Concetta Rinaldi


‘I nostri antenati resteranno sempre i nostri maestri’1 conclude in un articolo Alvar Aalto negli anni venti, sintetizzando e sottolineando così la sua ammirazione e il suo rispetto nei confronti dell’ architettura del passato. La complessa relazione tra l’opera architettonica contemporanea e la preesistenza – questione affrontata e dibattuta da tempo
– è emersa pienamente all’interno del laboratorio svolto che è stato caratterizzato da un costante confronto vivace e costruttivo. Dai lavori presentati, in gran parte tesi di laurea, è emersa la consapevolezza del forte condizionamento di ciò che è già presente sul ‘fare’ attuale, ma in molti studi è stata evidenziata anche la coscienza di quanto questo non debba rappresentare un fattore negativo e inibitore, ma anzi possa diventare di stimolo ad una ricerca più attenta e raffinata.

La veduta zenitale del progetto della Ruggeri
rappresenta eloquentemente l’atteggiamento adattivo
Bruno e Bellantone ricorrono alla figura antropomorfa per la costruzione di una parte significativa di città che assume un atteggiamento conformativonei confronti del sito costiero

In questo senso alla base di molti dei progetti esposti si è riscontrato un atteggiamento di approvazione ma non di sottomissione, con la presa di coscienza che l’architettura ‘è un mondo all’interno di un mondo; questo è ciò che sempre sarà’2 e della complessità che da ciò deriva. Nel complesso sono risultati chiari la volontà e il bisogno di
guardare al passato con una forma di leggerezza3 da intendersi alla maniera calviniana come associata alla determinazione e non alla vaghezza. I lavori proposti hanno mostrato naturalmente diversi approcci nei confronti del passato, fenomeno legato anche alle varie scuole di provenienza e di conseguenza ai differenti metodi d’impostazione.
I più interessanti si sono rivelati quelli in cui la nuova architettura non diventa autocelebrativa, ma nel raccontare se stessa valorizza una preesistenza troppo spesso mortificata; quelli in cui cioè, al di là che il risultato finale rappresenti un legame simbiotico o un netto distacco con il contesto, si crea un ponte tra due mondi che solo così si arricchiscono
e rafforzano a vicenda.

De Andreis inventa un paesaggio interno – luogo fondamentale di apparizione dell’arte contemporanea –
e conformain maniera adattivalo spazio distributivo della kunsthalle
La modificazione proposta da Pomili per il restauro della porta Pia di Ancona ha un atteggiamento rispettosamente conformativo

1. A. AAlto, Luonnoksia, Helsinki 1972 (traduzione. italiana, Idee di architettura. Scritti scelti 1921-1968, Bologna 1987, p. 10).
2. L. Kahn, Talks with students(conferenza tenuta alla Rice University, Houston 1969).
3. Cfr. I. Calvino, Lezioni americane.

ndr. Le annotazioni di A. Camiz e C. Rinaldi sono a margine del Laboratorio ‘Rapporto tra architettura e sedimentazioni storiche/archeologiche’
Coordinatori: Alessandro Camiz, Paolo Giardiello, Marco Peticca, Concetta Rinaldi

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Archeoclub d’Italia
movimento di opinione pubblica
al servizio dei beni culturali e ambientali

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