Conferenza Episcopale Piemontese


DIOCESI DI BOLOGNA
Modulo didattico interdisciplinare per progettare gli spazi di culto

Continua presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bologna, la riflessione sullo Spazio Sacro per la Città Contemporanea.
Il Modulo Didattico Progetto di Luoghi e Spazi del Sacro, si situa all’interno del Corso di Architettura e Composizione Architettonica III (Prof. Ing. Giorgio Praderio, Prof. Ing. Alessio Erioli) e si avvale di convenzioni formali tra il Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale, la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna e l’Istituto Veritatis Splendor.

Il corso non pretende di formare specialisti nella progettazione di chiese, ma piuttosto, come ricorda il Prof. Giorgio Praderio, di "affinare le sensibilità dei partecipanti perché quelle invarianti antropologiche di significazione spaziale che emergono in modo eccellente nelle architetture del sacro, siano poi evocate anche in situazioni più consuete, nei più comuni ambiti della attività professionale che, tuttavia, meritano sempre una analoga attenzione, la ricerca del medesimo spirito, in accordo a una comune dignità dell’abitante, dell’utente finale, della persona."
(Per informazioni: <www.dapt.unibo.it/DAPT>; <www.fter.it>)

CONFERENZA EPISCOPALE PIEMONTESE
Il problema del riscaldamento nelle chiese storiche

L’argomento è di carattere prettamente tecnologico, ma richiede attenzione poiché riguarda le chiese storiche, architetture di alto valore culturale nonché testimonianze di una fede viva nei secoli. Per mettere a punto le possibili soluzioni, la Confartigianato Piemonte e Confartigianato Torino, la Conferenza Episcopale Piemontese, la Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici hanno svolto il convegno Tecnologie a confronto nel riscaldamento delle chiese storiche, il 14 novembre 2008 a Torino, presso l’auditorium del Ser.Mi.G. “Un incontro molto importante e utile” riferisce Don Valerio Pennasso, responsabile della Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici, “perché il rischio è di affrontare tali tematiche solo sotto la pressione di urgenze immediate. Le presentazioni e il dibattito, cui hanno assistito i responsabili di tutte le diocesi del Piemonte, hanno posto le basi per affrontare in modo pacato e ragionato il problema. Come ha detto Mons. Alberto Albertazzi, direttore della Commissione Liturgica Regionale, ‘non ci si deve scaldare sul tema del riscaldamento delle chiese’. Ovviamente i problemi maggiori sono quelli che sorgono di fronte a opere artistiche importanti. Se il sistema più diffuso e raccomandabile per il riscaldamento delle chiese è quello a pavimento, certamente questo non può essere installato ove vi siano pavimentazioni di notevole importanza artistica. In tali casi si ricorre a sistemi misti, con lampade a irraggiamento o con ventilazione.

Un momento dell’incontro al Ser.Mi.G.

Ma queste strumentazioni provocano rapide escursioni termiche che alla lunga si ripercuotono negativamente sulle opere d’arte che soffrono per l’abbassamento del tenore di umidità e per le dilatazioni repentine. La conclusione è semplice: ci siamo abituati a condizioni di calore eccessivo, in casa, al lavoro e nei luoghi pubblici: per la chiesa si richiede maggiore sobrietà. Non solo per la conservazione delle opere d’arte ma anche per il rispetto ambientale. Nel riscaldamento delle chiese è bene trovare la misura della sostenibilità”. Tra gli intervenuti all’incontro: SE. Mons. Piergiorgio Debernardi, Presidente della Consulta Regionale BB. CC. EE., Don Renato Dalla Costa, Direttore Ufficio BB.CC. Diocesi di Casale Monferrato, Carla Enrica Spantigati, Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed
Etnoantropologici del Piemonte, Dario Camuffo, dirigente del C.N.R., Mario Giuliano e Franco Solia della Confartigianato Piemonte e Torino.

DIOCESI DI REGGIO EMILIA – GUASTALLA
Con passo d’angelo nel Museo Diocesano

“Angelo santo stammi vicino… se tu mi guidi col tuo sorriso andremo insieme in Paradiso!”: così comincia il racconto teatrale dell’angelo che guida i visitatori nelle sale del Museo Diocesano, in un percorso drammaturgico che tocca opere e parole (testi da Dante a Giacomino da Verona, da Lope de Vega a Dickinson) in un crescente coinvolgimento narrativo. Il teatro si pone al servizio del museo.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)