uso del calcestruzzo.
Nel nostro Studio abbiamo appunto lavorato nel riciclaggio di alcuni di questi edifici trasformandoli in abitazioni oppure in uffici.
Il riciclicaggio di detti edifici situati presso l’area vicina al quartiere di Palermo ha indotto il miglioramento della zona; e questo processo di sviluppo è stato accompagnato negli ultimi anni da lavori avviati dal Governo della Città per migliorare lo spazio pubblico, promuovendo così un’accelerata trasformazione del quartiere. È aumentata la costruzione di abitazioni e si sono sviluppati servizi che incidono su tutta la città.
Il primo progetto che abbiamo portato avanti è stata la trasformazione di una fabbrica di farina in un condominio, il Silos de Dorrego.
L’edificio originale consisteva in un capannone industriale e due gruppi di silos per lo stoccaggio dei cereali. Nel capannone industriale abbiamo diviso lo spazio orizzontalmente, mentre nei silos abbiamo dovuto creare le divisioni in senso verticale, nel momento in cui affrontavamo l’apertura delle finestre delle abitazioni.
Abbiamo lavorato con grandi sezioni verticali cercando di rispettare la tensione del volume della superficie circolare.
Il risultato del progetto, come nel caso di altri lavori portati avanti in altri edifici, è stato diverso da quello che avremmo raggiunto se avessimo progettato l’edificio da zero. Malgrado ciò, abbiamo rispettato la logica costruttiva dell’edificio, cercando di creare un’opera architettonica nuova, con una concezione dello spazio, delle funzioni e tecnologie contemporanee.
In questa ricerca, abbiamo anche cercato di rapportare l’edificio al quartiere circostante, aprendolo e promuovendone la sua integrazione.
In questa zona, abbiamo portato avanti dei lavori in un altro edificio chiamato La Algodonera (Il Cotonificio). Si tratta di un’importante fabbrica tessile, dall’architettura razionale ormai fallita e del tutto abbandonata, in cui c’erano ancora le macchine installate quando iniziammo i lavori.
Nel nostro progetto, abbiamo impostato locali commerciali a pianterreno, costruendo nella parte superiore abitazioni e un’importante area adibita ad uso uffici con accesso indipendente.
All’interno dell’edificio abbiamo demolito grandi settori per creare degli spazi, con giardini a scala quasi urbana. Questo si deve al fatto che le abitazioni danno sulle vie circostanti e si aprono su questi spazi verdi interni.
Nelle abitazioni continua a far mostra di sè la struttura in calcestruzzo originale con capitelli di evidente carattere industriale.
All’ultimo piano, vi è un grande giardino di 4000 m2, che con la piscina, la palestra ed il bar costituiscono il centro sociale del condominio che funziona come una unità collegata al quartiere che la circonda, contribuendone largamente al suo sviluppo.
Sempre nella stessa zona, abbiamo progettato la trasformazione di un caseificio abbandonato in una casa di riposo per anziani.(Hogar Ledor Vador).
A pianterreno è stata progettata l’area sociale: il soggiorno, la biblioteca, la sala del parrucchiere, il bar, il refettorio e la sala di riunioni.
Nei piani superiori vi sono le stanze. Abbiamo cercato di evitare la solita disposizione degli alberghi o degli ospedali, progettando invece spazi di circolazione. Per questo abbiamo progettato in ogni livello due soggiorni, con spazi per mangiare, collegati anche all’area di assistenza medica.Questi soggiorni danno sui cortili interni, di grande trasparenza, che rendono possibile l’interscambio tra i diversi settori.
In questo modo, le abitazioni sono collegate sia ai soggiorni che ai refettori di ogni piano, in modo da promuovere rapporti funzionali e spaziali diversi molto fecondi. Tutto il funzionamento dell’edificio è stato progettato per persone handicappate. Questo fatto ha condizionato la progettazione delle stanze, dei bagni, della circolazione e, in generale di tutte le aree di svago e di assistenza medica.
Riprendendo quanto detto all’inizio, sia nei silos di Dorrego che nell’Algodonera, sono state installate sale adibite alla comunicazione audiovisiva.
Queste attività coinvolgono il rione ed hanno dato impulso all’apertura di librerie e di attività gastronomiche nel quartiere, che hanno finito col dar vita e col promuovere lo sviluppo della zona.

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