Dove si manifesta l’identità della chiesa

La chiesa in cui fui battezzato, costruzione provvisoria edificata negli anni dopo il terremoto del 1908, aveva un piccolo sagrato e in quello spazio mi affacciai da cristiano alla vita nuova. Nella mia memoria custodisco l’immagine di una piccola chiesa in legno in cui operò un parroco santo.
In ogni luogo i sagrati esprimono, nella variabilità delle dimensioni e dei contesti, la scoperta del rapporto che lega ogni comunità alla sua chiesa.
Un volo di colombi bianchi, lanci di riso augurali, stormire di campane a festa, lenti e misurati rintocchi, vociare allegro di bambini, scambi augurali, momenti processionali, celebrazioni all’aperto, occasioni gioiose d’incontro nei giorni di festa: un tumultuare di sensazioni che spesso riaffiorano ogni qualvolta attraverso un sagrato. Questo spazio che precede l’atrio e la
porta anticipa il sacro anzi lo rende manifesto all’esterno. La città moderna ha trascurato per molto tempo questo spazio necessario per accedere ai luoghi dello spirito, per recepire l’invito a distaccarsi dalla quotidianità, per abbandonare l’individualismo imperante ed aprirsi alla comunità.
Prof.Arch. Renato Laganà
Presidente Commissione Arte Sacra
Diocesi di Reggio Calabria

Le necessità del traffico urbano hanno ridotto o sacrificato questi spazi a meri parcheggi frammentandoli o trasformandoli e le chiese hanno perso identità all’esterno. E’ giunto il momento di recuperare i suoi molteplici significati raccordandolo a scelte progettuali che ne esaltino la sua antica ma attuale funzione.
Nella città moderna in cui il campanile sembra aver perduto la sua funzione simbolica, sminuito dalla crescita degli edifici che lo circondano, il luogo in cui si affaccia una chiesa deve acquistare una valenza urbanistica non solo nel
disegno complessivo ma, soprattutto, nella identificazione degli spazi e nella loro relazione con le linee architettoniche
della chiesa. Non disgiunta da questa caratterizzazione è la loro identificazione materica che alle scelte formali
associa i significati profondi che si legano al ruolo di spazio – filtro in cui l’accoglienza o il congedo hanno la necessità
di qualificarsi. Piccole piazze, grandi piazze, slarghi, strade o vicoli antistanti alle chiese non sempre riescono ad assumere l’identità di sagrati perché spesso la geometria o l’arredo urbano ne falsano la qualità formale. E’ opportuno, quindi, che nel riprogettare gli spazi urbani all’interno di nuovi programmi urbanistici si determinino azioni di recupero e rivalorizzazione dei sagrati tese a considerarli non come spazi amorfi o vuoti urbani ma come entità in stretta relazione con gli edifici di culto.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)