Dai ricordi… nasce il camino

Elementi naturali e storici di recupero rivestono un modernissimo focolare
Progetto: Giuseppe Scarone, architetto
Località: Liguria, entroterra savonese
Materiali: struttura prefabbricata del camino Serie K prodotta da Edilkamin
Art Direction e testo: Maria Daniela Sironi
Foto: Athos Lecce

Un mulino ad acqua di epoca secentesca è stato nel tempo ampliato, mentre recentemente il piano terreno è stato trasformato in una abitazione. Non si è voluto però perdere il ricordo del precedente uso e molti elementi architettonici sono stati recuperati dall’antico luogo, anche durante gli scavi di costruzione, e riutilizzati con diverse funzioni, sia strutturali che d’arredo. La casa sorge all’interno dei poderi della famiglia e quando sul luogo si rinvenivano massi, pietre, tronchi d’ulivo ritenuti per forme e aspetto significativi, veniva studiata una loro possibile collocazione nell’edificio. La volta in muratura del grande spazio adibito a soggiorno/pranzo, che era il vano principale del mulino, è stata ripulita dal vecchio intonaco e riportata al suo aspetto materico.

Giuseppe Scarone, Architetto
Consegue la laurea in Architettura presso l’Università degli Studi di Genova. Durante gli studi collabora con professionisti del settore. Per la tesi di laurea compie una ricerca sui Santuari Mariani, ed elabora un progetto per un luogo di culto ipogeo nel comune di Balestrino. L’approccio architettonico è rispettoso delle valenze paesaggistiche e ambientali. Nell’attività professionale si occupa di restauro e risanamento conservativo di edifici, di progettazione e direzione lavori per nuove costruzioni monofamiliari ed esercizi commerciali. Si occupa di interior design e disegna arredi con soluzioni personalizzate. Ottiene menzione al concorso ‘Cuneo-Savona 2001’.

Nella base del camino d’angolo è inserita una ruota in pietra del mulino, mentre massi di pietra rosa di Isallo sono collocati con funzione di piani d’appoggio: provengono dal torchio dell’antico opificio. Il vano della canna fumaria preesistente è stato rivestito, lungo il suo sviluppo, da mattoni refrattari, che costituiscono anche il materiale costruttivo del rivestimento della struttura prefabbricata del camino a focolare aperto, Serie K fornito e prodotto da Edilkamin. Le dimensioni della bocca del focolare sono state calcolate in relazione alla sezione e all’altezza della canna fumaria. Tra l’elemento prefabbricato e la cappa è stato inserito, come materiale isolante, secondo l’antica tradizione, uno strato di cenere di legna. La cenere è un elemento altamente coibente e riduce le dilatazioni dei materiali, limitando quindi le possibili fessurazioni dell’intonaco.

La trave curva che corona il focolare è un vecchio tronco, proveniente da un ulivo che cresceva nei terreni circostanti.
La struttura prefabbricata del camino a focolare aperto è prodotta da Edilkamin.
Per proteggere il pavimento è stata inserita la ruota in pietra dell’antico mulino, recuperata durante i lavori.

Il pavimento del soggiorno pranzo è realizzato in cotto antichizzato di Impruneta rosato, di fabbricazione manuale, posato in diagonale, le fughe larghe sono tinteggiate con ossidi. Accanto al grande locale scorreva un corso d’acqua, che un tempo, faceva girare la ruota della macina. L’intervento di ristrutturazione l’ha ora incanalato in una tubazione. La soletta del pianterreno appoggiava direttamente sul suolo, per cui si presentavano problemi di umidità di risalita: si è ovviato creando un’intercapedine areata. I mattoni antichi che costituiscono volte ed archi sono stati ripuliti con una sabbiatura di quarzo. Le giare in terracotta, smaltate all’interno, erano usate per conservare l’olio o il miele e venivano parzialmente interrate, per mantenerne al fresco il contenuto. La vite di legno era una parte del torchio del mulino.

L’antica maiolica savonese
Il padrone di casa è un collezionista delle antiche ‘ceramiche di Savona’. Dall’argilla ricavata dai depositi del fiume Sansobbia le fornaci della zona producevano terraglie conosciute per bellezza e pregio fino in America. Quelle con disegni bianchi e blu risalenti al 1600 – 1700, erano usate come contenitori nelle farmacie o per decoro nelle case nobiliari. Quelle ‘nere’ erano usate in abitazioni borghesi nella prima metà dell’800, mentre quelle ‘gialle’ risalgono alla seconda metà dell’800 ed erano impiegate per uso quotidiano in case contadine.

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