Come realizzare il nido dei fiori

La tavolozza dei colori…Richiamo al giardino monastico realizzato a seconda delle diverse colture e fioriture, durante il percorso delle diverse stagioni. Oggetti e materiali, di natura e storia differente, trasformati con fantasia e saggezza, in elementi caratterizzanti e ricchi di passati daraccontare.

Musa ispiratrice del progetto è l’intreccio tra allegria e stupore. “Allegria”… e il nostro campo visivo si tinge di colori, della loro calibrata combinazione, del loro sempre nuovo alternarsi e rincorrersi nel gioco delle ore e delle stagioni. “Stupore”… solletica il nostro olfatto con sorprendenti profumi, dolci e romantici, di fiori e piante… che facciano sognare e ricordare…, con profumi di frutti, orti e grigliate, che facciano venire l’acquolina in bocca… “Serenità”… riporta alla mente serate in compagnia, momenti di intimità con amici, pomeriggi frugali e luoghi particolari dove tutto ciò si è vissuto… La scelta di linee morbide, si sposa con la volontà di creare un “giardino naturale” (rivisitazione del giardino inglese!?!) in cui ogni cosa, -forma, fiori, piante, pavimentazione, materiali, illuminazione, arredi- sembra essere parte integrante del territorio- giardino- casa. Nella stessa direzione va l’utilizzo di materiali naturali (legno, pietra e rocce, metalli), di forme e stereotipi appartenenti alla storia, ma trasmutati: orti rivisitati, uso di vecchie traversine del treno per recinzioni, spartizioni di orti, camminamenti e parti d’arredo, oggetti presi e trasformati dall’antiquariato quale la vecchia macina come gioco d’acqua, botti come fioriere, vecchi abbeveratoi come lavandini, contenitori e ciotole in pietre per raccogliere l’acqua delle gronde, vecchie colonne, ruote, statue, panchine…….

Lo stupore si arricchisce e si rinnova con il gioco di colori, struttura delle piante, e forme ”tortuose” dei percorsi incorniciati di vegetazione, capaci di creare piacevoli giochi di vedo-non vedo e scopro cosa ha da raccontare ogni singolo elemento collocato. Particolare studio è stato fatto per le pavimentazioni, tutte correlate tra di loro, ma ognuna specifica per ogni stanza verde che si è creata. Così l’ingresso e la sala da pranzo all’aperto ha spezzato l’informalità delle lastre di porfido opus incertum (posate su sottofondo in sabbia), con fughe in ciotolo, per dare quell’impressione di stanzialità, di poter soggiornare a lungo in quel determinato luogo, segnato dall’accostarsi di due forme e funzioni diverse delle stessa materia. Più calore si dona al percorso “obbligato” che conduce al garage e viale carraio, che riprende le lastre opus incertum dell’ingresso pedonale, ma questa volta vuole essere meno “formale”, immergendosi in un viale d’ erba.

Legenda piante:

Zona relax

Acqua e natura rigogliosa, diventano lo scenario vivente della zona relax con una vasca idromassaggio e una piscina caratterizzata dall’antica macina riutilizzata come fontana. Giochi di profumi e di scroscii naturali aumentano il carisma di questo spazio aperto.

La piscina principale può essere realizzata da: Castiglione iscine, Gruppo Duebi piscine, Euraqua, Blue Pool, Swimpool Europa, Pim piscine.

La vasca idromassaggio può essere sostituita dalla vasca “Spa” di Hot Spring Italia, oppure da vasche Calix. I lettini con ruote del solarium sono il modello “Cubo” della Emu. Il divano avvolgente è “Alveo” della Emu; può essere sostituito dal modello “Dedon” di Roda.

Il salottino verde

L’intimità che ricerchiamo nel salottino del nostro giardino, é ciò che rievoca il nostro spirito e richiama l’armonioso intreccio dei nostri animi e pensieri. Una stanza costruita col minor intervento possibile, affidata al tempo e alla natura e con un pizzico di esoticità e di ricercatezza naturale. Si richiama la storia di ciascuno, con la sua presenza di elementi appartenenti alla storia e oggetti moderni; ricca di natura“stabile” e natura che continuamente si rinnova e stupisce con l’avvicendarsi dei giorni. Le panchine recuperate da mercatini d’antiquariato, si possono sostituire con manufatti in ferro battutodella Artifer (divano Panarea). Il tavolino è il modello “Nilo“ della Emu.

Riprendendo il cammino verso la zona relax delle piscine ritroviamo il calore del legno che ci conduce dritto dritto alla zona con divanetti realizzata con lo stesso materiale. Nel solarium troviamo ancora legno ma a “tronchetti” conficcati nel terreno con fughe in sabbia, creando un morbido appoggio per chi usufruisce delle due piscine. Da qui abbiamo tre possibilità: andare verso la cantina naturale realizzata nel ventre di una collinetta, salire nel “salotto romantico” in cima alla collinetta, con antiche panchine in pietra, statue e colonne, immersi in un’avvolgente e multiforme vegetazione; oppure tornare verso casa… il tutto passeggiando su un vialetto di terra battuta oppure salendo con lastre opus incertum incastonate tra fioriture di perenni tappezzanti. Un ultimo accenno all’illuminazione. Essa è realizzata quasi esclusivamente con faretti ad incasso (direzionabili o sottochioma) e da punti luce costituiti da gomitoli un po’ disfatti di fili di rame….e poi… 1001 candele e lanterne di tutte le forme e colori.

La cucina ed il pranzo all’aperto

La presenza di un barbecue acceso vivacizza con successo gli spazi all’aperto con l’allegro crepitare del fuoco e gli aromi deliziosi dei cibi cotti alla griglia e degli orti circostanti. Intorno a lui, i nostri incontri con gli amici non richiedono altri elementi d’attrazione,…… basta accendere il fuoco per creare la giusta atmosfera……!! Il barbecue, realizzato con pietre di lucerna e cemento, può essere sostituito da barbecue in commercio ed in particolare i modelli “Sumatra” e “Pinocchietto” della Palazzetti, oppure da “Ranch” o altri modelli della MCZ barbecues. Il modello del tavolo è “Open“, le sedie sono “Klap“ della Emu, oppure manufatti in ferro battuto della Artifer. Ombrellone è del tipo a braccio laterale inclinato, “Ombre” della Emu.L’amaca è della Unopiù.

L’orto rivisitato

Alcune aiuole realizzate con vecchie traversine del treno, altre con ceste di rami di salice intrecciati, ognuna di loro protegge ortaggi, alcune dei quali riprendono la regolarità delle aiuole, altre occupando tutta la superficie con un unico grande ciuffo, oppure muovendosi sinuosamente all’interno di esse. E dal rigorismo ce ne si libera subito (e si rimane un po’ spiazzati: è un ingresso, un orto, o l’accesso ad un cottage inglese?) guardando alle ceste ricolme di fiori perenni o alle linee morbide delle piante stesse che circondano l’ingresso dell’abitazione. E’ soprattutto un ingresso, e come tale stimola la curiosità a continuare la visita della “casa verde”.

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