Complementi d’arredo: gli ornamenti

SE PRENDE VITA L’ARTE DELLA SCULTURA
Forme ben definite come immagini a tutto tondo, o l’astratta espressione di riccioli e volute: nell’alfabeto del ferro battuto funzionalità fa sempre rima con grazia e bellezza. E l’artefice sa trovare sempre nuove manifestazioni per quest’arte antica Può apparire una consuetudine: riccioli e volute costituiscono l’alfabeto primario delle composizioni in ferro battuto. Qual è l’ambito di variabilità in cui possono articolarsi tali espressioni? Un componente importante nel gusto è dato dalla sorpresa: in che misura può il ferro battuto rispondere a questa necessità intrinseca all’animo umano? In realtà, come non c’è limite alla creatività, non c’è limite alle forme in cui possano forgiarsi oggetti in ferro: la sua duttilità consente di comporre figure a tutto tondo o lamine che si approssimano alla bidimensionalità, per dar vita alle più svariate immagini. Sta solo all’abilità del facitore saper dar vita a oggetti che possono essere vere e proprie statue, oppure strumenti in cui la funzionalità diventa il suggerimento per un movimento dotato di grazia: come può accadere per un gancio appendiabiti, la cui curva di per sé può acquisire un sapore scultoreo, mentre un segnale che resta sempre a vista – anche se il gancio è in uso – ne segnala l’identità nel contesto.

Lampada a plafone, schermatura sagomata. Il sostegno è stabilizzato da tre coppie di riccioli: struttura e ornamento assieme. Un divano letto: il profilo dei braccioli è conformato da due coppie di profili simmetrici. Una casa in Sardegna: il soffitto a volta trova riscontro nella lunetta del portone. Originali le poltroncine a volute di fattura artigianale. 

Arredo: Elisabetta Massaro.
Foto: Athos Lecce. Servizio:
L. Carrara e Antonella Tundo.

Ma non è necessario arrivare a definire immagini concrete: l’elaborazione a volute o riccioli è antichissima ed è propria del materiale. L’uso della dima nella forgia consente di ripetere con precisione il tipo di curvatura: e questo stesso fatto diventa motivo ornamentale. La ripetizione dona ritmo allo spazio, e lo si nota con particolare evidenza nelle cancellate. Ma se la curvatura è ripetuta in modo speculare, si ottiene un altro effetto: il completamento di una forma che, pur nella sua astrattezza, raggiunge allusività eloquente. Può apparire come un cuore o un fiore, un accostarsi di occhi o un tralcio arboreo, un turbinio d’acqua o il dispiegarsi della coda di un pavone. In realtà resta la scioltezza di una movenza che è intimamente legata a forme naturali, per quanto queste siano trasfigurate nella rigidità del ferro. E, qualsiasi sia l’oggetto in cui si manifestano tali volute – sponde di un letto o braccioli, sostegni di una lampada o di un sedile, la cornice di un rosone o di una lunetta – aspetto funzionale ed estetico restano fusi inestricabilmente, nell’amalgama del materiale. 

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