Testo di: Walter Pagliero, architetto E’ chiaro che le sedie si scelgono in relazione al tipo di arredamento e non viceversa. Ma se cominciassimo a costruire l’immagine di un interno proprio dalla sedia? Penso che arriveremmo a un risultato molto più personale. A un architetto francese degli anni ‘30 chiesero quale fosse il mobile più significativo di un interno e quale facesse capire meglio l’estetica di un arredamento. La sua risposta fu chiara: la sedia. Si era in un momento di rivolgimenti Nelle foto: Sedie Jenette dei fratelli brasiliani Fernando e Humberto Campana, prodotte da Edra in poliuretano strutturale stampato ad iniezione. Originariamente erano pensate per una collezionista americana ed eseguite manualmente in legno: questa trasformazione segna il passaggio dei due artigiani-artisti a un design più industriale. La sorpresa è nello schienale rivestito da un migliaio di esili fuscelli in pvc che oscillano come mossi dal vento. Oggi è difficile fare barricate e dividersi ideologicamente per colpa di una sedia, ma questo indispensabile strumento del nostro comfort resta pur sempre un oggetto che ci esprime, che fa conoscere a chi lo vede i nostri gusti. Ci sono libri che mostrano migliaia di disegni di sedie, ed è incredibile come su questo tema si possa continuamente innovare. Nelle immagini successive: alcune delle novità in fatto di sedie presentate al Salone del Mobile di Milano di quest’anno. La mancanza di nuove tendenze porta a rielaborare idee e modelli durevoli con l’aggiunta di dettagli e particolari più sofisticati, come fa il designer Philippe Starck quando riveste una forma di sedia per lui abituale con un nuovo tessuto firmato da uno stilista (la sedia infatti si chiama “Mademoiselle indossa Missoni”).
Nata dalla costola di un modello precedente (si chiamava “Butterfly”) questa poltroncina del giovane designer francese Christian Ghion per Sawaya & Moroni sta avendo molto successo grazie all’idea di mescolare una forma funzionale e archetipica con un tessuto dal disegno neobarocco. E’ sicuramente all’interno di un interesse per l’eclettismo spinto. Ecco, sempre per Kartell, una sedia dal dettaglio innovativo: è la “Topcut” di Philippe Starck, con una spalliera che a metà altezza cambia musica: da plastica opaca e non trasparente diventa di colpo traslucida e diafana come l’ala di una libellula. Una metamorfosi sorprendente.
La 29ma edizione del Salone Internazionale della Sedia – promosso da Promosedia – si terrà dall’8 all’11 settembre 2005 nella consueta cornice del quartiere UdineFiere. Qualità, tecnologia ed alta specializzazione saranno i punti di forza della manifestazione. In mostra migliaia di modelli di sedie per le categorie residential, contract e ufficio. Per maggiori informazioni consultare il sito: www.promosedia.it
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