Con Schindler oggi rinasce lo splendore degli anni ‘30.

Tre batterie di ascensori per l’Hotel Principi di Piemonte di Torino, restaurato per le Olimpiadi della Neve

Installazione Schindler

C’è il salone delle feste, al primo piano: è qui che si riuniva l’élite del capoluogo piemontese nell’epoca d’oro della sua crescita come primario centro industriale dell’auto, negli anni ‘30 del Novecento. Lampadari in vetro soffiato e un grande mosaico vetrato del Venini rendevano scintillante di mille bagliori l’atmosfera di misurata eleganza, com’è consono allo stile piemontese. L’Hotel Principi di Piemonte è stato costruito proprio in quell’epoca cruciale per lo sviluppo di Torino.
Oggi è stato ristrutturato nell’occasione delle Olimpiadi della Neve del 2006. Con misura, con attenzione, tutto quel fascino stile anni ‘30 è stato rivisitato e recuperato. E nel suo splendido salone i ricevimenti vedono ancora sfilare i personaggi più in vista della città e i visitatori che vengono da fuori.

L’imponente facciata dell’Hotel Principi di Piemonte di Torino, con al primo piano
le grandi finestre del Salone delle feste. A destra, vista interna del Salone.

Una ristrutturazione che ha avuto nella batteria di ascensori un suo punto di forza. V’è una coppia di ascensori che porta gli ospiti agli otto piani dove si trovano le camere; v’è un’altra coppia di ascensori usata dal personale di servizio. E infine una coppia di ascensori dedicata solo a portare dal piano terra al primo piano, sopra l’ammezzato, dove si apre il magnifico Salone delle feste. Pannelli in vetro a specchio ai lati, lamina in betulla chiara alle pareti: questi i rivestimenti
delle nuove cabine, studiati per dare confort e luminosità all’interno, così che il luogo trasmetta serenità e benessere.
Le porte recano all’esterno una serigrafia a scacchi su bronzo anticato. Si respira un’atmosfera di lusso non sfarzoso, di comoda sicurezza, di tranquilla efficienza. Il cantiere per il restauro dell’Hotel ha lavorato con rapidità impressionante, riuscendo a concludere in pochi mesi l’opera: in tempo per il grande evento sportivo. In questo stesso fatto si ravvisa il tocco dell’efficienza piemontese, che ha restituito nell’oggi l’atmosfera di un tempo. Nel grande cavedio dell’edificio c’è una vetrata di pannelli serigrafati retroilluminati che riprende le immagini del mondo degli anni ‘30, l’età dei grandi viaggi transcontinentali che rendevano a tutti più piccolo e familiare il mondo. Vi sono immagini dei transatlantici, che di quei viaggi erano il simbolo. Nel percorso dal piano terra ai piani alti, nella scenografia ordinata e scintillante del salone, quell’atmosfera rinasce armonicamente inserita nel contesto contemporaneo.

Nelle foto: una delle coppie di ascensori, sulla porta chiusa si nota la serigrafia a scacchi;
la pulsantiera e scorcio della cabina rivestita in lamina di betulla e specchi;
prospettiva interna della cabina; un’altra coppia di ascensori.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)