Cultura Rotariana

The meeting underlines the need to safeguard the original language of the member countries of the European Community, in order to protect the specific culture and traditions against cultural globalization.
Gjlla Giani

Andrea Bissanti Governatore Distretto 2040 Il palco del Piccolo con gli animatori del Forum e con i tre giovani che hanno recitato dei brani

Il 20 ottobre 2001 si è svolto al Piccolo Teatro di Via Rovello il forum Gli “italiani”: alla ricerca della lingua perduta. La manifestazione, promossa da Andrea Bissanti, Governatore del Rotary Distretto 2040 con il patrocino dell’assessorato alla cultura del Comune di Milano e della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea, si inserisce nel clima di generale riscoperta del valore della lingua italiana. Infatti il Ministero degli Affari Esteri ha indetto una settimana interamente dedicata alla promozione del nostro idioma nel mondo e la Comunità Europea ha proclamato il 2001 anno della lingua, facendosi carico, a nome del cittadino europeo, di proteggere il patrimonio culturale costituito dalle lingue nazionali. Il panorama della situazione si presenta “schizofrenico”: la lingua infatti è sottoposta a un processo di graduale imbarbarimento e impoverimento lessicale, ma nello stesso tempo, in numerosi paesi del mondo, viene studiata come seconda lingua. Noi siamo quotidianamente sommersi da neologismi e prestiti poco opportunamente se non gratuitamente inseriti nella lingua d’uso: non se ne può più di target, trendy, feeling (e se almeno esistesse in inglese!), screening; ci sentiamo disorientati e a volte divertiti da insegne come Panelectric e Panmarket (non un supermercato, ma un fornaio) e Occhialhouse. Per non parlare poi dei neologismi di nuovo conio come il “fallacismo”, un virus che ha contagiato gli intellettuali italiani dopo l’intervento sul Corriere della Sera del 29 settembre di Oriana Fallaci (un nome, quello di “fallacismo” che si presta fra l’altro a una fallace etimologia, da “fallax”, menzognero). Senza pretendere di promuovere una crociata anacronistica in difesa di una malintesa purezza della lingua, il problema è comunque di scottante attualità e non deve essere sottovalutato (lasciamolo fare ai nostri “cugini” d’Oltralpe che, dopo aver eliminato con Francesco I il latino a favore del francese, si ostinano ancor oggi ad utilizzare l’ordinateur e il portable, lasciando agli inglesi e ai Tedeschi, l’uso del computer e dell’handy). Il forum si è aperto con il dotto intervento di Giovanni Papini, professore all’Università di Losanna, che ha individuato, nel panorama dello sviluppo della lingua italiana nei secoli, le radici dell’indebolimento della lingua che da “una lingua per pochi si è trasformata nella lingua per tutti”. L’onorevole Saverio Vertone, cofondatore dell’Associazione “La bella lingua” nata su iniziativa di intellettuali e politici circa un paio di anni fa con lo scopo di creare una specie di osservatorio per tastare il polso e misurare il grado di inquinamento della lingua, ha attribuito buona parte di responsabilità di questo degrado alla classe dirigente, a quegli ambienti quali i Ministeri, le associazioni di cultura e le università che dovrebbero invece dare il buon esempio. E che dire poi del linguaggio della scienza? Il cittadino è vittima impotente di un bombardamento di termini come bioingegneria, biomedicina, biomodificazioni e bioterrorismo che paradossalmente evocano spettri di malattia e di morte al posto della vita. Il pubblico si è sentito più rassicurato dall’intervento del Prof. Giulio Giorello dell’Università degli Studi di Milano che ha fatto un’acuta relazione sui vari tipi di lingua scientifica che, al suo nascere, era il latino, poi l’italiano, adesso l’inglese e forse chissà domani, potrebbe essere l’arabo. Lina Sotis giornalista del Corriere della Sera, con il suo pungente intervento, ha voluto compiere un’azione dissacratrice verso quei modi cerimoniosi connotativi di una certa classe sociale che, a suo avviso, si nasconde dietro le antenne difensive del “Lei” (forse che in italiano si dovrebbe coniare un verbo al pari del francese tutoyer e del tedesco duzen?). Il Governatore Andrea Bissanti,a chiusura del forum moderato da Giovanna Galimberti Faussone, ha ribadito che l’interesse primario del Rotary è e deve essere l’uomo, còlto nel suo aspetto più profondo, in quella sua humanitas che, ci si auspica, dovrebbe diventare sinonimo di aequalitas, a dispetto di tutti i campi linguistici.
Giovanna Galimberti Faussone

Prof. Giovanna Galimberti Faussone (Università Cattolica di Milano) coordinatrice del forum con il Prof. Giovanni Papini (Università di Losanna) Lina Sotis nota giornalista del Corriere della Sera Prof. Giulio Giorello, Università degli Studi di Milano On. Saverio Vertone cofondatore Associazione “La bella lingua”

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