dimora interpretata da una giovane progettista

 

 

Una dimora voluta da una giovane committente e interpretata da un’altrettanto giovane progettista, presenta stanze di diverso colore con scorci enfatizzati da giochi di luce naturale e artificiale.
Il quartiere che da Porta Genova si estende lungo i canali milanesi, una volta animato da una atmosfera di vitale operosità perché pieno di botteghe e di piccoli laboratori di artigiani residenti in zona, è diventato in epoca recente un luogo alla moda che rivive di sera con l’accendersi delle insegne dei locali notturni raddoppiate dalla superficie immobile dell’acqua. Quest’aria da piccola Parigi ha affascinato una ragazza che vi ha scelto, come sua prima casa indipendente, un appartamento in uno stabile a ballatoio in prossimità della chiesa di San Cristoforo lungo il Naviglio Grande. Aveva le idee chiare: nella sua casa nessuna traccia di stile falso country o effetto “bomboniera”, ma via libera a spazi aperti, comunicanti e di grande immagine. Per eseguire il progetto ha scelto una donna giovane e “grintosa” con alle spalle realizzazioni di notevole portata: Lucilla Malara della Malara Associati. Non si trattava di arredare o di dare sem-plicemente un’aria più piacevole e personale a uno spazio esistente, ma di effettuare all’interno dello spazio a disposizione una vera struttura architettonica che avesse un proprio carattere. I locali si presentavano, allo stato di fatto, con solaio e sottotetto non abitabili, per una superficie calpestabile di 110 mq. Sventrate le murature interne ed i solai sovrastanti al fine di ottenere un volume unico, è quindi intervenuta con l’inserimento di un soppalco abitabile, corrispondente al 30% della superficie del pavimento. La struttura di copertura in tegole e travi di legno è stata ripristinata e le superfici di falda all’interno dell’appartamento rivestite con cartongesso liscio tinteggiato. Per aumentare la luminosità, e quindi l’allegria della casa, si sono create nel tetto nuove aperture con lucernai che permettono ai raggi di sole di porre in risalto vari angoli dell’abitazione, come il tavolo di lavoro o la libreria bianca che prende colore dai libri. Sono lucernai che richiamano i sottotetti abitati un tempo da artisti in cerca di fortuna, ma sono dotati di una migliore efficienza funzionale, per cui hanno una chiusura veramente ermetica, tende oscuranti e sensore di rilevazione pioggia. Ottimizzazione della luce, gioco di contrasti tra colori e forme e tagli di volume sono gli ingredienti costitutivi del nuovo progetto per questa piccola casa sottotetto, seppure al primo piano, dove un’atmosfera gradevole da vivere comunica allegria attraverso immagini moderne ma non aggressive. La suddivisione nelle varie zone abitative è strettamente condizionata dall’uso del soppalco che, oltre ad aumentare la superficie di pavimento, ha permesso di caratterizzare lo spazio sia sotto il profilo di immagine sia sotto quello funzionale. Al primo piano, dove è situato l’accesso all’appartamento, si sono ricavati un bagno e una cabina armadio, oltre a una zona giorno a doppio volume costituita da cucina, pranzo e soggiorno.

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