Complesso parrocchiale S. Maria del Rivo a Terni

Accanto alla chiesa del XVII secolo sorge un nuovo complesso che si raccorda senza sovrapporsi all’edificio antico, reinterpretando in chiave moderna la scansione ritmica della facciata, nel segno della continuità e assieme dell’innovazione.

L’abitato dove si pone il centro parrocchiale, marginale rispetto alla città, ha le caratteristiche del nucleo urbano a sé stante. Mancava in questo una struttura di aggregazione sociale assimilabile al “centro civico”. I due nuovi edifici annessi alla parrocchia assolvono a questo compito: il primo e principale, a pianta rettangolare, ospita una nuova grande aula celebrativa capace di essere anche aula assembleare, l’altro, con pianta a sezione di cerchio, ospita una scuola parrocchiale con i locali per la catechesi e la residenza del parroco e dei coadiutori. La chiesa antica resta come punto di riferimento consolidato, come emergenza architettonica significativa che si completa e si aggiorna nei nuovi edifici. L’intervento si inserisce nel più generale piano di riqualificazione dell’area: il nuovo complesso si pone come centro di un vasto spazio verde in parte attrezzato con strutture sportive, in parte sistemato a giardino, destinato a perpetuare “l’immagine agraria” tradizionale del luogo e a costituire una zona di rispetto per l’antica chiesa che diventa monumento storico.

Il culto alla Vergine è molto diffuso in questa regione, dove tra il XIV e il XVI secolo sorsero molti edifici di culto nella forma della “cappella di strada”: un edificio di modeste dimensioni che ha la particolarità di recare nella parte bassa della facciata due finestre, spesso realizzate con sguinci interni che dirigono la vista verso l’altare. Secondo questo modello architettonico venne realizzata nel XVII secolo anche la chiesa di S. Maria del Rivo, destinata a contenere una preesistente edicola con l’immagine della Madonna col Bambino. La facciata della chiesa settecentesca è divisa in cinque settori nell’ordine basso: in quello centrale si apre il portale, i due settori che lo affiancano sono di dimensioni minori. S. Maria del Rivo a Terni In essi si aprono le due finestre quadrate. L’ordine superiore, con finestra centrale, è sovrastato da un basso timpano triangolare. Si tratta di una composizione ordinata, di gusto postbarocco e di chiara fattura manierista. L’architettura dell’antica chiesa è stata assunta a elemento germinale per la nuova struttura, così che questa potesse esaltare le qualità architettoniche del manufatto antico. La nuova architettura presenta una “non facciata”, che nelle aperture riprende il ritmo delle scansioni verticali dell’antica facciata. Un porticato è l’elemento di unione tra nuovo e antico. Vengono mantenute le altezze del portale nei due elementi dell’atrio di entrata e della penitenzieria, emergenti sul fronte del nuovo edificio la cui altezza si pone allo stesso livello dell’architrave dell’antica chiesa. L’aula presenta una pedana circolare rialzata ai cui lati di apre uno pseudotransetto sovrastato da una duplice controsoffittatura gradinata. Nel vano a sinistra dell’altare è collocata una tribuna che, insieme con la parete absidale semicircolare, contribuisce a dare l’impressione di uno spazio dotato della completezza tipica della sfera. Dal vano destro dello pseudotransetto si accede alla chiesa antica, che continua ad assolvere la funzione di cappella feriale, sede del tabernacolo.

“La parrocchia di Santa Maria del Rivo nell’immediata periferia di Terni, non molti anni fa era del tutto agricola. Ora è popolosa in un crescendo per i grandi insediamenti di costruzioni e di persone. C’era e c’è tuttora una bella chiesa seicentesca, la quale è diventata assolutamente inadeguata per capienza, rispettivamente ai fedeli che ora sono giunti a diecimila. Ho suggerito all’architetto Luca Tordelli, valido professionista, la soluzione di progettare e di costruire un grande “contenitore” polifunzionale (per le celebrazioni festive, per conferenze e spettacoli….), adiacente alla chiesa esistente, la quale deve rimanere la chiesa “feriale” e, ancor più, il “santuario” mariano. Il nuovo complesso prevede poi i locali per le opere pastorali (la casa canonica già esisteva). La nuova costruzione, si intende, pur con linee moderne, avrebbe dovuto ben collocarsi stilisticamente vicino all’antica chiesa. L’opera è ben riuscita sotto l’aspetto pastorale. È ben riuscita sotto l’aspetto funzionale. È ottimamente riuscita sotto l’aspetto architettonico – artistico. Mi compiaccio con Luca Tordelli. Ad majora! Con mille benedizioni”.
S.E.R. Mons. Franco Gualdrini Vescovo di Terni Narni Amelia

 

Contestualizzazione e rispetto per l’esistente L’obiettivo è raggiunto grazie a un sapiente equilibrio
di masse e di forme
Lo spazio celebrativo definito da una parete absidale L’apertura zenitale L’aula vista dalla pedana dell’altare

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