Tra i sogni del fondatore dei Salesiani, l’evangelizzazione di terre lontane per dare ai giovani la possibilità di crescere nella fede. La chiesa di Adua rappresenta questo intento. Don Bosco seppe accogliere il soprannaturale, realizzandone i desiderata. Sognò terre lontane raggiunte dai suoi figli per portare il seme fecondo e pacificatore del Vangelo. Sognò popolazioni indigene da convertire e da istruire, così da donare ai più giovani la possibilità di diventare persone socialmente responsabili e cristianamente impegnate. Sebbene la sua attenzione si volse all’Europa e alle Americhe, previde che i Salesiani si sarebbero sparsi, ovunque nel mondo intero. È così fu. A cent’anni dalla sua morte celebrata nel 1988, anche l’Africa fu oggetto di particolare attenzione da parte della Congregazione Salesiana, onde aprire nuove opere in aree particolarmente bisognose. Tra gli esiti di tale incremento missionario è oggi la Chiesa di Maria Ausiliatrice ad Adua, nella tormentata e povera terra di Etiopia. Corrispondendo alla più intima tradizione salesiana, la comunità missionaria si è posta sotto la protezione di Maria. Del resto, Don Bosco sognò anche schiere innumerevoli di giovani, di salesiani, di suore, protetti dal manto della Madonna. – L’essenzialità dello "spirito di famiglia". La chiesa è accogliente e avvolgete stimolando la familiarità con Dio e tra i partecipanti. Rev. Prof. Carlo Chenis SDB
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